Prendo spunto da una riflessione del Prof. Umberto Galimberti, per cercare la chiave del nostro tempo. Ogni era ha una sua pietra angolare, una chiave di volta che serve a comprendere la vita e la società.
Ebbene il filosofo sostiene che senza comprendere Dio non si può capire il Medio Evo, afferma che Dio è morto e sostiene che la parola chiave della nostra epoca è “Denaro”.
Peraltro come non ricordare Francesco Guccini e le sue note, sebbene con una coda di speranza (se Dio muore è per tre giorni e poi risorge…).
Ma la vita pone interrogativi e il nostro orticello di dobloni pare a rischio.
Due considerazioni; la prima: per tutelare il nostro benessere tralasciamo le nostre radici.
La seconda: per tutelare il nostro benessere non facciamo eredi.
Mancano dunque nel nostro tempo sia le radici che i nuovi tralci.
Ergo la società del denaro è destinata a finire in favore di quei nullatenenti, poveri sognatori, che fanno figli e che domani occuperanno la nostra bella Italia.
La politica non tiene il passo: non si può arrestare un fiume in piena cercando di arginarlo coi sacchi di sabbia…. spunto di riflessione sulla difficoltà dei politici di rappresentare la società.
La parola della prossima epoca sarà “integrazione” ne sono sicuro, sarà necessaria e inevitabile.
Non serviranno a nulla i denari.
Anche il dio Denaro è morto.
Mongolfiera.