Elezioni Politiche 2022

Elezioni Basilicata: Bardi contro Marrese

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La Basilicata comandata da Potenza ha scelto il candidato di Matera.

Sarà l’attuale presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, primo cittadino di Montalbano Jonico, il candidato presidente del centrosinistra (Pd, 5S, Verdi, Sinistra italiana, Socialisti), a sfidare l’uscente Vito Bardi che corre per la riconferma sperata soprattutto dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni.

Entrambi gli schieramenti, a questo punto, paiono aver scelto una soluzione saggia: il centrodestra riproponendo Bardi, a suo tempo scelto direttamente da Silvio Berlusconi – con alcune intercessioni ovviamente – e l’altra parte dello scacchiere, visto che oramai di rappresentante e soggetti politici difficilmente si riesce a parlare, facendo prevalere un nome più opportuno rispetto agli ultimi fatti circolare: Marrese, area Dem del Pd, ma di sicuro più spinto verso l’alleanza con Conte e quel che resta dei pentastellati in Lucania rispetto ad un Chiorazzo che poco aveva entusiasmato le possibilità del “campo largo”. Vista intanto l’auto-candidatura dello stesso e, in ultimo, l’ipotesi difficilmente condivisibile ai più di un Lacerenza per la prima volta apparso alle cronache politiche.

Memori dei risultati di Sardegna ed Abruzzo, i leader di Pd, Cinque stelle, Fdi e Lega hanno avuto gioco facile a fare le scelte alle quali, nonostante le tribolazioni, vedi soliti accapigliamenti fra Lega e Fdi (per la Basilicata) e Pd con Calenda (vedi la terra di Lucania), sono arrivati; non secondaria, dalla parte dell’area in qualche misura contrapposta a Bardi, la discussione è diventata più accesa: perché in Basilicata ancora vigono e vigeranno i dettati e le volontà dei soliti notabili: i Pittella (Gianni e Marcello, fratelli e socialisti uno che arriva direttamente dalle stante potenti del Pd prima maniera e dalle sue capacità che lo fecero presidente del Consiglio europeo oltre che opinionista, per esempio, del Sole24Ore, l’altro adesso giunto alla casa aperta di Azione di Calenda), passando per il sempre democristiano Margiotta.

Non a caso il primo ad urlare la propria contrarietà a quanto emerso in chat e telefonate di questi giorni intanto fra piddini e cinquestelle è stato proprio Carlo Calenda, nome che, in Basilicata, non dice proprio nulla. Nel senso che, Azione, in quanto forza politica è tutt’altro che ancora una realtà. In realtà l’ex presidente della Regione Basilicata (2013-2019) ancora deve togliersi tutti i sassolini dalle scarpe, tenuti in serbo per gli ex colleghi di partito ai tempi del Pd, partito che, non l’aveva candidato alle elezioni politiche del 2022.

La nota di colore è che dai tempi di Filippo Bubbico, due volte presidente della Regione Basilicata, di Montecaglioso, non si arrivava alla neppure alla possibilità che governatore della Basilicata potesse mai essere un “materano”.

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