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I rioni di Roma: le città nella città

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Rione Sant’Eustachio

Passeggiando per il centro storico di Roma, capita di notare delle targhe in marmo, simili a quelle che indicano le vie, ma con la scritta “Rione”. 

Il cuore della città è infatti diviso in 22 rioni.

L’età della monarchia

Fin dai tempi dei primi re, la città eterna è sempre stata suddivisa in zone differenti. La prima ripartizione risale al VI secolo a.C. e fu ordinata da Servio Tullio, sesto re di Roma, e stabiliva la ripartizione della città in quattro aree chiamate regiones all’interno del pomerium, il recinto sacro e inviolabile di Roma che delimitava e custodiva la città sacra agli dei.

Le quattro regioni erano: Suburana, corrispondente al Celio, Esquilina, ovviamente rispondente all’Esquilino, Collina, dove sorgono Quirinale e Viminale,  e infine Palatina, coincidente con il Palatino e il Velia.

L’età imperiale

“Divide et impera”, cioè “dividi e comanda”. Per i Romani non c’era modo migliore di governare una città: più piccole erano le aree, più facili sarebbero state da gestire e controllare.

Durante il governo dell’imperatore Ottaviano Augusto ci fu un’espansione territoriale dell’Urbe e le regiones divennero quattordici, per scendere a 12 con la caduta dell’impero e la riduzione della popolazione.

Rione Colonna

Il Medioevo fino all’occupazione francese 

Alla fine del Cinquecento, papa Sisto V riportò le regiones a 14, con l’annessione di Borgo nel 1586,  ma fu papa Benedetto XIV a fare affiggere le targhe in marmo con il nome dei rioni, nel 1748. In seguito, con l’occupazione francese di Roma nel 1871, la città venne divisa in 8 zone, chiamate Giustizie

Roma capitale

Nel 1871 infine, con Roma capitale d’Italia, l’intensa urbanizzazione e l’aumento della popolazione, i rioni divennero 15 con l’aggiunta dell’Esquilino.

All’inizio del XX secolo iniziarono a delinearsi suddivisioni dei Rioni già esistenti insieme alla nascita dei primi quartieri fuori dalle mura. Con la crescita della città il numero crebbe a 21 e poi a 22 nel 1921 con l’aggiunta del Rione Prati.

Questa è rimasta l’attuale suddivisione del centro storico, tutti i rioni sono all’interno delle mura aureliane, gianicolensi e leonine, per un’estensione di circa 16 kmq, e fanno parte tutti del I Municipio, tranne Prati che è esterno.

Il Caporione 

Fin dal medioevo per ogni rione c’era un Caporione, a cui era affidata la rappresentanza e guida della sua zona, il cui compito era quello di garantire il rispetto dell’ordine.

Il Caporione apparteneva al popolo, ma godeva di uno status sociale superiore, essendo nominato grazie all’appoggio del pontefice o comunque di nobili dell’aristocrazia romana.  

Veniva coadiuvato da cittadini di fiducia, chiamati constabili. Non si trattava di un vero e proprio corpo militare, quanto piuttosto di un nutrito gruppo di cittadini fidati che lo aiutavano a mantenere l’ordine nel rione.

Gli stemmi

Rione Ponte

Ogni rione ha un proprio stemma, ad esempio in quello del Rione Monti (I), che è il più antico (l’atto di costituzione è del 18 Maggio 1743), sono raffigurati tre dei sette colli, Esquilino, Viminale e Celio, quello del Rione Trevi (II) è formato da tre spade in diagonale, per la confluenza delle tre strade nella Piazzetta dei Crociferi, adiacente a Fontana di Trevi. Il Rione Colonna (III)  ha per stemma tre bande oblique, o la Colonna Aureliana; una mezzaluna è invece il simbolo di Campo Marzio (IV) e il Ponte Sant’Angelo quello del Rione Ponte(V).

Rione Pigna

Un grifone, simbolo di audacia e nobiltà, rappresenta il Rione Parione (VI), mentre un cervo rampante è raffigurato nello stemma del Rione Regola (VII). Ancora il cervo è presente nel simbolo del Rione Sant’Eustachio (VIII), raffigurato con la croce sul capo che lo ispirò alla conversione. Lo stemma del Rione Pigna (IX) è ispirato da un’enorme fontana a forma di pigna appunto, che viene citata da Dante nella Divina Commedia.

Rione Parione

Una testa di drago appare sullo stemma del Rione Campitelli (X), sconfitto da papa Silvestro I con l’ausilio della croce. Rione Sant’Angelo (XI) è rappresentato da un angelo che tiene in mano un ramoscello di palma e il Rione Ripa (XII) ha nel suo stemma un timone, poiché secondo la leggenda, è qui, sulla riva del Tevere, che fu trovata la cesta con Romolo e Remo presa in custodia dalla lupa. La testa di un leone rappresenta il Rione Trastevere (XIII), perché un tempo alla base del Campidoglio c’era una gabbia con un leone. Il Rione Borgo (XIV) ha uno stemma che comprende un leone, tre monti e una stella, elementi che fanno parte dello stemma di papa Sisto V che alla fine del 1500 elevò Borgo a quattordicesimo rione di Roma.

Rione Regola

Il Rione Esquilino (XV) ha nella parte superiore dello stemma un albero, mentre nella parte inferiore tre monti, mentre il Rione Ludovisi (XVI) porta il simbolo della famiglia da cui prende il nome, cioè un dragone e tre bande oblique. Nello stemma del Rione Sallustiano (XVII) sono raffigurati gli Horti Sallustiani e il labaro (insegna militare) della Guardia Pretoriana si trova su quello del Rione Castro Pretorio (XVIII). A rappresentare il Rione Celio (XIX) c’è il profilo di un africano con un copricapo con testa di elefante e spighe d’oro, riferimento al console Scipione l’Africano che qui si era accampato con il suo esercito. Un’anfora romana è raffigurata sullo stemma del Rione Testaccio (XX), che a Roma viene chiamato Monte dei Cocci, dai resti dei trasporti che arrivavano a Roma dal Porto di Ripa Grande e che negli anni si sono accumulati fino a formare una collina di 35 metri.  Rione San Saba (XXI) ha per stemma una luna crescente e l’arco della dea Diana, protettrice e cacciatrice, e infine il Rione Prati (XXII), l’ultimo ad essere stato istituito, il 20 Agosto del 1821, che ha per simbolo il Mausoleo di Adriano, Castel Sant’Angelo.

Rione Borgo

I rioni sono come una città nella città, ognuno con le sue caratteristiche, i suoi monumenti, i palazzi, le persone che li vivono ogni giorno. Dietro i simboli che li rappresentano si intrecciano storie e leggende che ricordano il passato, ma che allo stesso tempo fanno parte del quotidiano di noi romani e di tutti quelli che, passeggiando per la città, riescono a cogliere e a capire la vera bellezza di Roma.

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Info Laura Spadella

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Sono nata e vivo a Roma, dove mi sono laureata in Scienze Politiche. Scrivo e organizzo corsi di formazione manageriale e di orientamento scolastico e professionale. Mi piace esplorare e raccontare la mia città, con le sue meraviglie ed i suoi difetti, girare senza meta tra vicoli e stradine, per scoprire ogni volta qualche angolo nascosto e condividerlo con gli altri.

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