Sorelle d'Italia, Alice D'Amato e Manila Esposito nella storia delle Olimpiadi

Sorelle d’Italia, Alice D’Amato e Manila Esposito nella storia delle Olimpiadi

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La spedizione olimpica più medagliata di sempre, per la ginnastica artistica femminile: dopo il meritatissimo argento a squadre della scorsa settimana, Alice D’Amato e Manila Esposito suggellano uno storico podio nella finale della trave. La ginnasta genovese vince a sorpresa l’oro, mentre la sua compagna di squadra campana, appena diciassettenne si conferma un talento emergente conquistando un bronzo pesantissimo.

Non era facile, questa finale della trave, perché erano attesi nomi importantissimi della disciplina, come Simone Biles, Rebecca Andrade (rispettivamente oro e argento nell’all-around), ma anche la cinese Zhou Yaqin, specialista in questo attrezzo. La trave tuttavia a Parigi si rivela infida, non a caso considerata una delle specialità più complesse in campo femminile, che richiede alle atlete di compiere acrobazie incredibili atterrando su un’asse di legno larga appena 10cm. Una disciplina che richiede grande equilibro e controllo, ma anche reattività in caso di sbilanciamento.

Un attrezzo che non perdona, dunque, che richiede quindi non solo di pianificare le difficoltà più elevate, ma di eseguire un esercizio pulito, senza cadute e con il minor numero di sbavature. La trave a Parigi è stata traditrice per quasi tutte le atlete, che hanno cercato di dare il meglio con difficoltà complesse per ottenere il migliore punteggio. Cinque atlete su otto sono cadute, tra cui Simone Biles, che si è sbilanciata su una combinazione di grande valore ed è scesa dall’attrezzo, compromettendo il suo punteggio e finendo molto lontana dal podio.

Tra le azzurre, la prima ad affrontare la trave è Manila Esposito

La diciassettenne, archiviati i problemi nella finale dell’all-around individuale – prova in cui ha chiuso 14° – sale in pedana per quarta, dopo che le atlete che l’hanno preceduta hanno sporcato tutte con cadute i loro esercizi. Per lei uno sbilanciamento che però non compromette la prova e chiude con uno splendido 14.000 dietro a Zhou, che malgrado un errore partiva da un valore di difficoltà così alto che riesce a tenere la testa parziale della gara per un decimo di punto.

Alice D’Amato è la sesta a competere, dopo una prova opaca della rumena Sabrina Maneca-Voinea, caduta per ben due volte, ed esegue un bellissimo esercizio, pulito, complesso e dinamico, controllando gli sbilanciamenti e stoppando l’uscita sul posto, per un punteggio complessivo di 14.366 e passando in testa. Ed è già festa così, perché mancano le due acerrime rivali ancora ma Alice ha in tasca quanto meno il bronzo.

Tuttavia, succede l’imprevisto: le atlete più attese commettono errori

Simone Biles, che ha abituato i suoi fan e tutti gli appassionati a prestazioni impeccabili, perde l’equilibro sull’arrivo di una combinazione importante e scende dalla trave. Una situazione inattesa: l’atleta statunitense recupera e chiude il suo esercizio ben al di sotto delle sue aspettative. Una lunghissima attesa per il suo punteggio, segno che anche i giudici si prendono il tempo per valutare anche il più piccolo dettaglio, che si ferma però a 13.100, lo stesso della connazionale Sunisa Lee, anche lei tra le vittime della trave. T

utto è quindi nelle mani della brasiliana Rebeca Andrade, che esegue un buon esercizio giocando però al risparmio, forse temendo a sua volta di incappare in un errore fatale: la prestazione è buona ma non supera il 14, portando a sorpresa anche Manila Esposito sul podio. Ma gli occhi sono tutti per Alice D’Amato, che si trova sul gradino più alto con un oro al collo.

Lacrime, commozione e forse anche un pelo d’incredulità per quella che è una doppia medaglia storica per l’Italia, la prima volta in assoluto per un oro in una finale di specialità per la ginnastica artistica femminile azzurra.

Corpo libero, si ricomincia da capo per Manila Esposito e Alice D’Amato

Ma non c’è tempo per lasciarsi andare alle emozioni, giusto il tempo della finale maschile alla sbarra – segnata anche questa da tante cadute rovinose – e si torna in pedana per il corpo libero.

Questa volta è proprio Esposito ad aprire le danze, cercando il riscatto nell’esercizio che più le ha creato problemi in queste Olimpiadi. Purtroppo la prima diagonale continua a creare problemi: Manila arriva male sulle caviglie dall’ultimo doppio teso ed è obbligata a mettere le ginocchia a terra, caduta che le preclude la corsa al podio. Per la ginnasta di Boscotrecase rimane comunque una sontuosa prova olimpica, con due medaglie (il bronzo individuale e l’argento di squadra): un risultato immenso, considerando la giovane età, appena 17 anni, che lascia promettere grandi cose per il prossimo quadriennio.

Scende poi in pedana Rebeca Andrade, che con un ottimo 14.166 detta il ritmo della gara. Alice D’Amato è la quinta in pedana ed esegue un ottimo esercizio, commettendo solo una piccola sbavatura sulla seconda diagonale mettendo un piede fuori, ma il punteggio di 13.600 la tiene fuori dalla zona medaglia. Conclude la prova in sesta posizione, mentre tra le favorite alla fine la spunta la brasiliana che tiene dietro di sé Simone Biles – esplosiva come sempre ma con due uscite fuori pedana – e l’altra statunitense, Jordan Chiles, che chiude al terzo posto.

Alice D’Amato nella leggenda

La ginnasta genovese entra a 21 anni nella storia dello sport italiano e mondiale, grazie a una eccezionale e in parte inattesa performance complessiva: l’argento nella prova a squadre di per sé basterebbe, ma Alice D’Amato ha conquistato un oro incredibile alla trave. E come se non bastassero le tre finali di specialità, conta anche un ottimo quarto posto nell’all-around individuale, un quinto posto alle parallele asimmetriche e il sesto piazzamento nel corpo libero.

Un risultato complessivo dove l’oro di oggi quasi eclissa il resto, ma che dimostra anche la qualità del movimento italiano in questo momento e fa venire già l’acquolina in bocca per i prossimi anni, considerando l’età delle ginnaste e le altre ragazze rimaste a casa, tra cui Asia D’Amato, gemella di Alice, vittima di un infortunio qualche settimana fa.

Alice D’Amato e Manila Esposito oggi hanno dato prova del loro immenso valore sportivo e caratteriale, e possiamo dire loro soltanto… gamba, ragazze, complimenti!

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Info Laura Casale

Laureata in Comunicazione professionale e multimediale all'Università di Pavia, Laura Casale (34 anni) scrive su giornali locali genovesi dal 2018. Lettrice accanita e appassionata di sport, ama scrivere del contesto ligure e genovese tenendo d'occhio lo scenario europeo e internazionale.

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