Enrico Calvi racconta: dalla Samp Femminile al progetto "Next Generation"

Enrico Calvi racconta: dalla Samp Femminile al progetto “Next Generation”

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Negli ultimi sei anni, il settore femminile della Sampdoria sta crescendo in maniera esponenziale.

La società blucerchiata, partendo dalla categoria Under12, ha infatti investito principalmente sulle giovanili, ponendo così le basi per la futura prima squadra. Passione, competenza e una particolare attenzione all’ambiente sono i principali punti di forza del progetto fortemente voluto da Massimo Ferrero.

L’inizio del campionato di Eccellenza è alle porte e il nostro giornale ha avuto l’incredibile opportunità di intervistare Enrico Calvi, coordinatore dell’area femminile blucerchiata e tecnico della squadra che inizierà il campionato tra un paio di settimane.

Le giovani ragazze doriane esordiranno domenica 11 aprile contro il Superba Calcio. Per molte di loro si tratterà del primo campionato importante della carriera ma l’inserimento di fuori quota ha dato alla squadra quel tocco di esperienza in più che non guasta mai.

In attesa di poter vedere le giocatrici all’opera, la Sampdoria e mister Enrico Calvi ci hanno guidato in un imperdibile tour dietro le quinte, dagli allenamenti al progetto “Next Generation”.

Com’è nato il progetto femminile della Sampdoria?

Nell’estate del 2015, raccogliendo un input della F.I.G.C., la Sampdoria ha iniziato questa avventura aprendo le porte al calcio femminile. Il progetto è partito con una prima leva di bambine Under12 ma, sin da subito, il presidente Massimo Ferrero e i vertici societari hanno dimostrato di voler puntare fortemente su questo settore dell’Academy. Infatti, pur avendo appena 20 calciatrici, eravamo già dotati di uno staff importante tanto dal punto di vista numerico quanto da quello strettamente tecnico.

Qual è il bilancio di questi primi 6 anni?

Questi primi sei anni sono stati estremamente positivi. Il club ci ha permesso di crescere anno dopo anno, implementando ogni stagione il parco squadre. Dal 2015 ad oggi, infatti, siamo arrivati ad avere ben 6 squadre dall’U8 all’U19. È stata una crescita graduale e serena che ha puntato soprattutto sulla qualità degli staff tecnici e della metodologia di allenamento.

Tra poche settimane sarete impegnati nel campionato di Eccellenza, che aria si respira nello spogliatoio?

L’aria che si respira all’interno dello spogliatoio è freschissima come le nostre atlete. C’è tantissima voglia di cominciare, soprattutto in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo da oltre un anno a causa dell’emergenza sanitaria. Tutto il gruppo, calciatrici e staff tecnico, ha voglia di tornare a giocare e sento grande positività intorno a noi.

Che tipo di contributo ha dato l’inserimento di alcune giocatrici più grandi al gruppo squadra?

La scelta di inserire alcune ragazze più esperte all’interno del gruppo U19, cogliendo l’opportunità di partecipare al campionato regionale di Eccellenza, è stato un passo importante e ponderato. E’ normale che, tra le ragazze che fino ad oggi hanno affrontato soltanto campionati giovanili e quelle che invece hanno calcato palcoscenici più importanti, ci sia un divario tangibile, tuttavia proprio questo ha portato la giusta dose d’esperienza che mancava all’interno del gruppo.

Quale atteggiamento si aspetta dalle sue ragazze all’esordio in campionato?

Al debutto in campionato mi aspetto di vedere le mie ragazze con lo stesso atteggiamento che mostrano durante ogni allenamento. Mi aspetto la serenità e la vivacità di chi ha voglia di divertirsi, abbinate certamente alla serietà che hanno sempre dimostrato. Pagheremo, senza dubbio, il fatto di aver giocato poco in quest’ultimo periodo e alcune ragazze dovranno confrontarsi per la prima volta con il campo a 11, ma sono sicuro che l’unione che contraddistingue questo gruppo ci farà superare anche queste difficoltà. Ho la fortuna di allenare ragazze che si sentono parte di una stessa grande famiglia, quella della Sampdoria Femminile.

In cosa consiste il programma “Next Generation”?

Next Generation è il progetto di affiliazione dei centri tecnici condotto dall’Academy blucerchiata. Il programma ha lo scopo di creare rapporti con altre società e realtà calcistiche, coprendo così il territorio nazionale con centri tecnici correlati al mondo Sampdoria. L’obiettivo è quello di porre le basi per collaborazioni tra il club e le società dilettantistiche, con lo sviluppo di corsi di formazione e aggiornamento sia dal punto di vista tecnico che organizzativo.

Come funziona l’Academy della Sampdoria?

L’Academy della Sampdoria è estremamente organizzata. Io posso parlare di quello che mi compete e che seguo in prima persona, dunque del settore femminile. Innanzitutto, mi preme sottolineare come l’aspetto più importante su cui poniamo la massima attenzione è la cura dell’ambiente in cui crescono le nostre ragazze. Per far sì che questo avvenga ci avvaliamo di diverse professionalità, tra cui la figura della psicologa. La dottoressa Elena Paloscia fa parte integrante dei nostri staff tecnici ed è sicuramente un valore aggiunto per noi e per le nostre atlete. Un altro aspetto importante riguarda la formazione delle squadre: da noi, la qualità tecnica viene sempre anteposta all’età dell’atleta. In questo senso vanno lette le tante ragazze “sotto leva” all’interno dei nostri gruppi.

Quali sono i progetti per i prossimi anni?

Il nostro obbiettivo principale per il futuro è quello di proseguire il percorso iniziato nel 2015 con il settore giovanile. Abbiamo ottenuto risultati straordinari con le nostre giovani e vogliamo continuare a consolidare una struttura tecnica di altissimo livello che continui a permettere alle ragazze di esprimersi al meglio. Allo stesso modo, vogliamo costruire la prima squadra. Partiremo dall’Eccellenza Regionale, che è il gradino più basso, ma siamo la Sampdoria, siamo ambiziosi e, senza avere fretta, puntiamo a confrontarci nei prossimi anni con categorie maggiormente competitive. Con la pazienza e la grande cultura del lavoro dimostrata finora, abbiamo tutte le carte in regola per potercela fare.

A che punto è, secondo lei, il calcio femminile in Italia?

Il calcio femminile è cresciuto tantissimo durante l’ultimo biennio, ma quello che mi fa ben sperare per il futuro sono i diversi tornei giovanili nazionali in cui si è intravista una qualità notevole che porterà a un prodotto di altissimo livello. Secondo me, l’Italia si distinguerà negli anni a venire in questo settore.

Cosa si potrebbe fare per renderlo maggiormente accessibile?

Rispetto a una decina di anni fa, credo che in questo momento storico il calcio femminile sia molto più accessibile. Quello che mi auguro possa avvenire con maggiore facilità in futuro è che ogni club professionistico e dilettantistico abbia un proprio settore femminile. Ad ogni bambina dovrebbe infatti essere garantita la possibilità di accedere ad una scuola calcio femminile e ad un “ambiente calcio” a lei dedicato.

Cosa hanno insegnato questi anni nel settore femminile ad Enrico Calvi?

Questi anni trascorsi nel calcio femminile e, in particolar modo, nel mondo della Sampdoria femminile, mi hanno insegnato che i risultati arrivano se si riesce a lavorare con tranquillità. Con professionalità, tantissima dedizione e la giusta cultura del lavoro si possono raggiungere traguardi insperati.

 

Alessandro Gargiulo

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