Il ministro della Cultura Sangiuliano si è dimesso

Il ministro della Cultura Sangiuliano si è dimesso

Condividi su
Tempo di lettura: 2 minuti

Dopo due settimane di dramma dai toni che a seconda della narrazione variano tra la spy story e la soap opera, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso. Lo ha fatto con una lettera presentata oggi a Palazzo Chigi, dopo un primo tentativo respinto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni alcuni giorni fa.

Nella lettera scrive di aver «a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti di un certo sistema politico mediatico». Poi i ringraziamenti a Meloni per il suo appoggio, le iniziative portate avanti nei due anni del suo mandato, e l’annuncio di un esposto che presenterà a breve in procura.

La maggioranza non si ferma ed è già pronto il nome del sostituto: il nuovo ministro della Cultura sarà Alessandro Giuli, oggi direttore del museo di arte contemporanea MAXXI di Roma e giornalista, x vicedirettore del Foglio considerato molto vicino a Fratelli d’Italia.

Lo scandalo che ha portato Sangiuliano alle dimissioni

La controversia è scoppiata sui social il 26 agosto, quando l’influencer Maria Rosaria Boccia si è qualificata come collaboratrice di Sangiuliano con un post in cui ringraziava per la nomina a «Consigliera del Ministro per i Grandi Eventi». Una nomina che è subito apparsa incoerente con il curriculum della donna e che ha scatenato le opposizioni: sulle prime il ministero ha inizialmente smentito l’attribuzione dell’incarico, ma Boccia ha creato imbarazzo nelle ultime due settimane, continuando a pubblicare via social documenti, foto, screenshot, frammenti di video e registrazioni di telefonate che smentivano le ricostruzioni ufficiali e informali del ministero della Cultura.

La questione più delicata riguarda l’imminente G7 della Cultura, che si terrà a Napoli dal 19 settembre: Boccia avrebbe partecipato a molteplici riunioni e ricevuto diversi documenti riservati in materia, sicurezza dei dignitari stranieri che parteciperanno compresi, creando un imbarazzo a livello internazionale.

Una replica puntuale che non ha risparmiato neanche Giorgia Meloni stessa, che il 2 settembre aveva pubblicamente difeso il ministro del suo esecutivo sostenendo che la donna non avesse mai avuto accesso a simili documenti e che i suoi viaggi con Sangiuliano non sarebbero stati pagati dal ministero. Tuttavia Boccia non è rimasta in silenzio in questo caso, diffondendo online alcuni documenti relativi alla visita agli scavi di Pompei da parte dei ministri della Cultura del G7.

Il 3 settembre Sangiuliano ha tentato per la prima volta di dare le dimissioni

La proposta di dimettersi e sacrificarsi per il bene del governo arriva in un colloquio con Meloni a Palazzo Chigi per ulteriori chiarimenti, ma con la piena intenzione della premier di sostenere il ministro. Poi l’intervista al TG1, in cui Sangiuliano ha ammesso di avere una relazione con Maria Rosaria Boccia pur essendo sposato e ha chiesto scusa la moglie. Un monologo che ha cercato di concentrare la questione sul tema dell’adulterio e, quindi, della dimensione personale della vicenda. Tuttavia, la questione non è l’infedeltà del Ministro – per quanto possa essere straniante l’ennesimo esponente di una maggioranza che inneggia alla famiglia tradizionale in ogni occasione, ma che nel privato vive secondo ben altri valori.

A dare l’ultimo colpo alla vicenda la lunga intervista di Boccia pubblicata oggi dalla Stampa in cui la donna ha affermato che Sangiuliano si troverebbe sotto ricatto (senza specificare però i responsabili) e di aver inoltre viaggiato in diverse occasione con le auto blu assegnate al ministro. Boccia inoltre ha raccontato un certo atteggiamento al limite dell’intimidazione anche da parte di Sangiuliano stesso nei suoi confronti, riportando un episodio di luglio in cui il ministro le avrebbe ricordato che le conveniva che la relazione non uscisse allo scoperto perché, in ogni caso, nessuno avrebbe creduto a lei piuttosto che a un ministro, per di più uomo.

Questo atteggiamento ha spinto Boccia a tutelarsi, cominciando a registrare e documentare tutto per oltre un mese, utilizzando anche un paio di Google occhiali per fare riprese audiovisive senza destare sospetti. Probabilmente i dettagli dell’intervista sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso anche per Giorgia Meloni, che oggi pomeriggio ha accettato le dimissioni di Sangiuliano.

La vicenda di Sangiuliano non è una soap opera estiva, ma un colpo alla reputazione internazionale dell’Italia

Immaginate che l’itinerario o gli spostamenti di Giorgia Meloni durante una visita di stato finiscano in mano a una persona potenzialmente inaffidabile o pericolosa perché un ministro britannico o francese condividono queste informazioni per ingraziarsi una donna con cui vogliono iniziare un rapporto personale. Se fosse uscita una notizia sui quotidiani di un altro Paese, l’opinione pubblica avrebbe gridato allo scandalo, esecutivo in testa.

Sangiuliano e la maggioranza tuttavia parlano di persecuzione mediatica e politica per questo caso, sempre cercando di ridurre la vicenda a una storia d’infedeltà. È tuttavia l’impiego del potere e del ruolo istituzionale per garantirsi tale relazione che indigna che ha reso negli ultimi giorni doverose le dimissioni di Sangiuliano.

Il G7 è uno degli eventi diplomatici più importanti del mondo. La presidenza dell’Italia quest’anno doveva essere l’occasione per il governo di Meloni per brillare dal punto di vista internazionale, ma la vicenda oggi potrebbe essere causa di una figuraccia internazionale significativa. Non a caso la visita a Pompei prevista nel programma del summit – anzi, tra gli appuntamenti clou, potrebbe saltare per evitare ulteriori problemi. Questa tappa era stata fortemente spinta proprio da Boccia, quindi non sorprende che sia indiscussione.

L’eredità del ministro Sangiuliano

Dei due anni di Gennaro Sangiuliano come ministro della Cultura, sicuramente si ricorderanno le gaffe accumulate nel suo mandato. Durante la cerimonia di assegnazione del Premio Strega 2023, si era impegnato a leggere “almeno” il libro vincitore, sebbene avesse dichiarato poco prima di aver partecipato alla votazione, chiamando la gag involontaria con la presentatrice dell’evento, Geppi Cucciari, che lo incalzava su come avesse scelto un titolo da votare senza aver letto i finalisti.

Tra le altre si ricordano anche la confusione tra New York e Londra, con Time Square piazzata nella capitale britannica, e l’enfasi nel sostenere che Cristoforo Colombo avrebbe scoperto l’America ispirato dalle teorie di Galileo Galilei (nato quasi un secolo dopo dall’approdo del genovese nel “nuovo mondo”).

Memorabile anche la lunga polemica con Vittorio Sgarbi, tra il 2022 e il 2024 sottosegretario alla Cultura, dopo che l’Antitrust aveva notificato a quest’ultimo un avviso di un’indagine in corso sull’incompatibilità tra la sua attività di sottosegretario e una serie di prestazioni autonome retribuite. Sgarbi si era poi dimesso, anche a causa delle indagini su un dipinto di sua proprietà che risulterebbe rubato e volontariamente modificato per celare la provenienza non propriamente legale. I due ora hanno qualcosa in comune in più.

Ti potrebbe interessare anche:

Elezioni regionali: Centrodestra, ancora dubbi sul candidato

Condividi su
MeRcomm.it | posizionamento _ strategie di brand posizionamento SEO realizzazione siti web e-commerce mercomm social media marketing produzione contenuti pianificazione contenuti gestione e sponsorizzazione contenuti mercomm visibilità _ sponsorizzazioni google ADS affissioni, maxischermi e giornali ufficio stampa mercomm contenuti aziendali produzione contenuti blog shooting foto e video graphic e motion design 2D e 3D Liguria-Day-icona-500x500 LiguriaDay _ quotidiano online di mercomm progetti editoriali

Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

Articoli simili

Tutti a caccia di funghi, ma prudenza: un prontuario per la sicurezza del fungaiolo

Tutti a caccia di funghi, ma prudenza: un prontuario per la sicurezza del fungaiolo

Le prime settimane d’autunno segnano anche quest’anno l’inizio della stagione dei funghi anche in Liguria …

LiguriaDay