Raid russo a Kiev: colpito anche un ospedale pediatrico
Continua il tragico spargimento di sangue in Ucraina, con almeno 36 morti e oltre 130 feriti a Kiev a causa di un improvviso raid delle forze russe. Tra le strutture colpite anche l’Istituto Okhmatdyt, ospedale pediatrico in cui un missile avrebbe ucciso 27 persone, ferendone circa un centinaio. Mentre l’Unione Europea e gli Stati Uniti continuano ad accusare Mosca per crimini di guerra, il Cremlino ribatte sostenendo che i danni sarebbero stati causati da un razzo della contraerea ucraina.
Al di là di accuse e intrighi internazionali, questo infinito braccio di ferro continua a tenere sotto scacco il mondo intero e a macellare vittime innocenti in una terra che difficilmente rivedrà a breve tempi migliori. Mentre l’offensiva russa sembra intensificarsi nuovamente, il tempo e la strenua resistenza delle truppe ucraine, così come le sorti del mondo come lo conosciamo ora, appaiono drammaticamente sempre più appese ad un filo.
Nel frattempo, dopo aver incassato dallo zar in persona un secco no ad ogni ipotesi di tregua, il premier ungherese Orban ha raggiunto Xi a Pechino nel tentativo di portare a termine la sua itinerante “missione di pace 3.0”. Europa e USA osservano l’evolversi della situazione e, tra i mille risvolti delle diverse campagne elettorali e le non trascurabili divisioni interne, studiano il da farsi.