LiguriaDay Quotidiano online
Più di 20 terabyte di registrazioni: i video ripresi dalla telecamera nascosta dalla Guardia di Finanza nello studio del presidente dimissionario di Regione Liguria, Giovanni Toti, sono così tanti e così pesanti che hanno mandato in tilt gli spazi di archiviazione digitale della Procura di Genova, che non ha una capacità di memoria sufficiente per un simile corpus di prove.
Si tratta dei video legati all’inchiesta che da maggio ha scosso la politica ligure sul presunto sistema di corruzione radicato ai vertici della Regione Liguria e del porto genovese. Il 7 maggio scorso, l’inchiesta ha portato all’arresto dell’ex presidente regionale Toti, del suo ex capo di gabinetto Matteo Cozzani, dell’imprenditore Aldo Spinelli e dell’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini.
I video sono cruciali per alcuni filoni di inchiesta: si tratta di tre anni complessivi di registrazioni dell’ufficio del governatore, che richiedono un lungo lavoro di analisi e verifica. La telecamera infatti era accesa a prescindere che ci fossero riunioni o persone nella stanza e ci sono molte ore di video della stanza vuota. Secondo gli inquirenti, tuttavia, sono state registrati anche diversi meeting in cui si finalizzavano i dettagli di accordi frutto delle pratiche di corruzione, come l’apertura di nuovi supermercati Esselunga.
Ampliamento delle memorie delle Procure, un problema presente in tutta Italia
Il problema della capienza degli archivi digitali non sempre adeguata alle esigenze delle indagini non è un problema solo genovese: anche altre procure italiane hanno riscontrato questa complessità, tanto che il ministero sta valutando un piano per potenziare le memorie informatiche su scala nazionale.
Per garantire alle difese l’accesso ai filmati, così come già accade per le registrazioni delle intercettazioni, dunque, la Procura ha raggiunto un accordo con la società che ha realizzato i video, che conserva ancora tutto il materiale nei propri server. Gli avvocati perciò avranno a disposizione degli avvocati tre computer collegati ai server della società, permettendo loro di visionare e selezionare i video ritenuti rilevanti. Questi computer hanno le funzioni di registrazione disattivate per impedire l’acquisizione dei file prima dell’approvazione dei giudici, come richiesto dalla legge.
Le difese stanno esaminando attentamente l’insieme delle intercettazioni in vista del processo immediato previsto per il 5 novembre, che coinvolgerà Toti, Spinelli e Signorini (quest’ultimo però ha già avviato i primi contatti per valutare un possibile patteggiamento). Una volta completata la selezione delle intercettazioni da parte dell’accusa e della difesa, probabilmente si procederà con la nomina di un perito per trascrivere il materiale, mettendolo per iscritto.
Ti potrebbe interessare anche:
Elezioni liguri test nazionale: la corsa verso le regionali tra Orlando e Cavo (forse)
