Dopo una lunga battaglia contro un tumore, il leggendario Sven Goran Eriksson si è spento oggi a 76 anni. Nonostante il dolore dei suoi familiari, dei tifosi delle squadre che ha allenato e dell’intero mondo del calcio, il gentiluomo di Sunne vivrà per sempre nel cuore di tutti quelli che hanno avuto l’onore di conoscerlo, di persona o anche solo dal piccolo schermo.
Storico tecnico della Sampdoria, Sven Goran Eriksson era stato accolto a braccia aperte dal popolo blucerchiato al Ferraris lo scorso maggio durante il suo viaggio negli stadi in cui ha allenato durante la sua leggendaria carriera. Nonostante un tumore incurabile allo stadio terminale reso noto al mondo intero a gennaio, l’allenatore svedese ha vissuto ogni giorno di questo suo ultimo anno di vita con il sorriso sul viso e con la gratitudine per un’esistenza speciale trascorsa sui più importanti palcoscenici calcistici del mondo.
Tra i tanti e commossi messaggi di addio anche quelli della Samp e del Genoa che, seppur da prospettive diverse, hanno avuto il privilegio di conoscere un uomo capace di conquistare il cuore di tutti, indipendentemente dalla fede calcistica e da ogni rivalità. Anche la nostra redazione saluta uno degli esempi di sportività e positività più grandi del mondo riportando alcune delle sue parole contenute nel documentario Sven:
“Penso che siamo tutti spaventati dal giorno in cui moriremo, ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà, sì, era un brav’uomo, ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela».
Ciao Mister e grazie di tutto!