Un podio atteso un secolo, è questo che rappresenta la medaglia di bronzo di Lorenzo Musetti, che ha battuto ieri il canadese Félix Auger-Aliassime, primo azzurro a salire sul podio olimpico dal 1924; altrettanto sospirata la medaglia d’oro di Marta Maggetti nel windsurf, che mancava dall’argento di Sensini nel 2008 a Pechino.
Due discipline diversissime, una conquistata sulla terra rossa di uno dei templi del tennis mondiale, l’altra ottenuta nelle acque di fronte a Marsiglia sfruttando il vento e le correnti. E non di meno importantissime per consolidare l’ottava posizione dell’Italia nel medagliere olimpico.
Il tennis italiano continua a dare soddisfazioni
Non solo Sinner, rimarca il tennis italiano in campo maschile: a spegnere le polemiche sulla mancata partecipazione dell’altoatesino ai Giochi, per una tonsillite, ci pensa il 22enne di Carrara. Musetti ha disputato un ottimo torneo, arrendendosi in semifinale solo a un indiavolato Djokovic che è lanciato come una furia a conquistare un oro per la Serbia.
Bisogna rispolverare la storia del tennis e ritrovare Uberto De Morpurgo, che conquistò proprio cent’anni fa la medaglia di bronzo, sempre a Parigi. «È stata durissima, ma mi sono sacrificato per la maglia azzurra e adesso sono contentissimo perché tutti questi sacrifici sono stati ripagati con un’importantissima medaglia», ha commentato Musetti dopo la sfida con il canadese, riconoscendo che «arrivato in semifinale, pensavo di poter arrivare a un traguardo ancora più prestigioso».
In effetti le condizioni di salute poco chiare di Nole, sempre in dubbio per un ginocchio sofferente, facevano sperare che il tennista italiano potesse dare una scossa importante puntando alla finalissima. Djokovic però ha tirato fuori il suo carattere granitico e ha conquistato in scioltezza la vittoria. Non c’è nulla da recriminare però: Musetti nella sua finale ha dato il meglio di sé, portando a casa una medaglia storica. Medaglia che oggi raddoppierà nel tennis, perché nel torneo di doppio femminile Jasmine Paolini e Sara Errani sfidano in finale le atlete individuali neutrali di passaporto russo Mirra Andreeva e Diana Shnaider. Nel peggiore dei casi sarà un argento, ma le speranze azzurre sono di poter salire sul gradino più alto del podio.
Windsurf, Maggetti domina la finale con lucidità
La prova finale del windsurf femminile si è svolta a Marsiglia. Una sfida a tre, in cui tutte le partecipanti dunque erano certe di medaglia, ed era solo da definire il podio, tra la cagliaritana Marta Maggetti, la britannica Emma Wilson e l’israeliana Sharon Kantor.
Fondamentale era partire bene, come ha ricordato Alessandra Sensini in telecronaca: la campionessa di windsurf – due bronzi, un argento e un oro olimpici nel suo palmares – ha commentato infatti la prova di Maggetti, osservando come l’azzurra si sia tenuta più bassa delle avversarie nel taglio della linea di avvio della prova, trovando però la via migliore per passare le boe del percorso e sorprendendo in particolare Wilson, partita in testa da grande favorita.
Cresciuta a malloreddus e seada, Marta Maggetti ha versato lacrime di gioia nell’acqua di Marsiglia per questo oro che lei definisce «inatteso, avevo avversarie molto forti, in particolare la britannica, ed è stato bellissimo. Un’emozione incredibile». Una medaglia dedicata, tra l’altro, alla sua Sardegna e a Gigi Riva, morto lo scorso gennaio, a celebrare l’identità isolana, casa e campo di allenamento.
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