Gli amatori del teatro dialettale

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Amici lettori di Liguria day, con voi oggi ci troviamo a Vado Ligure e abbiamo il piacere di fare un salto dall’arte figurativa a quella teatrale e se è vero che il buon vino è nelle botti piccole il teatro buono è anche nei piccoli teatri e se noi quantificassimo il numero degli attori, dei piccoli teatri e di tutti coloro che insieme a loro contribuiscono in tutta Italia alla realizzazione di una stagione teatrale, la passione e il gran lavoro che emerge da queste realtà potremmo paragonarla alla forza straordinaria delle eruzioni di fuoco, lava e lapilli del miglior Etna e se poi le rappresentazioni teatrali nei piccoli teatri sono a carattere amatoriale e per di più dialettale, allora amici miei lo spettacolo è assicurato, di chi parliamo? Grazie alla mia amica artista e art promoter Angiè Macrì che mi ha suggerito l’attività del Celesia e di questa compagnia teatrale, prima di tutto vorrei dirvi di cosa parla la commedia “Un nido di vespe e di vesponi” (un niu dè vespe e dè vespuin) per la regia di Carla Pozza, che verrà rappresentata il 31 Luglio 2024 ore 21:00 dalla compagnia della commedia dialettale Bruna Taraddei, presso il teatro Club Celesia, Villa Groppallo Vado Ligure (SV). La storia è nota, dalla nostra nascita si è prima bambini, poi adolescenti, si cresce, si diventa grandi, poi grandi un po’ di più e infine si diventa anziani, come da tradizione magari forse avendo le loro buone ragioni purtroppo appaiono pure un po’ rompicoglioni, diventando giocoforza un adorabile e affettuoso peso per i parenti e per la società, alla fine della giostra nella maggior parte dei casi si finisce in una casa di riposo o in una RSA pertanto i protagonisti di questa storia hanno ognuno una propria anima ma in loro con ancora la forza di vivere, reagiscono e si ribellano alla prigionia forzata in una sequenza di battute, equivoci, colpi di scena. Wilma cerca amicizia e complicità, Kate sempre burbera, arcigna, addolorata e malinconica ma sempre con la parola giusta al momento giusto, Lucia ama l’amore come nei fotoromanzi, lasciategli cari miei almeno il piacere di sognare! Flavio è un vecchio lupo di mare che beve per dimenticare ma non vuol mollare perché la sua personalità ancora non è vinta, Piero è ammalato? Oppure no? E’ un abile stratega, si sa gli anziani in tarda età diventano furbetti e sopra tutte le parti abbiamo la direttrice che si sente leader e che vuole farsi rispettare, hai visto mai che i vecchietti prendano su di lei il sopravvento; per fortuna che c’è un assistente originale strabordante che colora e ravviva la vita del college per matusa. il finale è positivo mica perché trattasi di una commedia ma perché la speranza e l’ottimismo va vissuto fino alla fine, tutti noi alla fine della nostra storia è giusto che il sipario lo si chiuda con una risata in faccia al destino uscendo di scena tra gli applausi, perfino più di uno chiederà il bis. Un momento aspettate ad alzarvi dalla poltroncina che non ho finito….la recitazione in dialetto non è affatto male e l’uso del linguaggio dei nostri padri non è importante solo per una questione tradizionalistica e sentimentale nonché per quel senso mai sopito di appartenenza ad un territorio, no cari miei, il dialetto nasce dalla strada, dalla vita di tutti i giorni, dall’amore per la vita con un debito di riconoscenza verso il fato che ci ha fatto nascere in questo splendido paese dove dalle Alpi all’ultima isola laggiù in Sicilia ogni parola viene detta prima con il cuore, tante parole messe insieme che non troverete mai in un dizionario. Dietro la regia attenta e appassionata financo festaiola, il 31 Luglio gli attori reciteranno la parte al loro meglio, ce la metteranno tutta per fare bene, sulla scena non sentiranno l’età ma solo la responsabilità di recitare come i grandi e gli spettatori presenti non avranno pretese ma solo la voglia di divertirsi. Amici lettori ci rivedremo ancora per una mostra o ancora in teatro, sarà comunque un piacere e dato che ci stiamo buone vacanze a tutti, la stagione teatrale va avanti.

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Info Walter Festuccia

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Walter Festuccia, Roma 16 Marzo 1958, diplomato come aiuto scenografo presso il Cine Tv di Via della Vasca Navale di Roma. Artista per natura, artigiano per tradizione, pittore, scrittore. Per il mio stile utilizzato nello scrivere, amo definirmi jazzista della parola, tutto di me è racchiuso in queste definizioni. La mia scrittura, anche se è apparentemente espressa in maniera ironica e demenziale, lascia sempre una finestra aperta oppure un indizio rivolto all'attualità, tutto in un mix di fantasia quasi astratta che diventa con ciò il mio linguaggio espressivo. Come pittore, l'astrazione, l'informalità e l'uso manuale e gestuale della materia sono il mio "io" dentro di me che quando dipinge o scrive si lascia guidare dalla passione e dall'immaginazione attraverso la quale riesco a "vedere" la scena e a "sentire" i dialoghi di ogni mio componimento. Firmo testi e opere come Walter Festuccia oppure Walter Fest.

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