Fotogrammi di vita quotidiana colorata e illuminata dall’artista della porta accanto

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ADRIANO VALERIO DEANDREIS

Amici lettori eccoci ritornati in Emilia in occasione della personale dell’artista Adriano Valerio Deandreis allestita a Gualtieri (RE) dal 13 Luglio al 25 agosto 2024 presso il Bar degli artisti ideata dalla associazione Space Art – itinerari artistici, mostra curata da Giuseppe Landini intervento critico della prof.ssa Cristina Boccella e reading poetico della prof.ssa Simonetta Sambiase.

Quest’ associazione è molto attiva nella diffusione dell’arte e gli artisti promossi sono sempre di alto livello, chi abbiamo oggi? Un artista che come ho visto le sue opere il mio sguardo è stato attratto dalla luce, dal colore, da una semplice ma vivacissima modalità pittorica, non conosco il pittore, ho letto di lui alcune cose che mi fanno pensare bene, però non ne vorrei essere condizionato nell’esprimere le mie impressioni, quindi dimentico tutto, lascio fuori dal bar il “motore” sicuro che nessuno toccherà perché sono arrivato qua con una vecchia Fiat 500 taroccata, mi raccomando non ditelo in giro.

Ma veniamo al nostro artista: dipinge senza paura come farebbe un ragazzino, non teme i colori, li sceglie o meglio sono i colori che scelgono lui e lui è ben felice di essere complice delle tonalità, di esse ci sono tutte non ne lascia indietro nessuna, forse del nero ne utilizza poco a parte un gatto nero e qualche cornice dell’altra tonalità degli scacchi non v’è traccia ma noi non importa, sulle sue tele c’è l’arcobaleno e a noi va bene perché la sua arte è allegra, vi sentite giù? Qualcuno vi ha fatto incazzare?

Guardate le opere di Adriano Valerio e non ci pensate più, inoltre ritornando al suo lato fanciullesco bisogna però dire che ad un certo momento quest’artista ha come un flash nella sua mente e le sue mani come colpite da un fulmine lasciano quel tratto un po’ naif e cominciando a correre come un matto nel mondo della fantasia, insomma il pittore lascia quel segno incerto e bambinesco per diventare figlio di Klee, Mondrian, Kandinsky, vabbè forse ho esagerato ma tanto Adriano nel momento che dipinge mica lo sa, lui dipinge collocato su un altra dimensione, forse solo quando traccia righe dritte in quel momento è un geometra e un po’ architetto, quindi agisce leggermente dentro uno schema ma solo per poco perché come vi ho detto prima in lui ad un certo punto scatta una molla che lo trasforma, si libera, si scioglie lacci che gli legano le dita e la mente e inizia a vedere forme e colori astratti.

Insomma quest’artista è forte perché lui non lo sa quanto e mentre lavora si diverte così tanto che di tutto quello che gli sta intorno non gliene frega un fico secco, ma badate bene lui sembra naif ma a breve secondo me partirà per la tangente dell’astrattismo. Quello che lui rappresenta sulle sue tele sono scene di vita quotidiana, esterno giorno ed esterno notte, come si direbbe in gergo cinematografico, ma in entrambe, di gente in giro se ne vede poca quasi zero, che sia una scelta ponderata? Voluta? Ragionata?

Parere personale: nelle sue scene vi è un assenza di esseri umani perché lo scopo è ricreare il silenzio di un ambiente, ogni luogo rappresentato è protagonista per se stesso, la presenza di genti potrebbe guastare quel momento magico, quel silenzio così sereno.

Adriano Valerio Deandreis è nato artista, poi il destino ha voluto altro, però nessuno poteva togliergli quello che aveva dentro ed ora con grande umiltà si è presentato in pubblico seduto in mezzo a voi e non come una star su un piedistallo, arte in continua evoluzione, il bello forse inizia adesso e non ha intenzione di fermarsi a guardarsi intorno, la sua arte è il suo mondo, e forse anche il nostro.

L’intervista



– Ma veramente pensi un giorno di passare all’astrattismo?

Ti dirò…una pittrice di Imperia, cara amica di mia moglie, mi ha ‘predetto’, se così si può dire, osservando i miei dipinti, che con il tempo mi sarei avvicinato all’astrattismo. Non saprei , io sperimento nuove forme, nuovi colori e quando inizio un’opera non so mai la mia mano dove mi porterà…è strano…inspiegabile.

– Mi faresti un favore? quando puoi, faresti le stesse opere di un formato maggiore? Mi dici cosa te lo impedisce?
Ma certo…nulla me lo impedisce…anzi, ti dirò…è un pensiero che ho già avuto.

– Sei tipo da caffè o da cappuccino?

Da caffè, indubbiamente, mi carica molto di più!

– Hai davanti a te la tela bianca da iniziare, a cosa pensi?

Non penso nulla…inizio. Come diceva Mozart” È tutto qui..” e si toccava le tempie!

– Ti piace sporcarti le mani con il colore?
Mi piace da morire, ritorno bambino!

– Dipingi qualcosa per fare un dispetto all’intelligenza artificiale, che soggetto faresti?

Riprodurrei le sfumature della mia anima…sono sicuro che non potrebbe mai
capire.

– Che ne pensi del mondo dell’arte?
Penso che sia un po’ troppo di nicchia e che bisognerebbe fosse più accessibile a tutti, non solo agli addetti ai lavori.

– Per quale squadra tifi?
Non sono ne un tifoso, né un appassionato di calcio. Seguo solo l’Italia nelle competizioni internazionali.

– Ti trovi a cena con un artista celebre (anche del passato) chi vorresti a tavola con te e cosa gli dici?
Mi sarebbe piaciuto andare a cena con il pittore Luca Alinari, lo amo molto. Gli avrei espresso la mia profonda stima perché per me non è stato abbastanza valorizzato.

-Il tuo sogno nel cassetto
Ricordare in quale cassetto ho messo il mio sogno!

E così amici lettori, tenetelo d’occhio se potete e nel ringraziare lui e tutta la Space Art – itinerari artistici vi diamo appuntamento alla prossima pagina artistica.

Buone vacanze e buon ferragosto da tutta la redazione di Liguria Day.

Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che grazie alla loro arte ed intelligenza, trasformano una ,macchia gialla nel sole.

P.Picasso

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Info Walter Festuccia

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Walter Festuccia, Roma 16 Marzo 1958, diplomato come aiuto scenografo presso il Cine Tv di Via della Vasca Navale di Roma. Artista per natura, artigiano per tradizione, pittore, scrittore. Per il mio stile utilizzato nello scrivere, amo definirmi jazzista della parola, tutto di me è racchiuso in queste definizioni. La mia scrittura, anche se è apparentemente espressa in maniera ironica e demenziale, lascia sempre una finestra aperta oppure un indizio rivolto all'attualità, tutto in un mix di fantasia quasi astratta che diventa con ciò il mio linguaggio espressivo. Come pittore, l'astrazione, l'informalità e l'uso manuale e gestuale della materia sono il mio "io" dentro di me che quando dipinge o scrive si lascia guidare dalla passione e dall'immaginazione attraverso la quale riesco a "vedere" la scena e a "sentire" i dialoghi di ogni mio componimento. Firmo testi e opere come Walter Festuccia oppure Walter Fest.

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