Liguria, al via la stagione dei funghi
Le piogge degli ultimi giorni daranno il via alla stagione dei funghi in Liguria
Nell’ultima settimana i temporali hanno bagnato i boschi della nostra regione e la stagione dei funghi è pronta ad iniziare.
Qualcosa è già stato trovato, infatti nei banchi dei mercati i porcini liguri si possono già trovare, ma per rispetto di tutti i fungaioli professionisti preferiamo non rivelarvi i posti buoni “di caccia”.
Generalmente dopo la pioggia vanno contati i fatidici 10/15 giorni prima di partire alla ricerca, ma i fattori da valutare sono molteplici.
Le temperature ad esempio: le migliori sono 15 gradi notturni e 25 gradi diurni.
Poi un altro elemento rilevante -forse tra i più rilevanti – è il vento. Il nemico numero uno del fungaiolo è la tramontana, che secca il bosco; favorevoli invece i venti marini che creano umidità.
Altro fattore importante è l’altitudine e gli alberi dove si andranno a cercare i benamati porcini: ad altezze minori con alberi come castagni e roveri si conteranno meno giorni, più in alto invece nei faggi e negli abeti ci vorrà più tempo.
I funghi più ricercati
Il fungo più ricercato è il porcino che ha quattro specie diverse:
-Boletus Aestivalis (Esatino) molto comune nei castagni, nelle roveri e nei faggi
-Boletus Aereus (Porcino nero) molto comune nei castagni e nelle roveri
-Boletus Edulis molto comune nei boschi di faggio e di abete
-Boletus Pinophilus (Pinicola) molto comune nei boschi di castagno, faggio e abete
-Amanita Caesarea (Ovolo buono) molto comune nei castagni e nelle roveri
Regole per il bosco
Il bosco ovviamente va rispettato; ecco alcune regole da seguire:
-Pagare i tesserini per la raccolta funghi
-Non usare sacchetti di plastica ma cestini in vimini per agevolare il rilascio delle spore
-Non raccogliere più funghi dei limiti consentiti
-Non raccogliere funghi troppo piccoli
Inoltre ricordiamo che il bosco può regalare piacevoli sorprese ma anche scomodi incovenienti; per questo cercate di andare a passeggiare sempre accompagnati.
Foto e testo di Vittorio Dufour