Crisi in Medio Oriente: smentito ogni cessate il fuoco

A più di una settimana dal terribile attacco a sorpresa di Hamas contro Israele, la crisi in Medio Oriente continua a peggiorare. Dopo le ultime indiscrezioni circa un possibile cessate il fuoco accettato da Israele per favorire gli aiuti umanitari a Gaza, Benjamin Netanyau avrebbe categoricamente smentito il tutto. Nel frattempo, la pericolosa escalation ai confini con il Libano desta forti preoccupazioni a livello internazionale specialmente dopo l’esplosione di un razzo sul quartier generale dell’Unifil a Naqoura, nel sud del Libano, fortunatamente senza causare vittime.

L’Italia, attraverso le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto, pensa ad un ipotetico ritiro dell’esercito a causa del crescente periodo nell’area, mentre gli USA confermano il loro supporto a Israele sospettando seriamente un coinvolgimento diretto dell’Iran. Teheran, dal canto suo, avrebbe avvertito Israele su un possibile peggioramento repentino della situazione in caso di una vera e propria invasione di Gaza. Il tutto dopo aver spostato parte del proprio esercito al confine tra Siria e Israele, una mossa apparentemente difensiva effettuata dopo la conferma del sostegno cinese alla promozione dell’unità tra paesi islamici circa la spinosa “questione palestinese”.

La più moderata Unione europea, pur rinnovando il proprio appoggio a Israele, avrebbe chiesto a Netanyau una difesa nel rispetto del diritto internazionale, provando a mettere una pezza alla drammatica crisi in Medio Oriente, con diversi milioni di sfollati e un sempre maggiore numero di vittime da entrambe le parti. In questa intricatissima situazione, mentre le principali superpotenze globali stanno gradualmente entrando in gioco su questo pericoloso scacchiere, il ministro degli Esteri italiano Tajani è ancora al lavoro per riportare in Italia i nostri connazionali presi in ostaggio da Hamas.

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