L’ultima tragedia stradale che ha coinvolto una diciottenne nella periferia di Pavia ha animato nuovamente il dibattito sulla sicurezza stradale e la pericolosità del monopattino. La giovane vittima avrebbe infatti perso la vita nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 agosto a causa di un incidente di ritorno da una festa. Per quanto siano ancora da chiarire le dinamiche dell’accaduto, i soccorritori avrebbero difatti trovato un monopattino accanto alla vittima e all’altra passeggera di 17 anni, fortunatamente scampata alla morte e trasportata in stato di incoscienza al San Matteo con alcuni traumi.
Mentre proseguono le indagini delle forze dell’ordine, la vicenda ha puntato i riflettori su una delle tematiche da sempre al centro del dibattito pubblico: la sicurezza in strada. Se già parlando di auto e motorini, il bilancio di vittime e incidenti al di fuori delle autostrade è molto grave, nuovi mezzi di spostamento come monopattini, bici elettriche e simili non sembrano aver migliorato la situazione.
Per quanto questi strumenti alternativi siano molto utili per ridurre l’impatto ambientale dei veicoli tradizionali, resta infatti più che mai urgente trovare una soluzione per limitare il rischio di incidenti mortali, soprattutto tra i più giovani. Non è infatti un mistero che, per quanto spesso siano gli adulti e anche i più anziani a rappresentare un pericolo in strada, molti giovani tendano con eccessiva facilità a sottovalutare limiti di velocità e altre regole stradali.
Per evitare una nuova tragedia stradale in monopattino o in qualsiasi altro veicolo serve quindi una maggiore consapevolezza alla guida e un’educazione, stradale e civica, ben diversa rispetto a quella di tanti utenti della strada. Perché in realtà non esiste un mezzo più pericoloso dell’altro, bensì è la modalità d’uso a fare la differenza, nel bene e soprattutto nel male.