La Giunta comunale di Genova ha varato il nuovo regolamento che definisce “l’arte di strada” e ne definisce le nuove norme. Il documento specifica innanzitutto che questo termine comprende tutte le forme d’arte che utilizzano spazi pubblici o aperti al pubblico, siano esse estemporanee, indipendenti, senza alcuna retribuzione, contrattualizzazione o volte alla raccolta di un contributo spontaneo “a cappello”.
Per quanto riguarda il significato in particolare di mestiere artistico di strada, questa definizione comprenderebbe tutte quelle attività, messe in atto individualmente o in gruppo in luoghi pubblici, caratterizzate da spiccate creatività e capacità artistica.
La distanza da edifici e altri luoghi pubblici
Gli artisti di strada non possono esibirsi a meno di 5 metri dall’accesso di un edificio, pubblico o privato, monumenti e siti storico-culturali di rilievo e a meno di 2 metri dal resto del corpo della struttura. Quest’ultimo aspetto, come specificato dal regolamento comunale dell’arte di strada, può variare per garantire e tutelare la circolazione stradale e degli utenti della strada.
Occhio anche alle regole relative a tutte quelle attività artistiche di strada che prevedono suoni e rumori: in questo caso è perentorio rispettare la distanza di almeno 40 metri dal perimetro di luoghi di culto e di 30 metri dalle strutture ospedaliere e di degenza, da cimiteri, edifici scolastici e universitari e biblioteche nell’orario di apertura.
Per quanto riguarda invece i portici, porticati, archi, archivolti e gallerie, le autorità sembrerebbero consentire esclusivamente quelle forme di arte di strada con una bassa, o nulla, emissione sonora.
Orari e durata
Il nuovo regolamento comunale dell’arte di strada impone la durata massima di 60 minuti ad ogni esibizione, tempo calcolato con precisione svizzera indipendentemente dall’effettivo inizio della performance. Le fasce orarie concesse per ogni forma artistica di strada sono invece: 10-22 per quelle che NON prevedono emissioni sonore, 10-13 / 15-17 / 19-22 per quelle che invece prevedono suoni e rumori, con possibilità di cambiare orario nel caso di richieste e postazioni specifiche.
Quella della postazione specifica è, in particolare, una questione di notevole importanza. Ogni performer di strada ha infatti l’obbligo di esibirsi nella postazione assegnatagli, utilizzando attrezzature mobilii di modesta natura e rispettando tutte le regole pubbliche, dall’inquinamento acustico alla pulizia e al decoro del suolo.
Alcune importanti differenze rispetto ad altre città
Il nuovo regolamento di Genova prevedrà innanzitutto l’attivazione e l’impiego di un’app per la prenotazione delle postazioni, sulla scia del milanese “Openstage”. A differenza di Milano e Londra, però, gli artisti di strada all’ombra della Lanterna saranno appunto vincolati a rispettare la durata categorica di 60 minuti per le proprie esibizioni.
Altra grande differenza è che mentre a Londra e Milano gli artisti che svolgono attività a fini di lucro devono ottenere una licenza comunale e aprire una partita IVA (a Milano), il nuovo regolamento genovese dell’arte di strada non indica precisi obblighi fiscali, “limitandosi” a pretendere il rispetto delle regole cittadine e del decoro urbano.
Al di là di opinioni contrastanti e qualsiasi forma di polemica, quel che è evidente è che questa normativa rappresenta un importante passo in avanti per regolamentare e puntare al corretto sviluppo di attività che, in molti casi, rappresentano un’occasione di intrattenimento e arricchimento culturale per la città, per i suoi abitanti e per i turisti.