Investire nei giovani è investire nel futuro

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I giovani protagonisti del futuro dell’Italia

Essere giovane oggi è interessante e oltremodo stimolante, ma di certo molto dipende – più di ieri – da dove si nasce, si vive e di quali disponibilità si dispone.

Che quarant’anni fa ci fossero meno bisogni, o che perlomeno il divario tra chi poteva o non poteva permettersi determinate cose è innegabile.

Chi ha vissuto l’epoca dei paninari ricorderà senz’altro che il piumino della Moncler e lo scarponcino Timberland erano sì, moda, ma soprattutto un biglietto da visita.

Un biglietto di presentazione che diceva al tuo interlocutore e al mondo che solo di giacca e di scarpe stavi indossando la bellezza di 800.000 lire, oggi 400 euro circa, ma di fatto molti di più.

Tutto ciò non interferiva più di tanto, però, nei rapporti tra coetanei.

Certo, i problemi c’erano anche allora, ovviamente: il bullismo non è esclusiva della Generazione Alpha così come il body shaming, i professori inadeguati, i politici distanti dai giovani e l’immancabile ansia per il futuro.

Se sappiamo che le soluzioni magiche non esistono, sappiamo anche che è inutile affrontare solo le emergenze ed omettere di pianificare strategie vincenti.

Cara Italia, io me ne vado via a far fortuna all’estero

I giovani – sono circa 10 milioni e 200 mila compresi tra i 18 e i 34 anni – scelgono sempre più spesso di lasciare l’Italia: se ne vanno in Europa per vivere meglio e guadagnare di più.

E questo dispiace, oltre a creare un circolo vizioso perché a Mamma Italia spetta l’investimento di farli studiare e di prepararli al meglio.

Poi di fatto, però, resta solo la spesa poiché questi giovani ben formati e preparati vanno ad investire  le loro capacità fuori dal Paese.

Ma che cosa permetterebbe, invece, di far vivere bene le nuove generazioni e di far sì che i giovani non si debbano deprimere più di tanto in luoghi poco ospitali ed ancor meno organizzati?

La funzione principale della politica – ricordiamoci sempre che l’etimologia della parola è proprio pòlis, ovvero città – è quella di prendersi cura della comunità, a livello locale e nazionale.

Ciascun cittadino con il proprio voto esprime la propria opinione in merito alla gestione e allo sviluppo del luogo in cui vive.

I giovani dovrebbero infatti comprendere che con l’esercizio del diritto/dovere del voto sono in grado di avvalersi di un grosso potere: quello di decidere i politici preposti ad amministrare i luoghi in cui vivono.

La popolazione giovanile dai 18 ai 30 anni ha di certo ben presente quali sono le esigenze di ragazze e ragazzi che vivono in una città o in un paese.

Vivere in una località con una popolazione compresa tra i 20.000 e i 60.000 abitanti può offrire un mix affascinante di tranquillità e vitalità.

Per i giovani dai 15 ai 25 anni, questo periodo della vita è cruciale per la formazione di identità, passioni e competenze.

Affinché possano vivere e crescere al meglio, alcune strutture, servizi e divertimenti sono essenziali per soddisfare le loro esigenze.

Ai giovani servono spazi adeguati in linea con le loro esigenze

Penso ad esempio a centri giovanili e spazi ricreativi: fondamentali per godere di un luogo sicuro e stimolante dove i giovani possano incontrarsi, condividere interessi e partecipare ad attività culturali, artistiche o sportive.

La scuola è ovviamente la base, ma sappiamo che spazi esterni ed attività extrascolastiche sono in grado di promuovere la socializzazione e di offrire opportunità di apprendimento.

In quanto alla scuola è bene ricordare – perchè davvero se ne parla sempre troppo poco – che oltre ai programmi scolastici e agli insegnanti sono fondamentali anche gli edifici.

Gli studenti trascorrono in media 30 ore alla settimana a scuola, dalle elementari alle superiori: mi sembrerebbe doveroso garantire loro una permanenza in un luogo piacevole e funzionale.

Invece mi tocca ricordare con estremo dispiacere le condizioni delle aule abitate da mio figlio nel corso della sua carriera scolastica.

E pensare che il poeta Giorgio Caproni, che per tutta la vita ha fatto anche il maestro elementare, diceva che le scuole devono essere talmente belle ed accoglienti che la vera punizione è quella di non poterci andare!

Ma dopo ore trascorse in edifici poco attraenti, il fuori come si presenta a questi giovani pieni di vita e alla ricerca dei propri territori?

Laddove ci sono spazi verdi e parchi va decisamente meglio in quanto si promuove uno stile di vita sano ed attivo.

Sport all'aperto
Sport all’aperto

Spazi per sport, concerti, vita sociale e culturale

Piste ciclabili, campi sportivi e aree per eventi all’aperto offrono occasioni per lo svago e l’esercizio fisico, oltre a rendere possibili importanti momenti di aggregazione.

Così come festival, concerti, mostre d’arte ed eventi culturali che arricchiscono la vita sociale dei giovani, offrendo loro occasioni di divertimento ed esplorazione.

Una cosa poi che manca praticamente ovunque sono quelli che ai miei tempi chiamavamo “mugarage” che sta per music e garage.

Avete presente quegli scantinati o seminterrati dove alle pareti si mettevano i pannelli isolanti e dove ci si chiudeva anche in dieci a suonare, cantare e a bere birra?

Ricordo quei momenti ancora oggi e sono sicura che molti ragazzi e giovani band sarebbero oltremodo felici di poter disporre di spazi simili.

La musica è da sempre la grande protagonista, ma non trova casa

La musica è un linguaggio universale che unisce le persone attraverso le emozioni e la creazione di spazi a lei dedicati è per i giovani essenziale per coltivare il loro talento fornendo luoghi in cui possano suonare, condividere la loro arte e sperimentare nuovi stili.

Questi spazi non solo fungono da piattaforme di espressione creativa, ma anche come terreni fertili per la formazione di band e l’inizio di carriere musicali.

La partecipazione attiva alla musica è spesso associata a benefici per il benessere emotivo, e per lo stress, promuovendo la felicità individuale e collettiva.

La creazione di spazi dedicati ai giovani è pertanto un investimento nel tessuto sociale stesso.

Luoghi che diventano crocevia per solide relazioni interpersonali, contribuendo a costruire comunità più coese ed inclusive.

Uno degli aspetti cruciali è la facilitazione degli incontri informali che stimolano la condivisione di idee, passioni e progetti tra i giovani.

L’interazione sociale, a sua volta, è un terreno fertile per la crescita personale, la scoperta di nuove prospettive e la formazione di legami duraturi.

L’espressione e la condivisione di idee, progetti e passioni aiuta sempre e ancor di più dopo gli anni della pandemia.

Cultura, musica, sport e vita di relazione contribuiscono al benessere psicofisico

Le statistiche ci dicono infatti che i disturbi mentali degli adolescenti sono aumentati e che sono oltre 2 milioni i minorenni con disturbi psichici.

E’ un dato che fa male leggere e va bene promuovere l’accesso alle cure, ma ritengo altrettanto importante investire nella prevenzione.

Ormai è risaputo che sport, musica, sana alimentazione e vita di relazione contribuiscono a creare il nostro benessere psicofisico.

Quindi è indispensabile investire in luoghi preposti ad attività sportive, culturali e ludiche in grado di accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita. 

Giovani ad un concerto
Giovani ad un concerto

I giovani protagonisti di scelte e programmi elettorali

Tutti gli studenti, che dai 18 anni sono a tutti gli effetti cittadini adulti, devono essere messi in condizione di partecipare attivamente alla vita della comunità di cui fanno parte.

E’ fondamentale che comprendano l’importanza del loro esserci e del loro intervenire direttamente per cambiare le cose che non vanno.

Oggi i social sembrano essere diventati, per certi versi, una grande arma di distrazione di massa, a prescindere dall’età.

Credo, invece, che possano essere utilizzati anche per coinvolgere maggiormente i giovani su temi d’attualità.

Immagino, ad esempio, i candidati a sindaco di una città che spiegano, in modo semplice ed onesto, i punti salienti del proprio programma.

O i giovani candidati dei vari partiti che parlano a tu per tu con i loro coetanei per spiegare i progetti della lista che appoggiano.

Investire nei giovani è investire nel futuro

La variabile fondamentale, è doveroso ricordarlo, è sempre l’uso che si fa degli strumenti che abbiamo a disposizione. Quindi ben vengano i social se ben utilizzati.

Certo, mi piacerebbe anche un cinema adibito ad incontro e dibattito politico.

Con tanti giovani che parlano e che si confrontano con i candidati sindaco pronti a rispondere ed intervenire nel dialogo.

Coinvolgere attivamente i giovani nella gestione delle decisioni locali attraverso consigli giovanili favorisce la partecipazione attiva e sviluppa un senso di responsabilità civica.

Spesso quello che da noi adulti viene interpretato come un segnale di disinteresse altro non è che la mancanza di una sana compartecipazione tra noi e i più giovani.

Come accade a scuola tra insegnanti ed alunni credo fermamente da sempre che un professore appassionato, motivato, propositivo e collaborativo sia un dono.

In grado non soltanto di insegnare la propria materia, ma soprattutto di accompagnare i suoi alunni attraverso un interessante percorso conoscitivo e di crescita.

Mi rendo conto di aver accennato a più argomenti, ma il filo conduttore che li lega c’è ed è davvero molto importante: i giovani.

Quando si dice “i giovani” dobbiamo immaginarci i nostri figli e noi alla loro età: Andrea, Barbara, Carlo, Federica, Luca, Monica, ciascuno con la propria identità, storia e visione del futuro.

Il compito di noi “grandi” è quello di conoscerli da vicino questi giovani e di predisporre per loro strutture e servizi in un ambiente in cui possano prosperare, esplorare le proprie passioni e contribuire allo sviluppo sostenibile della società.

Si tratta di un investimento basilare nel presente, ma anche di un passo cruciale verso il futuro.

Investire nei giovani attraverso la creazione di spazi adeguati significa investire nella costruzione di comunità più resilienti, creative e connesse, pronte a plasmare il futuro con determinazione e saggezza.

E’ un nostro preciso dovere cercare pertanto un dialogo sano e costruttivo e capire che investire nelle generazioni più giovani significa costruire un futuro più giusto ed inclusivo per tutti.

Rosella Schiesaro©

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Photo Credit Giovani2030, Villa Mafalda, Il Piccolo

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