Si è svolto ieri pomeriggio l’appuntamento del Confeugo 2024, un evento che deriva da una tradizione della Repubblica di Genova di cui si hanno tracce fin dal XIV secolo (sebbene probabilmente abbia radici più antiche). Con l’accensione del falò, chi crede agli auspici ha controllato con attenzione come si è sviluppata la fiamma e ha salutato la fiamma dritta e alta, un segno che dovrebbe annunciare un nuovo anno sereno e prospero per la città.
Una tradizione ritrovata grazie al lavoro dell’associazione A Compagna: il presidente dell’associazione, impersonando l’Abate del Popolo, ha donato al facente funzioni di sindaco Pietro Piciocchi nei panni del Doge un fascio di rami di alloro, che l’ha usato per alimentare il fuoco del falò.
«La fiamma dritta è di buon auspicio per il 2025, che sarà un anno di grandi sfide per tutti noi e per Genova, all’insegna dei valori della nostra comunità che si ritrova unita, anche in occasioni come quella di oggi, per celebrare le nostre tradizioni», ha dichiarato Piciocchi. «Non nascondo l’emozione per il battesimo del mio genovese, che ho esercitato in questi giorni perché ci tenevo a onorare una tradizione che in questi anni è stata fortemente valorizzata, diventando un appuntamento molto caro nel ricco calendario delle iniziative di piazza a Genova».
Gli auguri alla città di Bucci al Confeugo 2024
«Anche quest’anno siamo qui, in piazza De Ferrari e di fronte a Palazzo Ducale, a celebrare la tradizione del Confeugo», ha commentato Marco Bucci, che cambiando ruolo istituzionale ha ceduto anche il testimone di questa celebrazione. «Ci auguriamo che il fuoco dei rami di alloro, la fiamma dritta che ha illuminato questo pomeriggio sia di buon auspicio: abbiamo di fronte a noi tante sfide e tante opportunità, la nostra terra ha dimostrato in questi anni forza e capacità di fronteggiare le difficoltà. Sono sicuro che, proprio per questo, riusciremo a portare a compimento tutti i progetti e gli obiettivi che vogliamo raggiungere nel 2025».
Poiché a Genova si mugugna su tutto, gli scettici hanno ricordato sui social al nuovo presidente di Regione Liguria che tra le ultime occasioni in cui è registrato il buon auspicio rientrano sia il Confeugo 2017 che quello del 2019, con gli eventi tragici sia locali sia globali che sono seguiti nelle due annate per le quali il presagio indicava serenità e buona fortuna.
Al di là delle malelingue, però, il Confeugo era storicamente un momento atteso perché in questa occasione l’Abate del Popolo poteva riportare le lamentele e le richieste dei cittadini al Doge senza paura di ritorsioni. L’augurio per Genova è che anche questa parte della tradizione sia rispettata da parte delle istituzioni locali, anche in vista delle prossime elezioni comunali che, stando alle ultime indiscrezioni ministeriali, dovrebbero tenersi tra aprile e giugno 2025.
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