Elezioni di Genova, numeri e curiosità, anche l’oroscopo sul duo Salis – Piciocchi

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C’è la data della chiamata alle urne a Genova. Si voterà domenica 25 e lunedì 26 maggio, con possibilità di ballottaggio due settimane dopo, l’8 e il 9 giugno quando gli italiani saranno richiamati a votare anche per i referendum.

I candidati, numeri e curiosità

Tra i candidati spicca Silvia Salis il volto scelto dal Pd e appoggiato dal Movimento 5 Stelle. La candidata che nel corso del 2025 raggiungerà la cifra tonda, essendo nata il 17 settembre 1985, potrebbe diventare la seconda sindaca donna dopo Marta Vincenzi e la seconda più giovane, andando ad affiancare Giancarlo Piombino che divenne sindaco nel 1971 a 39 anni.

Pietro Piciocchi invece, volto del centrodestra, potrebbe festeggiare una possibile vittoria in concomitanza con il suo compleanno, che sarebbe a ballottaggio concluso, l’11 giugno.

Salis e Piciocchi, un duo incompatibile anche per l’oroscopo

Le date di nascita dei due leader segnano un curioso gioco del destino che li rende ancor più in opposizione: se vogliamo giocare con l’oroscopo, il segno vergine di Salis e il gemelli di Piciocchi rappresenterebbero un ulteriore incompatibilità tra i due visto che da una parte vi è un segno di terra e dall’altra un segno d’aria. Indice di stabilità e sicurezza da un lato e leggerezza, avventura e fantasia dall’altro.

Maggio, il mese delle elezioni

Così maggio si riconferma il mese “preferito” dalla politica: il 26 e 27 maggio del 2002 si tennero le elezioni che videro trionfare il centrosinistra di Giuseppe Pericu, negli stessi giorni del 2007 vinse la sindaca Marta Vincenzi, il 6 e 7 maggio 2012 si votò per le comunali che portarono Marco Doria sindaco, una “tradizione” interrotta poi con Bucci che ottenne il duplice successo alle amministrative del 2017 e del 2019 a giugno. Insomma maggio, e giugno subito dopo, si confermano i mesi ideali per le votazioni, complice anche l’imminente pausa estiva scolastica che rende l’organizzazione dei seggi più agevole.

Elezioni di Genova, non solo battaglia tra i candidati ma anche per l’affluenza

Risolta quindi l’incognita sulla data, a lasciare con il fiato sospeso fino all’ultimo, oltre all’esito finale delle urne, sarà anche il dato dell’affluenza. Un dato che negli ultimi anni ha subito una brusca discesa a livello non solo locale perché fè una situazione comune a tutta Italia. Basti pensare che alle ultime Politiche del 2022 si è raggiunto il minimo storico in termini di affluenza, con una percentuale del 63,9.

Un tracollo che ha interessato anche Genova e i genovesi sempre più avversi e distanti dalla politica. Una discesa vertiginosa che è cominciata sul finire degli anni Novanta quando l’affluenza raggiungeva ancora numeri che oggi sembrano lontanissimi. Nel 1993, infatti per le elezioni del nuovo sindaco genovese l’affluenza fu del 79%, nel 1997 il primo evidente calo con una perdita di 10 punti che portò al 69,8%. Poi il rapido crollo degli anni Duemila: nel 2002 si scende al 67%, nel 2007 al 61%, nel 2012 al 55,5% fino agli impietosi numeri delle ultime elezioni: nel 2017 con il 48,3% e nel 2022 con il 44,2%. Una sfida quindi, non solo tra i candidati, ma con gli elettori stessi che i vari rappresentanti dovranno essere capaci di riavvicinare alla politica.

Elezioni di Genova, gli altri candidati

Non è però una sfida a due Salis – Piciocchi perché negli ultimi giorni la lista dei candidati si è allungata, con il nome dell’avvocato e presidente dell’orchestra sinfonica di Sanremo Filippo Biolé che porta una proposta civica, l’avvocato spezzino Alessandro Rosson che si era già presentato alle scorse Regionali – ottenendo 1569 voti, di cui 513 a Genova – e che porta il movimento “Indipendenza” e Francesco Toscano, anche lui reduce di un tentativo alle precedenti Regionali – dove raccolse poco più dello 0,8% – e che presenta Democrazia Sovrana Popolare.

Ancora in forse invece lo schieramento di Mattia Crucioli, ex senatore classe 1976, che si era presentato alle amministrative del 2022 raggiungendo il 3,6% dei voti.

25 maggio e 8 giugno, parola ai numeri

Da segnare in rosso le date delle elezioni, non solo per l’importanza politica ma anche per la valenza religiosa. Sia il 25 maggio, sia l’8 giugno nel caso di un ballottaggio, sono infatti date dal forte connotato religioso. Perciò se i candidati sono credenti potranno rivolgersi, secondo la Smorfia napoletana, alla figura di Gesù per il 25 mentre alla Madonna nel caso di un testa a testa per l’8 e 9 giugno.

Da adesso, al via il countdown

Da oggi saranno dunque 72 giorni di attesa, di campagna elettorale vivace, di strategie e di programmi per definire il nuovo volto che prenderà Tursi per i prossimi cinque anni. La sfida più ardua però sarà quella di riuscire a sciogliere la diffidenza granitica dei genovesi e di farli riavvicinare alla politica, immaginando nuovamente una Genova in fila ai seggi e con le tessere elettorali in mano.

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