Decreto autovelox, Salvini: “basta far cassa sugli automobilisti”

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In arrivo un nuovo decreto interministeriale che andrà a regolamentare le modalità di collocazione e uso degli autovelox: il provvedimento infatti riguarderà l’autorizzazione ai velox, la segnaletica ed i limiti. I comuni avranno 12 mesi di tempo per adottare le procedure previste.

A partire dai tratti di strada interessati che dovranno essere individuati da un prefetto e la segnalazione del controllo velocità almeno 1 km prima fuori dei centri abitati. Regolamenti anche per la distanza a cui fissare i diversi pannelli e il divieto di installare velox su strade urbane o con limite inferiore ai 50 km/h.

Sulle strade extraurbane i dispositivi potranno essere utilizzati solo per riduzione della velocità non superiore a 20 km rispetto al limite ordinario.

Il decreto stabilisce inoltre anche i casi in cui si può ricorrere alla contestazione immediata affinché il cittadino non sia punito ingiustamente. Inoltre i velox disposti a bordo delle auto delle forze dell’ordine dovranno essere ben riconoscibili.

Una serie di misure per riformare e regolare il grande “bottino dalla strada”. Lo stato italiano infatti ha incassato 1,5 miliardi di euro, il 6,4% in più rispetto al 2022 dalle sanzioni. Un dato che aumenta soprattutto per i comuni medio – piccoli che hanno incassato 238,6 milioni di euro.

“Il decreto mette fine alla giungla delle migliaia di autovelox selvaggi in tutta Italia – ha esordito il ministro Salvini – Tra i punti principali i rilevatori di velocità saranno installati solo per prevenire incidenti. Basta fare cassa sulla pelle degli automobilisti. Gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo. Niente radar in città sotto i 50 km/h”.

Provvedimento criticato invece dal Pd con Anthony Barbagallo, capogruppo in commissione Trasporti alla Camera che vede in questo decreto un’altra limitazione all’autonomia dei comuni.

“Da un lato inasprisce le sanzioni e dall’altro strizza l’occhio a coloro che scambiano le strade in piste da corsa, consentendo maglie più larghe sugli autovelox e limitando fortemente anche l’autonomia dei comuni”

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