Il progetto sarà realizzato quest’anno, con le riprese che inizieranno in autunno. In questi giorni, infatti, il regista ascolano classe ’53 sta tornando parecchio fra San Mauro Pascoli e l’entroterra romagnolo.
Con undici pellicole all’attivo, Piccioni realizzerà l’importante progetto, visto che ben poco esiste tra le altre cose della stessa natura, portando sul piccolo schermo l’opera che ha la sceneggiatura firmata da Sandro Petraglia. Il lavoro è prodotto da Rai Fiction, MeMo Films di Francesco Melzi d’Eril e GB Film di Donatella Botti, e dalla Rai sarà trasmesso.
A maggio scorso Piccioni, insieme ai rappresentanti della casa cinematografica ed ai membri troupe cinematografica aveva già visitato i luoghi pascoliani, facendosi ispirare dalle location.
Giuseppe Piccioni ha all’attivo 11 film, e dal 1987 ha diretto e lavorato con attori del calibro di Margherita Buy, Silvio Orlando, Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Valerio Mastrandrea, Luigi Lo Cascio.
Con “Fuori dal mondo”, pellicola con protagonisti Buy e Orlando, ha ottenuto ben 5 “David di Donatello”; l’ultimo successo, invece, è datato 2022: “L’ombra del giorno”, con Scamarcio e Benedetta Porcaroli, diventato uno dei film tra i più belli sulla piattaforma Netflix.
Abbiamo incontrato il regista mentre si trovava in visita a Santarcangelo di Romagna, il paese dei pazzi e dei poeti, della scuola di Baldini, Pedretti, Guerra, Rocchi, Teodorani e del Festival dei Teatri, proprio a qualche passo dal Lavatoio Teatro, in una pausa di lavoro dei sopralluoghi utili ad arrivare alla stesura definitiva dell’opera, che con il resto della squadra aveva vissuto l’ascesa che porta alla Piazzetta delle Monache.
Perché questa opera e perché proprio su un poeta, quindi Pascoli, quando tra l’altro la poesia sembra essere nuovamente ai margini?
Sebbene io avessi già parlato molti anni fa con il produttore di un mio interesse e della mia curiosità su Pascoli, prevedendo che un giorno saremmo approdati ad una sceneggiatura, per la prima volta questa non non é mia, ma di un affermato sceneggiatore di cinema e di fiction. In fondo c’è qualcosa nell’aria che fa pensare a Pascoli, che fra i poeti forse è uno di quelli più amati ma anche, paradossalmente, meno studiati. Forse perché Pascoli è troppo legato a quelle visioni molto sentimentali, ed apparentemente sembra non essere per un pubblico giovane. Salvo poi scoprire che un rapper famoso, Rancore, ha scritto un brano titolandolo 10 agosto. Che Satta ed i Tete de bois lo adorano e lo fanno rivivere nella loro opera. Quindi guarderei a Pascoli come un autore moderno, con versi che ci riportano ad un periodo storico moderno, un epoca che fu anche un crocevia, erano insomma anni tumultuosi, di fermento industriale ed artistico. In quel tempo ci si affaccia al futuro, da poco è nato per esempio il cinema, e si prefigura un futuro migliore. Eppure arriveranno la Prima guerra mondiale ed il fascismo. Dunque è giusto ed importante mostrarci un Giovanni Pascoli meno noto. Che fu uomo di luci ed ombre. E capace di descriverci e trasfigurare in versi lo spazio ed il tempo. Il film racconta anche le vicende personali, la scelta di vivere con le sorelle. Ricordandoci che continuò a scrivere anche nei momenti più difficili. Scrisse per tutta la vita. Nonostante tutto. Mai smise di scrivere e sognare, sempre e comunque tenendo presente un’istanza di giustizia e di altruismo. In vita non ebbe tutto quello che meritava. Ma con la sua morte è entrato nel comune sentire del Paese. Nel film racconteremo la scena del treno speciale con la camera ardente allestita al suo interno. Atteso da migliaia di persone.
Ha trovato un luogo del cuore visitando queste terre?
Mi sono trovato un po’ a casa, più vicino ad ogni elemento naturale e ambientale in genere. Mi emoziona guardare le cime dei pioppi. Mi piacerebbe finire dicendo che è come si ci fosse nell’aria interesse risvegliato per Pascoli. Il film andrà sul piccolo schermo, certo. Ma ci piace coltivare l’idea di portarlo anche nei cinema e nei festival cinematografici.
Inizierete a girare in autunno, per finire in che periodo?
Adesso continueremo a raccogliere suggestioni, per perfezionare e limare l’opera. A fine settembre inizieremo a girare a San Mauro Pascoli.
Ci può dire qualcosa su attrici e attori impegnati?
Nel film il giovane Pascoli sarà interpretato da Federico Cesari, interprete della fortunata serie “Tutto chiede salvezza”, Benedetta Porcaroli sarà la sorella Mariù e Liliana Bottone la sorella Ida.
Ha qualche idea per il titolo?
Ci piace ricordare il nome che gli davano da giovanissimo. In dialetto. Ed il titolo sarà proprio “Zvanì”.
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