Continuano le audizioni di persone informate dei fatti in merito all’inchiesta che ha travolto Regione Liguria: in questi giorni gli inquirenti hanno ascoltato la manager Ivana Semeraro del fondo Icon Infrastructure; stando alle intercettazioni raccolte nell’ambito dell’indagine, infatti, Semeraro si sarebbe rifiutata con l’imprenditore Aldo Spinelli di finanziare per 40 mila euro il comitato elettorale di Toti, perché a suo avviso «questi pagamenti possono essere visti come corruzione».
La manager ha confermato con gli investigatori della guarda di finanza quanto emerso nell’ordinanza, ossia che la policy del fondo inglese che amministra vieta i finanziamenti ai partiti in quanto potenzialmente “pericolosi”, poiché potrebbero nascondere proprio casi di corruzione.
All’epoca delle intercettazioni, Spinelli era socio della Icon nel porto di Genova quando chiese al Fondo di elargire un finanziamento da 40 mila euro. Lo scopo, secondo l’accusa, sarebbe stato evitare di comparire direttamente tra i finanziatori di Toti, utilizzando come schermo il fondo di investimento inglese.
Nelle registrazioni risalenti a settembre 2021, Semeraro risponde però al telefono con Spinelli che ci sono «un po’ di problemi ad approvare quel pagamento […] perché è un problema di reputazione […] perché comunque nelle regole della nostra policy non possiamo fare donazioni a partiti politici, perché può essere vista come… come corruzione».
Il pagamento poi fu effettuato lo stesso dall’imprenditore, che si trova oggi ai domiciliari. Spinelli intanto ha fatto presentare una nuova richiesta di revoca della misura cautelare, dopo il primo rifiuto di quattro settimane fa.