Si avvicina anche quest’anno la notte più magica dell’estate: manca poco all’appuntamento con la pioggia di stelle cadenti nella famosissima notte di San Lorenzo, festività dall’origine antichissima e di matrice cristiana che si unisce al fatto che proprio in questo periodo si concentra il picco massimo di stelle cadenti visibili ad occhio nudo.
Notte di San Lorenzo, perchè?
Il 10 agosto si ricorda il martirio di San Lorenzo, santo cristiano martirizzato e arso vivo su una graticola nel 258 durante la persecuzione voluta dall’imperatore romano Valeriano. Da qui la volontà di venerarlo come santo; il primo a dedicargli un oratorio fu Costantino I. Testimonianze del suo martirio si hanno a partire dal 354, una delle più importanti è riportata da Ambrogio nel De Officiis Ministrorum.
Così la storia si è intrecciata con l’intensa attività dei corpi celesti nei cieli estivi: la notte in cui si ricorda il santo è infatti associata al passaggio dello sciame meteorico delle Perseidi, chiamate erroneamente stelle cadenti e che in passato erano collegate ai carboni ardenti su cui bruciò il santo, anche per questo dette “lacrime di San Lorenzo”. Queste stelle che noi vediamo infatti derivano dalla cometa Swift Tuttle e perciò non sono in realtà vere e proprie stelle ma corpi della cometa composti da ghiaccio e che si incendiano con l’avvicinarsi alla terra.
Nonostante questo, il credo religioso, il mistero della scienza e la magia di associare un desiderio ad ogni stella, non ha fatto altro che incrementare la popolarità di questa giornata, un appuntamento annuale che scandisce l’estate di tutti gli appassionati. Per quest’anno il disturbo luminoso sarà minimo, infatti una volta tramontata la luna il cielo sereno estivo potrà dare inizio al suo spettacolo. Spettacolo che non si limiterà alla sola notte del 10 agosto, infatti le stelle cadenti sono già ben visibili nei nostri cieli dalla fine di luglio e il picco sarà raggiunto il 12 agosto dove gli esperti stimano un passaggio di 100 stelle all’ora.
Dove vedere la “pioggia di stelle”
Ovviamente come ogni anno per godere al meglio dello spettacolo è consigliare raggiungere luoghi distanti dalla città e dall’inquinamento luminoso urbano così da poter osservare il cielo in tutta la sua grandezza. Sono consigliati quindi zone di montagna, nel caso ligure si potranno raggiungere le vette degli Appennini alla ricerca di un luogo con buona visuale e lontano da fonti luminose.
Insomma una notte che riporta l’uomo alle sue “dimensioni naturali”, ovvero un granello minuscolo di fronte l’infinito dell’universo. Perciò cosa c’è di meglio di contemplare il nostro essere frammento di questo pianeta, magari raggiungendo una delle tante vette liguri, e coricandosi su un prato, dopo aver piantato la nostra tenda e sentendo anche -chissà – l’ululato di qualche lupo in lontananza, e con gli occhi imbevuti di stelle rendersi conto della magia di questo mondo.
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