Se mi critichi ti cancello: influencer scrocconi e pure permalosi?

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Influencer allergici alle critiche

Nel mondo degli influencer, dove la visibilità e la reputazione sono tutto, essere citati in un articolo che mette in luce comportamenti scorretti può suscitare reazioni molto forti.

Non sorprende quindi che alcuni influencer reagiscano bannando giornalista e giornale quando si trovano al centro di critiche, specialmente quando queste riguardano la mancanza di trasparenza nei contenuti sponsorizzati. Ma perché accade questo?

Gli influencer costruiscono la loro carriera sull’immagine pubblica e sulla fiducia dei loro follower.

Quando un articolo mette in discussione la loro etica o suggerisce che stiano nascondendo la natura sponsorizzata dei loro contenuti, si tocca un nervo scoperto.

La trasparenza è un valore cruciale per mantenere la credibilità con il pubblico. Qualsiasi insinuazione che un influencer stia cercando di ingannare i propri seguaci mina questa fiducia e può avere ripercussioni gravi sulla loro reputazione e, di conseguenza, sul loro successo professionale.

Il caso Chiara Ferragni

Un esempio emblematico di come la mancanza di trasparenza possa innescare una crisi reputazionale al momento senza soluzione è rappresentato dal caso di Chiara Ferragni con lo scandalo del pandoro Balocco.

Questo episodio ha segnato un punto di svolta nel mondo degli influencer, creando una sorta di “prima” e “dopo” nella percezione pubblica di queste figure.

Ferragni, uno dei nomi più noti nel panorama digitale globale, è stata accusata di truffa a danno dei consumatori a seguito della vicenda legata alla beneficenza associata alla vendita del pandoro.

L’accusa principale era quella di aver comunicato in modo ambiguo l’operazione, sollevando dubbi sulla reale trasparenza dell’iniziativa benefica.

Questa vicenda è stata ampiamente analizzata nel libro di Selvaggia Lucarelli Il vaso di pandoro, dove la giornalista ripercorre in dettaglio l’ascesa e la caduta della coppia Ferragnez.

Il libro mette in luce non solo la vicenda del pandoro, ma anche le dinamiche di un impero costruito sull’immagine e sulle percezioni del pubblico.

La mancanza di trasparenza e le scelte discutibili hanno di fatto eroso la credibilità di una delle coppie più potenti del mondo social.

La vicenda del pandoro Balocco ha scatenato una valanga di critiche e ha costretto non solo Ferragni, ma anche molti altri influencer, a riconsiderare come comunicano le loro collaborazioni commerciali.

Il caso Ferragni ha dimostrato che, anche per le personalità più influenti e amate, la trasparenza non è un’opzione, ma una necessità.

Il pubblico ha decretato di non tollerare più l’ambiguità e la mancanza di chiarezza, specialmente quando si tratta di questioni etiche come la beneficenza.

Perché gli influencer non sopportano le critiche?

L’irritazione che molti influencer provano di fronte a critiche sul loro comportamento può essere vista come una reazione difensiva.

Gli influencer sanno che la percezione pubblica è fondamentale per il loro business.

Un’accusa di mancanza di trasparenza non solo mette in dubbio la loro integrità, ma rischia anche di alienare i follower e i brand con cui collaborano.

In un’epoca in cui il pubblico è sempre più consapevole e critico, la reputazione di autenticità è un asset che non possono permettersi di perdere.

La critica può inoltre essere percepita come un attacco personale, visto che la carriera degli influencer è spesso strettamente legata alla loro identità pubblica.

Un giornalista, però, non attacca di certo sul piano personale, ma analizza per spiegare ed informare i propri lettori.

Eppure è successo che l’influencer da me pizzicata abbia immediatamente provveduto a bannare la sottoscritta e Liguria Day, dopo un messaggio al quale ovviamente non è stato possibile ribattere.

Di sicuro essere accusati di comportamenti scorretti tocca corde molto profonde,e può alimentare reazioni di rabbia e frustrazione.

La reazione più corretta ed intelligente sarebbe quella di prendere atto del comportamento segnalato e rimediare per il futuro.

Anche un confronto adulto e ragionevole sarebbe gradito. Inutile bloccare i giornalisti sui vari social, anzi, questa scelta può rivelarsi assolutamente controproducente in quando rende ancor più palese l’errore commesso. 

La necessità di un cambio di rotta: l’hashtag #pbme

Il crescente malcontento del pubblico nei confronti degli influencer che cercano di nascondere i contenuti sponsorizzati è un segnale che qualcosa deve cambiare.

Il pubblico oggi non accetta più passivamente ogni contenuto che viene loro proposto e richiede un livello di trasparenza e onestà che in passato non era considerato essenziale.

Da qui l’importanza di promuovere comportamenti virtuosi che possano ricostruire quel legame di fiducia tra influencer e follower.

Uno strumento utile in questo senso potrebbe essere l’adozione dell’hashtag #pbme (Paid by Me).

Questo hashtag rappresenterebbe un segnale di trasparenza e onestà, indicando chiaramente quando un influencer ha pagato di tasca propria per un prodotto o un servizio che sta promuovendo.

L’utilizzo di #pbme non solo renderebbe più chiara la distinzione tra contenuti sponsorizzati e non, ma potrebbe anche contribuire a ristabilire un equilibrio nella percezione pubblica dell’influencer, mostrando che il suo comportamento non è sempre legato a interessi commerciali.

Verso una nuova etica degli influencer

Gli influencer devono ormai comprendere che il loro ruolo comporta una responsabilità non solo verso i brand con cui lavorano, ma soprattutto verso il pubblico che li segue.

Un pubblico che non rappresenta un’entità passiva, ma un insieme di individui che si aspettano sincerità e coerenza.

Riconoscere questo e agire di conseguenza può fare la differenza tra essere un influencer rispettato o uno che lotta per mantenere la propria credibilità.

La trasparenza non è solo una questione di conformità alle normative, ma anche di rispetto.

Mostrare chiaramente quando un post è sponsorizzato non diminuisce l’autenticità dell’influencer, anzi, la rafforza.

I follower apprezzano la chiarezza e la sincerità e sono più propensi a fidarsi di qualcuno che si dimostra aperto e onesto riguardo alle proprie collaborazioni.

Influencer marketing a un bivio

Mentre il mondo degli influencer continua a evolversi, è essenziale che trasparenza ed etica siano al centro di ogni attività.

Gli influencer che sapranno adattarsi a queste nuove aspettative non solo manterranno la fiducia dei loro follower, ma rafforzeranno anche la loro posizione come voci autentiche e rispettate nel panorama digitale.

Un’ulteriore riflessione riguarda l’impatto che questa evoluzione potrebbe avere sul lungo termine.

L’adozione di pratiche più trasparenti potrebbe portare a una riduzione delle collaborazioni puramente commerciali a favore di partnership più genuine e allineate con i valori dell’influencer.

Questo, a sua volta, potrebbe trasformare il panorama dell’influencer marketing, spostando l’attenzione dalla quantità alla qualità dei contenuti e delle relazioni.

Infine, potrebbe essere utile per gli influencer avviare un dialogo più aperto con i propri follower riguardo alle aspettative e ai limiti del loro lavoro.

Educare il pubblico sui processi e sulle scelte che stanno dietro la creazione di contenuti sponsorizzati potrebbe non solo prevenire malintesi, ma anche rafforzare il senso di comunità e di fiducia reciproca.

L’influencer marketing si trova a un bivio. La scelta tra continuare con pratiche ambigue o abbracciare una nuova etica della trasparenza determinerà il futuro di questo settore.

La vera sfida sarà trovare un equilibrio tra il mantenimento della propria autenticità e il rispetto delle aspettative sempre più elevate di un pubblico consapevole e critico.

Rosella Schiesaro©

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Photo Credit: Italia Online
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Info Rosella Schiesaro

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Nata a Savona, di origini toscane, Rosella Schiesaro ha svolto per più di vent'anni attività di ufficio stampa e relazioni esterne per televisioni, aziende e privati. Cura per LiguriaDay la rubrica Il diario di Tourette dove affronta argomenti di attualità e realizza interviste sotto un personalissimo punto di vista e con uno stile molto diretto e libero. Da sempre appassionata studiosa di Giorgio Caproni, si è laureata con il massimo dei voti con la tesi “Giorgio Caproni: dalla percezione sensoriale del mondo all’estrema solitudine interiore”. In occasione dei centodieci anni dalla nascita del poeta, ci accompagna In viaggio con Giorgio Caproni alla scoperta delle sue poesie più significative attraverso un percorso di lettura assolutamente inedito e coinvolgente.

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