Anche un po’ di Liguria nella dozzina del Premio Strega con Portofino Blues
Portofino blues, il romanzo sulla vicenda della contessa Francesca Vacca Agusta, scomparsa a inizio 2001 da Villa Altachiara a Portofino, firmato dal fiorentino Valerio Aiolli (alla sua seconda candidatura allo Strega) è diventato oggi uno dei dodici titoli finalisti al Premio Strega, il riconoscimento più prestigioso per la narrativa italiana. Il libro, pubblicato da Voland, ricostruisce non solo la vita, la tragica morte della contessa e il caso mediatico che ne scaturì, ma anche un mondo «di yacht da sogno e flussi di denaro da incubo, che spazia dalla Liguria alla Lombardia, dalla Svizzera alla Tunisia, da Miami ad Acapulco, Valerio Aiolli scrive un romanzo inquietante come un noir e prova ad afferrare una risposta che sfugge, alternando il punto di vista dei principali personaggi coinvolti, le dichiarazioni rilasciate e gli articoli che hanno coperto la vicenda. In un serrato dentro e fuori da Villa Altachiara, rivive dunque non solo Francesca Vacca Agusta ma anche la storia industriale, politica e di costume del nostro paese», come recita la sinossi. Secondo l’autore, «Portofino è la miniatura di un sogno» ed è l’effetto che vuole ricostruire nel chiamare in scena come personaggi Bettino Craxi, la Prima Repubblica e Mani pulite, la Fiat, Marina ripa di Meana… Una sperimentazione che mescola diversi generi e che richiama per certi versi Truman Capote.

Il romanzo di Aiolli è stato selezionato dal Comitato del Premio Strega 2025 tra gli 81 libri proposti dagli Amici della domenica, come sono chiamati i giurati. Tra i grandi esclusi dal primo taglio anche l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini, candidato con Aqua e tera.
Gli altri undici finalisti del Premio Strega
- Saba Anglana, La signora Meraviglia (Sellerio Editore), proposto da Igiaba Scego.
- Andrea Bajani, L’anniversario (Feltrinelli), proposto da Emanuele Trevi.
- Elvio Carrieri, Poveri a noi (Ventanas), proposto da Valerio Berruti.
- Deborah Gambetta, Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel (Ponte alle Grazie), proposto da Claudia Durastanti.
- Wanda Marasco, Di spalle a questo mondo (Neri Pozza), proposto da Giulia Ciarapica.
- Renato Martinoni, Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia (Manni), proposto da Pietro Gibellini.
- Paolo Nori, Chiudo la porta e urlo (Mondadori), proposto da Giuseppe Antonelli.
- Elisabetta Rasy, Perduto è questo mare (Rizzoli), proposto da Giorgio Ficara.
- Michele Ruol, Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa), proposto da Walter Veltroni.
- Nadia Terranova, Quello che so di te (Guanda), proposto da Salvatore Silvano Nigro.
- Giorgio van Straten, La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri (Laterza), proposto da Edoardo Nesi.

Una predominanza del “racconto dell’io”, tra i libri candidati
In occasione della presentazione della dozzina, Melania G. Mazzucco ha sottolineato: «I titoli candidati all’edizione 2025 del Premio Strega rispecchiano nell’insieme una pluralità di generi e generazioni. Ogni gamma della prosa contemporanea è rappresentata: romanzo, memoir, narrativa non-fiction, graphic novel, romanzo biografico, giallo, noir, thriller, distopico (ma nessun fantasy). Tuttavia i romanzi veri e propri non sono la maggioranza. Predomina il racconto dell’Io: la cosiddetta autofiction o l’autobiografia vera e propria che ricorre, coi suoi fasti e le sue miserie. Il leit motiv di quest’anno è la follia. Sbriciolamento dell’Io, depressione, crollo psichico. Nel 2025 la salute mentale è un’emergenza sociale, ma anche letteraria. Infine, qualche parola sulla lingua. Tranne che in pochi ambiziosi romanzi simbolisti o sperimentali, si tratta perlopiù di un italiano funzionale. Il dialetto, impiegato nella narrativa di consumo come vezzo di colore, quasi un arredo di scena, diventa ormai nei romanzi di ambientazione contemporanea una scelta voluta di personaggi italofoni, il ricordo (anche polemico o comico) delle radici nella piccola patria, ormai aperta al mondo globale».
Adesso il voto passa ai 700 giurati, tra cui 400 Amici della domenica, 245 votanti dall’estero selezionati da 35 Istituti italiani di cultura nel mondo, ognuno dei quali sceglierà 7 giurati tra studiosi, traduttori e appassionati della lingua e letteratura, italiana, 25 voti collettivi espressi da scuole, università e circoli di lettura delle Biblioteche di Roma, e infine 30 voti di lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria.
Il 4 giugno sarà nota la cinquina che si contenderò il premio dedicato alla narrativa, mentre la serata conclusiva del premio si svolgerà giovedì 3 luglio nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, in diretta televisiva su Rai 3.
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