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I cattolici e l’impegno politico

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Il messaggio senza tempo di don Luigi Sturzo e l’azione di Giorgio La Pira. 

Conviene o non conviene ai cattolici di oggi imparare o riappropriarsi del messaggio universale di don Luigi Sturzo e darsi da fare in politica per riportare in auge valori non soltanto attuali, quanto ancor più vitali per rinnovare e riedificare la corrotta e stantia società italiana attuale? 

Chi sono e cosa stanno facendo i cattolici al giorno d’oggi? Qual è il loro apporto alla società sia politica che civile, ma soprattutto: cosa significa oggi essere cattolici? 

E come si fa ad esserlo o diventarlo coerentemente e ad agire concretamente in tal senso, rifuggendo da valori relativisti e avversi al progresso e a una civiltà realmente umanista? Quali sono le differenze concretamente espresse e manifestate che li e ci distinguono dagli altri? 

Chi era don Luigi Sturzo e quali le sue idee? Ma soprattutto, sono ancora possibili da riattualizzare e percorrere per dotare di nuova linfa il Paese? 

Io non saprei: io non so niente. Anche io, come i filosofi antichi “so di non sapere” e che al limite potrei parlare solo per me stesso. Lungi da me quindi esprimere giudizi che non mi competono. 

E pertanto l’unica cosa che posso dire è che don Sturzo era un uomo non solo del proprio tempo ma di tutti i tempi, un po’ come i filosofi greci e latini antichi, ed era fermamente rispettoso e obbediente all’autorità papale che per reazione al Regno d’Italia aveva sancito fino al 1919 la formula papale “Non expedit”. 

Lui era convinto che per governare e fare politica occorressero dei laici ricolmi di virtù coerenti con i valori evangelici. Quanta lungimiranza la sua eh, quanto amore per l’uomo? Pensa tu se questo sogno si fosse realizzato: non più guerre, niente più sofferenze e ingiustizie… L’Eden ritornato sulla Terra…

Ad ogni modo, per citare un esempio lucentissimo su tutti gli altri, il beato Giorgio La Pira, già sindaco di Firenze, che fece propri i suoi insegnamenti, dimostrò chiaramente i buoni esiti di tale ispirazione applicata non solo al governo di una città cosmopolita e mondiale, ma a diversi episodi storici durante la “guerra fredda” di cui -ahi me e ahi noi- non si sottolinea mai abbastanza l’importanza. Un’importanza che purtroppo soltanto chi ha studiato conosce. 

Quanta sapienza, quanta saggezza, quanto amor patrio e misericordia di Dio nella sua opera? Importante ripercorrere il cammino di vita che portò un prete umile e povero ma non di ideali concreti e speranze a realizzare quella che va considerata ai miei occhi un’opera divina. 

Almeno fino a quando l’uomo e i suoi guai hanno finito col rovinare anche questa.

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Info Stefano Lesti

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Stefano Lesti, classe 1970, vive e lavora a Roma. Scrittore, giornalista, saggista, poeta e divulgatore storico; dirige giornali e la comunicazione di importanti società sportive nazionali.

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