Sì al dress code a scuola, ma siamo sicuri che il comportamento degli insegnanti sia sempre appropriato?

5 min read

L’importanza del dress code a scuola e nella vita

Il dress code è importante, si sa. Quando ti arriva un invito per un cocktail, una cena, un matrimonio, la prima cosa che vai a leggere è proprio l’indicazione in merito all’abbigliamento richiesto.

Come tutte le regole del galateo, anche il rispetto per il dress code nasce dall’esigenza di evitare inutili brutte figure ed imbarazzi agli ospiti.

Insomma, che l’invitata ad un matrimonio non debba vestirsi di bianco come la sposa per non rubarle la scena lo sanno tutti.

E che per un colloquio di lavoro sia preferibile un abbigliamento semplice, ma elegante, è ormai risaputo.

E sapevamo tutti, fino a qualche anno fa, che a scuola non si va vestiti come alla spiaggia o ad un concerto rock.

Ecco, ora pare che ogni anno sia invece necessaria una circolare nelle varie scuole italiane per ricordare ad alunni e professori che le aule scolastiche non sono piscine, campi da calcio o discoteche.

A scuola con il dress code adatto

E allora, nel pieno rispetto delle regole di convivenza, arrivano i consigli dei direttori di istituto.

L’anno scorso, va ricordato, al Liceo Chiabrera Martini di Savona si era sollevato un bel polverone a seguito dei suggerimenti del dirigente Domenico Buscaglia.

Così si leggeva nella circolare: “Riguardo all’abbigliamento il Patto di corresponsabilità chiede agli studenti di adottare comportamenti e abbigliamento pienamente consoni all’ambiente scolastico.

Invito quindi soprattutto le studentesse a sorvegliare il loro abbigliamento, riflettendo sul fatto che, in un contesto multiculturale come quello in cui siamo, abbigliamenti troppo disinvolti rischiano di offendere sensibilità proprie di altre culture che hanno ormai pieno diritto ad essere rispettate”. 

Ovviamente gli aspetti che non erano andati giù alla maggior parte delle famiglie riguardavano la questione del contesto multiculturale e quel “soprattutto le ragazze”.

Ogni anno una nuova circolare per un abbigliamento adeguato

Quest’anno è il turno dell’Istituto Boselli la cui dirigente Laura Tasso rinnova l’invito ad un abbigliamento consono e rispettoso del luogo in cui ci si reca.

“Nel rispetto della sensibilità di tutti i membri della nostra Comunità educativa e dell’Istituzione scolastica, in quanto ambiente di crescita inclusiva e interculturale, per un ambiente di apprendimento tranquillo e non sottomesso alle mode effimere del consumismo, si richiede l’uso di un vestiario appropriato”.

Così prosegue la dirigente Laura Tasso : “Si invitano quindi tutti gli studenti e tutte le studentesse, i docenti e il personale scolastico a non indossare abiti inadatti in un ambiente dedicato alla formazione e all’educazione per l’armonia e la cittadinanza, che ci sforziamo di promuovere.

A titolo di esempio, si dovrebbero evitare shorts troppo corti, canottiere e magliette troppo corte o troppo scollate, pantaloni sportivi corti e larghi, adatti alla palestra più che alle aule, oltre a qualsiasi abbigliamento eccessivo o inappropriato”.

“Gli insegnanti e il personale scolastico – conclude la circolare – saranno responsabili di ricordare agli studenti e ai colleghi l’importanza di rispettare ciò che il buon senso comune dovrebbe suggerire di per sé e di informare l’amministrazione di comportamenti inappropriati e perturbatori, come previsto dalle regole in vigore”.

Studenti in classe

Ma perchè ci vuole il dress code?

E’ evidente che il dress code nelle scuole superiori rappresenta un argomento di dibattito ricorrente, con opinioni divergenti tra studenti, genitori, educatori e amministratori scolastici.

La sua importanza risiede in vari aspetti, che spaziano dalla promozione di un ambiente di apprendimento disciplinato alla riduzione delle disparità sociali.

Il dress code può contribuire a minimizzare le differenze socioeconomiche tra gli studenti.

Indossare abiti simili o uniformi riduce la pressione di sfoggiare abiti firmati o costosi, creando un ambiente più inclusivo e meno discriminatorio.

Di certo un abbigliamento standard aiuta a mantenere l’attenzione degli studenti sugli studi piuttosto che sulla moda.

Abituarsi a rispettare un dress code può inoltre preparare gli studenti alle future aspettative professionali, dove l’abbigliamento appropriato spesso gioca un ruolo significativo.

I professori non possono certo esentarsi dal rispettare un abbigliamento consono.

Un dress code appropriato aiuta a mantenere un aspetto professionale che può rafforzare l’autorità e il rispetto nei confronti degli studenti in un’ottica di serietà e rispetto reciproco.

Gli insegnanti che rispettano un dress code adeguato dimostrano inoltre l’importanza di presentarsi in maniera consona e di rispettare le regole, valori che possono così trasmettere agli alunni.

Va bene il dress code, ma il comportamento degli insegnanti va altrettanto bene?

Fin qui l’analisi, per così dire, dei vantaggi del rispettare un abbigliamento appropriato da parte del personale docente e degli studenti.

Mi piacerebbe, però, che si focalizzasse l’attenzione anche su altri aspetti: se è vero che un abbigliamento opportuno è richiesto e ben visto da tutti, è altrettanto legittimo pretendere che ad essere adeguati siano anche i comportamenti. Di alunni e professori.

Ho infatti il vago timore che si punti il dito sul calzoncino corto dei diciottenni piuttosto che sull’inadeguatezza di certo personale docente.

Nelle scuole, oltre a validi insegnanti, ci sono anche tanti soggetti che farebbero meglio a cambiare mestiere.

Lo dico con assoluta convinzione e cognizione di causa. Ascolto spesso con profonda tristezza racconti di genitori disperati perché i figli a scuola sono trattati con inadeguatezza .

Ci sono alunni dislessici e discalculici o con altre caratteristiche che in molti casi il personale docente non riconosce, malgrado esistano da tempo precise leggi in materia.

Casi, poi, in cui addirittura si infierisce sugli studenti provocando loro traumi talvolta difficilmente recuperabili.

Ecco, mi piacerebbe che i dirigenti d’istituto si preoccupassero più diligentemente delle segnalazioni che spesso ricevono nei confronti di taluni insegnanti.

Posso dire con certezza che a Savona ci sono professori che indugiano in battute misogine, in saluti inappropriati ed in metodi di insegnamento poco consoni all’anno 2024

Stare dietro ad una cattedra è un lavoro, ma ancor prima una missione che deve essere portata avanti con passione, rigore e competenza.

Un insegnante deve inoltre aver ben chiara la responsabilità che deriva dal suo approccio con studenti perlopiù giovani che si porteranno dietro per tutta la vita il ricordo positivo oppure deleterio di certe esperienze educative.

Il dirigente scolastico deve altresì essere in grado di monitorare l’operato del personale docente e di intercettare eventuali mancanze.

Inutile dire che deve anche saper accogliere osservazioni e lamentele di genitori e studenti.

Quindi va bene ribadire la necessità di un abbigliamento rispettoso della scuola e di tutto il personale, ma è ancor più fondamentale preoccuparsi della qualità del corpo docente.

Spesso i genitori faticano ad intervenire e a chiedere di controllare certi comportamenti, ma insisto che è doveroso da parte di quelli che una volta erano chiamati presidi, fare in modo di verificare la correttezza dell’operato degli insegnanti. Di tutti gli insegnanti.

Se avessi oggi 16 anni non avrei dubbi: seguirei il dress code più appropriato a patto, però, di sapere che certi professori verranno ripresi per la loro condotta inopportuna.

I giovani – è sempre stato così – sono più inclini a rispettare regole e a seguire suggerimenti se inseriti in un contesto di comportamenti adeguati e virtuosi.

Inutile scrivere circolari per indicare la lunghezza di gonne e calzoncini o la profondità delle scollature.

Molto meglio garantire a tutti gli studenti di ogni ordine e grado insegnanti preparati e, soprattutto, corretti.

Rosella Schiesaro©

Ti potrebbe interessare >“Stranieri in Italia”: lo sfogo delle famiglie per la circolare del Liceo Classico Chiabrera che “invita soprattutto le studentesse ad un abbigliamento consono per non offendere le altre culture”

Photo Credit Huskies Unleashed, Voi s Voices

https://liguriaday.it/2023/10/22/stranieri-in-italia-lo-sfogo-delle-famiglie-per-la-circolare-del-liceo-classico-chiabrera-che-invita-le-studentesse-ad-un-abbigliamento-consono-per-non-offendere-le-altre-culture

Condividi