Un ragazzo pugliese di 20 anni aggredito di prima mattina
Brutalmente aggredito alla Stazione Centrale di Milano giovedì scorso, di prima mattina, un giovane studente pugliese.
I responsabili? Tre uomini già noti alle forze dell’ordine per furti e rapine in diverse regioni d’Italia, veri e propri professionisti del crimine che non si sono fatti scrupoli ad agire in pieno giorno, mentre la città si stava svegliando.
La vittima, appena arrivata da Bari, stava tranquillizzando il padre al telefono, comunicandogli che il viaggio era andato bene.
Purtroppo, poco dopo, si è trovato in balìa di tre malviventi che, con una violenza inaudita, l’hanno preso a calci e pugni.
La scena si è svolta all’incirca alle 7.45 del mattino, mentre il ragazzo si apprestava a prendere la metro.
Nonostante l’aggressione, lo studente ha trovato il coraggio di proseguire verso il Politecnico per sostenere il test d’ammissione, dimostrando una lodevole forza d’animo.
Solo successivamente si è recato al Pronto Soccorso per gli accertamenti medici. Un episodio che fa riflettere non solo sulla pericolosità crescente di Milano, ma anche sulla sensazione di impotenza che spesso accompagna i cittadini.
Milano: una città sempre più pericolosa?
La Stazione Centrale di Milano è uno dei punti nevralgici della città, ma al tempo stesso uno dei luoghi dove il crimine sembra trovare, da sempre, terreno fertile.
Gli episodi di violenza e microcriminalità sono all’ordine del giorno e non c’è da sorprendersi se i cittadini e i turisti si sentono costantemente esposti al pericolo.
Viene naturale chiedersi perchè non sia possibile garantire una maggiopre sicurezza.
Le forze dell’ordine non possono certo essere ovunque, ma determinate aree dovrebbero essere presidiate con maggiore attenzione, soprattutto in momenti della giornata in cui il flusso di persone è più intenso.
Le zone come la Stazione Centrale, così frequentate e caotiche, diventano spesso teatro di crimini perché offrono l’anonimato che i malintenzionati cercano.
La presenza attiva e costante delle forze dell’ordine in questi luoghi potrebbe essere un deterrente efficace.
Oltre alla Stazione Centrale, c’è da dire che molte altre zone di Milano non offrono garanzia perlomeno di tranquillità.
Dalla metro a Corso Venezia, Corso Vittorio Emanuele, ma anche City Life, girare da soli, e soprattutto da sole, per la città non è un’impresa rilassante.
Occorre infatti prestare sempre la massima attenzione ai propri effetti personali e alle persone che ti si avvicinano troppo mentre cammini.
Non si tratta pertanto solo di intensificare i controlli, ma di affrontare una questione sociale e di sicurezza che coinvolge tutta la città.
Cosa si può fare per sentirsi più sicuri?
La domanda sorge spontanea: cosa possiamo fare per sentirci più sicuri in una città come Milano? La prevenzione è certamente la chiave.
Da un lato, servono investimenti seri in politiche di sicurezza urbana, con un aumento del numero di agenti in servizio e, possibilmente, l’introduzione di tecnologie di sorveglianza più avanzate.
Comunque in questo caso le telecamere hanno ripreso l’aggressione e sono servite all’identificazione dei malviventi.
Anche i cittadini possono fare la loro parte, prestando attenzione agli orari e ai luoghi frequentati, e adottando comportamenti prudenti. Purtroppo, in una metropoli così frenetica, il rischio zero non esiste.
Quando la criminalità agisce senza timore di essere fermata, si instaura una pericolosa sensazione di anarchia.
Ma arrendersi non è mai la soluzione. Serve di certo un cambiamento di rotta, più sicurezza, più protezione, ma anche una rinnovata attenzione da parte della comunità intera.
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