Niente fra fare, il ricorso di Luna Rossa per rivedere la squalifica ricevuta nella penultima regata di lunedì contro Alinghi ha ricevuto bandiera rossa. La vicenda è partita da un guasto al foil destro, che ha impedito all’imbarcazione italiana di presentarsi come da regolamento nel campo di regata due minuti prima dello start della regata. Ciò ha portato l’equipaggio italiano, che si aspettava di gareggiare per il primo posto nella Louis Vuitton Cup, ad affrontare un rovinoso spareggio contro Ineos Britannia, perso sempre lunedì in una regata da dimenticare.
Malgrado l’esito della gara, lo skipper di Luna Rossa Max Sirena ha presentato un reclamo formale segnalando che il ritardo non era dovuto a un difetto di un componente dell’imbarcazione, bensì da un errore del software FCS, progettato da ACE (America’s Cup Event, l’organizzazione fondata da Team New Zealand e titolare dei diritti dell’evento) e fornito a tutti gli equipaggi in gara da un ente terzo. Il bug del software ha impedito allo scafo italiano di spostare l’imbarcazione in tempo per gareggiare contro gli svizzeri, come evidenziato nella documentazione fornita da Max Sirena.
Questo bug, dunque, avrebbe generato anche un problema alla sicurezza delle imbarcazioni e degli spettatori, poiché lo scafo ha perso la rotta diventando ingovernabile ad alta velocità. Tali motivazioni però non sono state ritenute valide dalla giuria dell’America’s Cup, che non ha rivelato nessun danno degno di nota all’imbarcazione, confermando la squalifica che lascia Luna Rossa 2ª nel Round Robin. Bisogna quindi attendere la scelta di Ineos per conoscere l’avversaria nelle semifinali al via da sabato.
Il ricorso di Luna Rossa e la sentenza della giuria
«Durante la regata 29, il software FCS fornito al nostro AC75 ha subito un errore irreversibile che ha causato l’incapacità dell’equipaggio di far funzionare la barca. Crediamo che il risultato sia stato a causa dell’azione di una terza parte, cioè il fornitore del software difettoso. Questo incidente ha influenzato materialmente l’esito della gara non permettendoci di usare l’FCS e quindi di prendere il via alla gara. Ha anche creato un serio problema di sicurezza impedendo il controllo della barca», ha dichiarato l’equipaggio di Luna Rossa.
Tuttavia, i giurati hanno valutato che la richiesta ricevuta non evidenzia che una barca abbia infranto una regola, per cui non ha modo di procedere.
“Il risarcimento è istigato dal Comitato di misurazione che segnala gravi danni o lesioni alla giuria e quindi il requisito ai sensi delle regole è che la giuria “deve” prendere in considerazione il risarcimento (riferimento al punto 60.3(c) del regolamento). Il presidente della giuria ha contattato il Chief Measurer questa mattina. È stato spiegato che il comitato di misurazione è stato coinvolto nel processo per ottenere l’accesso ai file dei dati. Il comitato di misurazione non ha fatto alcuna relazione alla giuria su questo problema. La giuria ha utilizzato il punto 64.1(c) del regolamento per prendere in considerazione la richiesta di Luna Rossa per determinare se la richiesta potesse essere trattata in un altro modo ai sensi del regolamento. Una ‘protesta’ è definita dal regolamento come “un’accusa fatta ai sensi della regola 61.2 da una barca, dal direttore della regata o dalla giuria che una barca ha infranto una regola”.
Malgrado l’esito negativo del ricorso, il team di Luna Rossa ora deve dimenticare le ultime regate e tenere duro, presentandosi da seconda in classifica alle semifinali. C’è ancora molta strada, o molta acqua, prima della finalissima della Louis Vuitton Cup e, malgrado l’amarezza per una sconfitta causata da un problema oltre il controllo dell’equipaggio, le possibilità per vincere sono ancora tutte disponibili.
Se Ineos, che ha conquistato il diritto di scegliere l’avversario della semifinale, opterà per Alinghi (4° nel Round Robin), per Luna Rossa ci sarà lo scontro diretto con American Magic. La decisione sarà resa nota solo domani.
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