Europei di atletica indoor, l’Italia brilla con sei medaglie

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Un grande successo per la spedizione azzurra: si è chiusa ieri l’edizione 2025 degli Europei di atletica Indoor, che si è tenuta ad Apeldoorn (Paesi Bassi) e l’Italia porta a casa 3 ori, 1 argento e 2 bronzi, ottenendo un prestigioso secondo posto nel medagliere. È il miglior piazzamento di sempre, pari a quanto realizzato nel 2007 a Birmingham, con davanti agli azzurri solo i padroni di casa, che fanno man bassa di ben 7 ori e 2 argenti.

Considerando anche la “placing table” – che tiene conto di tutti i piazzamenti nei primi otto posti – l’Italia è quarta con 73,5 punti e 15 finalisti, per una classifica guidata ancora dall’Olanda (91,5). Tutti i piazzamenti azzurri:

  • Oro: Andy Diaz (salto in lungo triplo); Zaynab Dosso (60 metri piani); Larissa Iapichino (salto in lungo)
  • Argento: Mattia Furlani (salto in lungo)
  • Bronzo: Matteo Sioli (salto in alto); Andrea Dallavalle (salto in lungo triplo)
  • Quarto posto: Catalin Tecuceanu (800 metri piani); Manuel Lando (salto in alto); Eloisa Coiro (800 metri piani)
  • Quinto posto: Roberta Bruni (salto con l’asta)
  • Sesto posto: Nick Ponzio (lancio del peso); Alice Mangione (400 metri piani); Sveva Gerevini (pentathlon)
  • Settimo posto: Elisa Molinarolo (salto con l’asta)
  • Ottavo posto: Zane Weir (lancio del peso)

Tutte le medaglie italiane agli Europei di atletica indoor: il salto in lungo maschile

Doppia medaglia azzurra nel salto in lungo triplo, con la conferma di Andy Diaz che, dopo il bronzo olimpico a Parigi 2024, centra un ottimo 17.71 (miglior prestazione mondiale finora nell’anno in corso) e porta a casa l’oro. Sul podio a cantare con lui l’inno di Macelli anche Andrea Dallavalle, che c’entra il bronzo con un 17.19.

Diaz sembrava fare fatica in finale, considerando il primo salto non particolarmente brillante (“solo” 16 metri e 37), un nullo, poi una misura migliore ma non ancora sufficiente, 17.05. Determinato però a farà di meglio, decide di rinunciare al quarto tentativo per concentrarsi sul quinto, dove ha centrato la misura vincente. A titolo già assegnato, tenta di migliorare il record italiano (già suo), ma il salto per quanto ottimo è nullo, niente da fare. Dallavalle centra la misura che gli garantisce la medaglia al terzo tentativo, poi perde un po’ le energie. Ma va bene così.

Un pochino di delusione invece per Mattia Furlani nel salto in lungo “semplice”: l’azzurro si presentava da grande favorito agli Europei indoor, ma nell’atletica nulla è mai scontato. Il saltatore italiano “litiga con la rincorsa” per sua stessa ammissione, e si ferma a un centimetro appena dall’oro, che va al bulgaro Saraboyukov. L’argento è un ottimo risultato, tuttavia Furlani è deluso e dichiara di voler continuare a lavorare, considerando che i progetti a lungo termine hanno già le Olimpiadi di Los Angeles nel mirino.

Gli ori delle donne: Iapichino “supera” mamma Fiona May e Dosso fa la storia

L’atletica è uno degli sport che più di tutti sanno creare emozioni, con gare spesso che si decidono in una frazione di secondo, un tentativo, un centimetro che distingue tra nullo e salto buono. Ma sono anche le storie umane che conquistano, come quella di Larissa Iapichino, figlia d’arte della più grande saltatrice italiana… finora.

A 27 anni dalla medaglia d’oro di Fiona May, che si impose in questa gara a Valencia nel 1988, Iapichino trova nel terzo salto la misura vincente con 6,94 metri. A quattro centimetri di distanza si ferma la svizzera Annik Kaelin (6,90) e a seguire la tedesca Mihaila Mihambo (6,88). Una bellissima conferma per Iapichino, dopo l’argento di Istanbul 2023 e il secondo posto agli Europei all’aperto di Roma e, forse, un po’ di amarezza per il quarto posto olimpico di Parigi 2024.

Tuttavia, la vittoria a questi europei dimostra la caratura importante di questa atleta, che appena 22duenne ha appena iniziato a scrivere la sua storia in questa disciplina. E considerando che con la prestazione di questi europei la giovane saltatrice ha strappato il record italiano indoor di 3 centimetri, chissà che entro qualche anno non si dirà più “la figlia di Fiona May”, ma “la mamma di Larissa Iapichino”. Per ora la figlia si dichiara orgogliosa che il record rimanga in famiglia.

Sioli, la medaglia che non ti aspetti

Se gli appassionati azzurri di salto in alto pensavano di annoiarsi per l’assenza di Marco Tamberi, ad Apeldoorn è arrivata la zampata in attesa di Matteo Sioli. Il 19enne milanese con 2,29 metri conquista la prima medaglia senior della sua carriera, piazzandosi dietro all’ucraino Oleh Doroshchuk, oro con 2,34 e al ceco Jan Štefela, che stacca la stessa misura di Sioli, ma porta a casa l’argento in virtù del minor numero di nulli commessi. Ma anche in questo caso è solo il primo successo per una carriera che promette di dare emozioni.

È un aereo, è un uccello? No, è Zaynab Dosso

Il terzo oro che pone il sigillo sulla prestazione azzurra agli Europei di atletica indoor è di Dosso, che in 7 secondi e 03 conquista la vittoria dei 60 metri piani, a pochissimi decimi dal record italiano (che è già suo). L’azzurra stacca bene allo sparo e si distende in gara senza cedere un millimetro alle avversarie: dietro di lei si piazzano la svizzera Kambundji con 7″ 02 e la lussemburghese Van der Weken, che segna il record nazionale con 7″ e 06. 

«Per la prima volta nella storia una donna italiana vince l’oro in una gara di velocità a livello internazionale assoluto: è un fatto storico sul serio», commenta il direttore tecnico Antonio La Torre. «Il fatto che ci sia riuscita Zaynab Dosso, in quel modo, con una superiorità evidente fin dai primi metri, ci riempie di gioia».

«Siamo soddisfattissimi, anche considerando che abbiamo lasciato in Italia gli ori olimpici di Tokyo e la generazione Brisbane», ha commentato il presidente della Fidal, Stefano Mei. «Credo che ci sia da stare tranquilli per tanti anni: abbiamo dimostrato anche oggi di essere il traino dello sport italiano. Quando va bene l’atletica, va bene lo sport».

Tra dieci giorni la delegazione azzurra parte per i Mondiali indoor di Nanchino e la voglia di emergere anche in questo contesto è tanta.

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