Mercoledì 12 giugno, alla Biblioteca Berio di #Genova, si inaugura una mostra che fonde in un unico orizzonte espressivo il segno della #parola e quello della #pittura, alternativamente protagonisti nelle opere esposte che si sottraggono ad ogni categoria attuale.
Una sorta di meta-forma in cui il minimalismo poetico di Miro Renzaglia è accolto nel colore della pittura informale, fuori da ogni forma, di Carlo Alberto Cozzani, creando nel compimento dell’opera visiva letteraria un principio linguistico unitario capace di assumere una forma identitaria comune.
Una “parola” poetica che, spogliandosi progressivamente del “significato” abbandona il bianco e nero della pagina per proiettarsi dentro il magma dei colori fino a diventare, nelle sue particelle elementari, puro “significante” tra i significanti.
Un saggio dimostrativo dell’uomo che è uomo in quanto parla, per dirla con Heiddeger. Un “parlare” s-finito negli esiti estremi del “non-detto” o del “taciuto” in quanto indicibile di Wittgenstein.
𝐹𝑎𝑟 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑜𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖𝑐𝑜 𝑖𝑜 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑜𝑟𝑜, è il testo che compare in una delle opere esposte. 𝑀𝑜𝑟𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑎 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒 𝑖𝑙 𝑛𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑑𝑖𝑟𝑒 è un altro messaggio quanto mai attuale in un’epoca nella quale tutti vogliono esprimersi, soprattutto in argomenti di cui sanno poco, non volendo trovare il tempo e la voglia per ascoltare-guardare-leggere gli altri.
Non si tratta di una somma bensì di un insieme unico con cui provare a sintonizzarsi assumendo il ritmo e la cadenza delle opere per trarne una visione d’insieme come conviene ad ogni attività artistica sperimentale e di ricerca.
𝟙𝟚 𝕘𝕚𝕦𝕘𝕟𝕠 𝟚𝟘𝟚𝟜 – 𝔹𝕚𝕓𝕝𝕚𝕠𝕥𝕖𝕔𝕒 𝔹𝕖𝕣𝕚𝕠:
Ore 17:00 visita mostra;
ore 18:00 presentazione in Sala Chierici;
ore 18:45 vernissage.
Intervengono: Claudio Pozzani – Direttore artistico Festival internazionale di Poesia, Maurizio Gregorini – Cultural manager del Comune di Genova, Paolo Asti – Curatore della mostra e gli autori.