Genova, seconda città più cara di un’Italia più povera
L’aumento del costo della vita legato al “caro prezzi” ha subito purtroppo una brusca impennata. Lo dice l’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, che ha registrato durante il 2021, una crescita pari al 1,9% dei prezzi rispetto a un’inflazione dello 0,8%. Aumenti legati soprattutto ai prodotti alimentari e ai beni durevoli, oltre che che ai servizi culturali e ricreativi.
Un aumento definito fuori controllo a causa anche dell’impennata delle materie energetiche. Al punto che si parla di una vera e propria emergenza prezzi. Tradotto in soldi, significa una stangata media di circa 1.200 euro all’anno per famiglia.
Quest’ondata di aumenti però non è uguale in tutta la Penisola.
Secondo l’Unione Consumatori, infatti, Genova è attualmente la seconda città più cara d’Italia.
Infatti il rialzo dei prezzi nel capoluogo ligure è del 4,6%, con un aumento di spesa pari a 1116 euro per una famiglia media, e di 1787 per una famiglia di quattro persone.
Inoltre, la Liguria stessa è la seconda regione più cara d’Italia.
In linea generale, comunque, il 41% degli italiani si sente più povero rispetto al 2019. E questo non solo a causa dell’aumento dei prezzi.
Alla base del “malessere” c’è pure un forte pessimismo nel futuro economico. Come se a essere svuotate non fossero solo le tasche, ma anche la fiducia.
Il Caro Energia, dunque, annunciato a piena voce dal governo, ha creato un effetto domino sui prezzi, e come affermato da Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Lombardia “uno schock che rischia di compromettere la ripresa dell’economia italiana a breve termine”.