Sharon Verzeni, arrestato il presunto assassino, un omicidio "casuale" incomprensibile

Sharon Verzeni, arrestato il presunto assassino, un omicidio “casuale” incomprensibile

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A un mese dalla morte di Sharon Verzeni, 33enne assassinata a coltellate mentre faceva jogging a Terno d’Isola, le autorità hanno arrestato Moussa Sangare, disoccupato italiano di origini italiane di 31 anni con possibili problemi di salute mentale; un fatto di cronaca nera che continua a essere incomprensibile all’opinione pubblica e alla famiglia della vittima, perché l’omicida non aveva nessun movente per aggredire la donna.

«Ho avuto un raptus improvviso. Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa», si è giustificato l’assassino con gli inquirenti. L’uomo avrebbe sentito il bisogno di uccidere qualcuno e per questo motivo sarebbe uscito di casa armato di coltelli, aggirandosi per il paese in bicicletta: dopo aver cercato di iniziare una rissa con due giovani, Sangare avrebbe aggredito Sharon Verzeni alle spalle mentre correva, togliendole la vita.

Nessun movente, nessun collegamento con la vittima, la cui vita nelle ultime settimane è stata vivisezionata morbosamente dall’opinione pubblica, cercando presunti amanti o altri motivi torbidi per giustificare la sua presenza in strada verso mezzanotte. Troppi commenti online a questionare la libertà di una donna, quasi si fosse cercata la morte, quando si è solo trovata nel posto sbagliato al momento più sbagliato.

«A un mese dalla morte di nostra figlia la notizia di oggi ci solleva anche perché spazza via tutte le speculazioni che sono state fatte sulla vita di Sharon e di Sergio», ha commentato infatti Bruno Verzeni, padre della 33enne con accanto moglie e i due figli. Il compagno della donna è stato infatti sospettato di essere il responsabile della morte di Sharon.

Chi è Moussa Sangare, presunto assassino di Sharon Verzeni

Una vita sbandata, quella di Moussa Sangare: il desiderio di sfondare nel campo musicale, la disoccupazione, la violenza. La giustificazione del raptus tuttavia non soddisfa gli inquirenti: l’uomo viveva da solo a Suisio dopo la denuncia dei familiari a seguito di tentativo di aggredire con un coltello la madre e la sorella. Una vicina avrebbe inoltre ammesso che diverse persone nel quartiere avevano paura di lui.

 All’interno della casa dove abitava, inoltre, i carabinieri hanno trovato una sagoma di cartone di forma umana per esercitarsi a lanciare coltelli, come dimostrano diversi segni rinvenuti. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il trentunenne l’avrebbe utilizzata come una sorta di bersaglio per allenarsi con il coltello.

L’ipotesi del raptus e lo sdegno della famiglia della vittima

La difesa sta valutando la richiesta di una perizia psichiatrica, anche perché il presunto assassino non sa spiegarsi le motivazioni che l’avrebbero spinto a uccidere. L’avvocato Giacomo Maj ha inoltre spiegato che il 31enne non avrebbe assunto alcol o droghe o quanto meno non ne ha parlato durante l’interrogatorio: «Il suo gesto non dovrebbe essere dovuto a queste cose è stata una cosa senza senso, di cui anche lui non sa la motivazione». Sangare si dice “distrutto”, aggiunge Maj che rifiuta la possibile ipotesi di premeditazione.

Dall’altra parte, la famiglia di Sharon Verzeni non vuole sentire parlare di raptus: «Ho sentito parlare in queste ore di “scatto d’ira” e assenza di premeditazione. Tuttavia faccio notare che il signor Moussa Sangare sarebbe uscito di casa con ben quattro coltelli e prima di uccidere Sharon ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone. Queste farebbero bene a farsi avanti», ha commentato l’avvocato della famiglia, Luigi Scudieri. «Mi ha molto stupito che si sia parlato di “verosimile incapacità” subito dopo il fermo, prima ancora di un esame completo di tutti gli atti».

Molti appassionati di musica trap commentano in riferimento all’omicidio sotto ai video delle canzoni a cui Sangare ha collaborato in passato, come il brano Scusa di Izi, oltre 14 milioni di visualizzazioni su YouTube. Diversi sembrano commentare che il ritornello del brano sembra anticipare il folle gesto.

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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