Un viaggio tra storia, arte e cultura nel cuore di Testaccio
La Fontana delle Anfore è un simbolo distintivo del rione Testaccio a Roma, situata nella centrale piazza omonima. Il rione Testaccio, situato sulla riva sinistra del Tevere, è uno dei quartieri più affascinanti e storicamente ricchi di Roma. La sua storia è strettamente legata al commercio e alla vita quotidiana della città fin dall’epoca romana.
L’architetto Pietro Lombardi ideò questa fontana completamente in travertino, inaugurata il 26 ottobre 1927.
La fontana originariamente era collocata al centro di Piazza Mastro Giorgio.
Nel 1935, a causa di problemi strutturali legati alla stabilità del terreno, spostarono la struttura in Piazza dell’Emporio. Solo nel 2014, durante un progetto di riqualificazione, la fontana torna nella sua posizione originale.
La Fontana delle Anfore è caratterizzata da uno stile unico che richiama il simbolo del rione Testaccio: l’anfora. Al centro della fontana si erge un pinnacolo composto da un insieme di anfore addossate le une alle altre, che si sviluppa verticalmente. Alla base della struttura, l’acqua fluisce in quattro vasche rettangolari disposte a croce attorno al nucleo centrale.
Il motivo dell’anfora non è casuale.
Il nome Testaccio deriva dal Monte dei Cocci (Mons Testaceus), una collina artificiale formata da frammenti di anfore romane usate per il trasporto di merci. Questi frammenti si accumularono nel corso dei secoli, formando una collina di circa 35 metri di altezza. Si stima che vi siano accatastate circa 25 milioni di anfore vuote, utilizzate principalmente per contenere grano e alimenti liquidi durante il trasporto, come olio e vino. Nel corso dei secoli, ruppero queste anfore in cocci e disponendo ordinatamente i frammenti per formare una stabile piramide a gradoni. Infine cosparsero la piramide di calce per evitare gli odori dovuti alla decomposizione dei residui organici.
Il Testaccio è anche noto come Mons de Palio, poiché nel XIII e XIV secolo vi si teneva un palio. Il porto dell’Emporium, situato nelle vicinanze, era uno dei principali punti di approdo per le merci che giungevano a Roma via mare.
La Fontana delle Anfore non è solo un’opera d’arte, ma anche un simbolo della storia e della cultura del rione Testaccio. Rappresenta un legame con il passato commerciale di Roma e con la vita quotidiana dei suoi abitanti. La fontana funge da punto di incontro per i residenti e da attrazione per i turisti, offrendo un’area di relax e contemplazione nel cuore della città.
La Fontana delle Anfore è un esempio perfetto di come l’arte e l’architettura possano raccontare la storia di un luogo. Con il suo stile elegante e il suo profondo significato storico, continua a essere un simbolo amato e rispettato del rione Testaccio e della città di Roma.
I marmi, importati dai Romani da tutto il Mar Mediterraneo fino alla fine dell’Impero, hanno dato il nome alla Via Marmorata, che collega il porto di Ripa alla Porta San Paolo. Nel XX secolo, Testaccio continuò a evolversi, con la chiusura delle grandi aree industriali e la loro riconversione in spazi culturali e residenziali.
Durante il Medioevo, il Monte dei Cocci divenne un luogo di svago, dove si tenevano feste e giochi popolari.
Mentre con il Rinascimento, l’area rimase principalmente rurale, con poche abitazioni e attività agricole.
Il vero cambiamento per Testaccio avvenne alla fine del XIX secolo, quando Roma divenne la capitale d’Italia.
Selezionarono l’area per accogliere il nuovo mattatoio comunale, inaugurata nel 1891, insieme ad altre strutture industriali come i mercati generali e la fabbrica del gas. Questo sviluppo portò a una rapida urbanizzazione e alla costruzione di abitazioni per i lavoratori.
Il Rione XX, Testaccio, è un’entità amministrativa abbastanza recente.
Nel 1921, le autorità scorporarono il Rione XX, Testaccio, dal vasto e poco popolato rione Ripa.
Attualmente, il rione è rinomato per la sua animata vita notturna, le tradizionali trattorie e i numerosi locali notturni.
Testaccio vanta numerosi monumenti e attrazioni, come la Piramide Cestia, il Cimitero Acattolico, l’Ex Mattatoio e la Centrale Montemartini. Questi siti testimoniano la lunga e variegata storia del rione, che continua a essere un punto di riferimento culturale e sociale per i residenti e i visitatori.