Gli scrittori e la loro funzione sociale
Qualcuno ha scritto in passato che “non potrebbe esserci libertà se la libertà interiore non facesse parte dei singoli individui”. Ma cosa significa libertà?
Certo non illudersi di poter fare quel che si vuole. Infatti a mio avviso la piena libertà consiste nella facoltà di fare le proprie scelte o comunque di perseguirle senza troppi ostacoli. E mi è del tutto evidente in tal senso che senza il lavoro degli scrittori la libertà non si potrebbe nemmeno immaginare, figurarsi ambirla!
Uno scrittore non è soltanto un creativo che sa scrivere decentemente, ma è contestualmente un abilissimo studioso e analista. È un pensatore che oltre a fare propria la capacità umana di discernere, fa della serendipità un modo di essere che esprime vivendo e lavorando costantemente alla ricerca di verità oggettive.
Verità da raccontare senza filtri a beneficio di altri ricercatori, componendo e mettendo così in moto un circolo virtuoso che è sia nel tempo presente che in futuro uno strumento utile all’evoluzione umana e umanistica dell’intero pianeta.
È una persona che possiede doti straordinarie, composte dall’unione virtuosa tra elevate capacità di introspezione e di visione generale con una eccezionale attitudine al dubbio e alla riflessione che lo portano a guardare ben al di là dell’orizzonte visibile a tutti, senza limiti di spazio e tempo.
Uno scrittore è chi ha vissuto e compreso una e più vite che dotato di enorme sensibilità non solo guarda le cose e gli eventi con occhi privi di stereotipi, pregiudizi e preconcetti, ma spesso è capace di cogliere e fare proprie ispirazioni provenienti dall’universo conosciuto ma soprattutto da quello ignoto.
Uno scrittore mette in dubbio oltre a sé stesso anche ogni certezza e di ogni cosa ricerca il significato più profondo, mettendosi in gioco anche a costo di rischiare in proprio, esponendo con coraggio i propri punti di vista che spesso possono renderlo assai impopolare: quasi sempre incompreso e incomprensibile a molti, lo scrittore sa di essere un mediatore tra cielo e terra.
Uomo o donna che fosse, è una mente libera che può liberare gli altri, avendo ricevuto e condiviso col mondo intero uno e più doni, talenti, carismi talmente potenti da obbligarlo a esternarli, scrivendo e condividendoli fino a saper trasformare il mistero della vita, dell’amore e della morte in parole comprensibili a più o meno tutti.
Uno scrittore è una sorta di sciamano o di parafulmine a seconda della missione che svolge, senza il quale il mondo brancolerebbe nel buio in preda ai retaggi del caos primordiale.
È una creatura sacra ed eterna, posta da Dio tra gli angeli e gli uomini, che a differenza degli eredi di Adamo ed Eva, condannati a vagare sulla terra per lavorare e fare figli nell’attesa di morire, sa che nelle sue opere vivrà per sempre, sopportando come scotto i pesi dell’esistenza non soltanto sua, ma anche di tutti gli altri avendo però imparato sia ad alleggerirli che a farne virtù.
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