Zucchini è candidato consigliere comunale nella lista del Partito Democratico
Francesco Saverio Zucchini, classe 1998, è senza ombra di dubbio uno di quei giovani di cui oggi si ha davvero tanto bisogno per cambiare e migliorare la realtà che viviamo.
Iscritto dal 2016 al Partito Democratico, dal 2017 al 2021 è stato segretario comunale dei Giovani Democratici di Cortona ed è membro della Segreteria del PD di Cortona dal 2018.
Amante dei gatti, ne ha quattro, giocatore di basket e appassionato di rugby, il suo cuore batte da sempre per la politica.
Colpa, se così possiamo dire, di nonno Antonio e di babbo Pietro che l’hanno traviato fin da piccolo.
“Sono nato e cresciuto a latte, biscotti e politica. Ma il mio cuore batte anche per la mia fidanzata Lucrezia: l’amavo segretamente già a 14 anni e dopo 9 ci siamo ritrovati per puro caso”.
Mente lucida e appassionata, Francesco Saverio dopo la maturità classica e una laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Perugia, si iscrive al corso di laurea magistrale in Politica, Amministrazione, Territorio.
Oggi, in vista delle amministrative dell’8 e 9 giugno 2024, è candidato come consigliere comunale nella lista del Partito Democratico.
E allora sotto con le domande, perché queste elezioni, più di altre volte, coinvolgono tutti, davvero tutti i Cortonesi e i cittadini più giovani.
Al netto di fazioni e sterili polemiche è indubbio il malcontento dei cittadini cortonesi a seguito di un quinquennio che di fatto ha riportato Cortona indietro di anni.
Quali a tuo avviso le mancanze più gravi?
La mancanza in assoluto più grave è una maggioranza – ammesso che la si possa definire una maggioranza – poco duratura e solida, forse più tecnica che di sostanza.
Sono rimasti tutti insieme, nonostante gli attacchi su più fronti, legati solo dalla sete di potere e dal desiderio di salvare ciascuno il proprio posto.
Poi direi che in questi anni è mancata qualsiasi progettualità e che non c’è stata nessuna visione di medio lungo periodo.
Per non parlare delle modalità: decisioni calate dall’alto e senza il coinvolgimento dei cittadini.
Basti pensare che nelle frazioni non sono mai stati presentati i bilanci, mentre prima era uso farlo per parlarne con i diretti interessati.
Ad oggi con la candidatura di Andrea Vignini, già sindaco per due mandati dal 2004 al 2014, è davvero fondamentale l’impegno di tutte le forze in gioco per riprendere le redini del buon fare e riportare Cortona allo splendore che si merita.
Assolutamente. Siamo molto soddisfatti e grati per l’appoggio ricevuto da Andrea Vignini che è sostenuto anche da Cortona Civica e da Il Pungiglione. Siamo riusciti a fare campo largo: ci sono anche i 5 Stelle: un importante dispiegamento di forze per raggiungere l’obiettivo.
Peccato soltanto che Uniti a Sinistra e Italia Viva disperdano voti ed energie.
Francesco Saverio, quali sono secondo te i tre punti imprescindibili che la nuova giunta si troverà a dover affrontare per risollevare l’attuale situazione cortonese?
Per prima cosa è necessario capire che cosa vogliamo che diventi Cortona nei prossimi anni.
E’ auspicabile non immaginarla più soltanto come una località turistica.
Ci vuole piuttosto un progetto a lungo termine in grado di ridare ai Cortonesi un senso di appartenenza e di comunità.
E’ poi necessario riprendere le politiche sociali, totalmente dimenticate per cinque anni.
Non c’è stato nessun intervento in questo lungo periodo in merito ad assistenza, spazi per bambini e per gli anziani.
Le politiche sociali sono state dimenticate per lunghi cinque anni.
Occorre poi modulare un’offerta culturale all’altezza di Cortona, ma che prenda in considerazione sia i residenti sia i turisti.
Al momento la situazione generale è complicata: secondo te come occorre procedere?
Bisogna innanzitutto partire dai problemi che Cortona sconta e che sono comuni a quelli dell’Italia rurale, in primis la perdita di popolazione a favore dei grandi centri urbani.
Credo siano necessari progetti in grado di dare a Cortona una prospettiva futura, ma credo altresì che debbano essere progetti partecipati, soprattutto dalle nuove generazioni.
In ogni caso ci tengo molto a dire che sono ottimista e che secondo me il futuro di Cortona può senza ombra di dubbio essere roseo.
Cortona possiede infatti tutte le caratteristiche per essere una città aperta e di caratura internazionale.
Basti pensare che ospita l’Università della Georgia e dell’Alberta e un festival come Cortona on The Move che attrae pubblico da tutti i paesi del mondo.
Il richiamo di Cortona è indubbio, purtroppo, però, si scontra con la continua perdita di abitanti.
E’ così: in 70 anni metà della popolazione è andata perduta. Il nostro tentativo, assolutamente necessario, è quello di ricostituire la comunità cortonese.
Significa pertanto creare progetti che riguardino non soltanto il centro storico, ma, ovviamente, anche le frazioni come Camucia o Terontola.
Qui, poi, servono anche urgenti interventi di rigenerazione urbana.
I tanti i giovani che se ne vanno sono un tasto dolente, un’emorragia che si ripercuote sulla vita dell’intero territorio. A tuo avviso che cosa si può fare?
Parto da un dato, da una triste realtà: a Cortona se hai una laurea non trovi lavoro.
Questo ci dice che servono progetti per far restare le persone qui. E anche incentivi in grado di agevolare le coppie ed i locatari.
Bisogna creare nuova abitabilità: per esempio il vecchio ospedale, con una diversa destinazione d’uso, potrebbe ospitare abitazioni o start up.
In merito al lavoro sappiamo che lo si trova quasi esclusivamente nell’ambito del turismo e di certo non è sufficiente. Un ingegnere che cosa può fare qui a Cortona?
Serve attrarre nuovi investimenti sul territorio, investire nelle aziende agricole che sono solo a conduzione familiare.
Occorrono progetti ragionati e, soprattutto, partecipati e non top down da parte dell’amministrazione.
La popolazione, i cittadini tutti devono essere messi in grado di prendere parte al cambiamento e di apportare il loro contributo.
In effetti sappiamo che la partecipazione attiva alla vita di un luogo e di una comunità sono imprescindibili per ottenere risultati concreti e virtuosi.
Certo, è proprio così. E infatti è di fondamentale importanza che i Cortonesi possano dire la loro sui progetti che riguardano Cortona, ma è altrettanto importante che ad essere coinvolti siano i giovani.
In merito a ciò, hai in mente qualche strategia per aumentare il livello di partecipazione dei cittadini tuoi coetanei? Se tu dovessi fare un appello, che cosa diresti loro?
Senza troppi giri di parole posso dire che è indubbio che la scarsa partecipazione giovanile rappresenti un grosso problema che perdura da anni.
Personalmente penso che la prima responsabilità della politica sia l’incapacità di ascoltare i più giovani cui segue la mancanza di iniziative a loro dedicate.
Tutti i partiti, non soltanto il Partito Democratico, devono essere in grado di ricreare un collegamento ed una sinergia con le nuove generazioni.
Il futuro con le sue prospettive non può certo prescindere da loro e quindi ribadisco la necessità di iniziative ad hoc.
E’ anche importante approfondire le tematiche a loro più care come l’ambiente e i diritti.
A tuo avviso quali azioni ed innovazioni potrebbero favorire una maggiore partecipazione del pubblico giovanile alla vita politica di Cortona?
Innanzitutto credo sia necessario un osservatorio permanente per i giovani ed un’amministrazione che li metta in grado di partecipare e collaborare.
I giovani devono poter essere attori protagonisti: proporre iniziative ed avanzare idee da realizzare in collaborazione con l’amministrazione.
Ritengo sia anche importante istituire un osservatorio permanente in grado di monitorare la condizione lavorativa dei giovani cortonesi.
Bisogna avere chiari i settori nei quali sono impiegati e quanti sono i disoccupati in modo tale che il Comune, attraverso le politiche del territorio, possa intervenire in modo efficace ed adeguato.
Si tratta di aspetti tecnico organizzativi di primaria importanza: secondo te occorre altro?
In effetti sì. Mi permetto di dire che è richiesto uno sforzo per ristabilire un sano senso di comunità che al momento scarseggia. E’ necessario passare dalle parole ai fatti concreti.
Bisogna ricreare la comunità cortonese e dare ai giovani un senso di appartenenza a questo territorio.
E occorre partire dai luoghi: occorre un nuovo centro di aggregazione giovanile, bisogna assolutamente riaprire lo spazio compiti per i bambini.
Ci sono locali ad oggi vuoti e che invece è necessario riempire al fine di ricostruire davvero il concetto di comunità e di tradurlo in realtà.
E’ anche opportuno far notare che a fronte di progetti di livello, come “Fai sentire la tua voce”, la partecipazione arriva, eccome se arriva.
In effetti è proprio così. Fai sentire la tua voce è un progetto nato l’estate scorsa da un gruppo di oltre venti ragazzi seriamente intenzionati a promuovere la partecipazione giovanile.
Fai sentire la tua voce nasce dai giovani per i giovani che desiderano realmente cambiare il territorio in cui vivono.
Fai sentire la tua voce ha subito avuto un enorme e meritato successo.
I giovani hanno così dimostrato che c’è chi partecipa alla vita politica di Cortona con il reale desiderio di cambiare le cose.
Adesso ci saranno ancora cinque incontri nelle varie frazioni cortonesi.
Però ci sono anche i giovani lontani da una partecipazione attiva: che cosa ti senti di dire a loro?
Innanzitutto mi sento di dire che la mancanza di partecipazione giovanile alla vita politica è riconducibile ad anni di disillusione e malcontento.
Credo fermamente che la colpa non sia dei giovani, bensì della politica.
La politica e i partiti la fanno le persone e siamo noi a dover partecipare per cambiare le cose.
Quando parlo con i miei coetanei li esorto sempre a farsi avanti e a pretendere.
Li invito ad entrare nei luoghi della politica, ad invadere i partiti e a dire chiaramente che cosa vogliono.
E’ poi compito dei politici dei vari partiti tradurre in realtà richieste ed esigenze.
Così recita l’art. 48 della nostra Costituzione: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”.
Vuoi condividere con tutti i Cortonesi l’invito ad andare a votare?
Molto volentieri. Credo fermamente che la partecipazione sia fondamentale se vogliamo cambiare le cose. E’ il primo strumento da utilizzare, il primo mattone.
Dobbiamo andare a votare tutti, sempre: chi non vota affida ad altri la propria decisione.
Hai un tuo sogno per Cortona, un progetto al quale tieni particolarmente?
Il mio sogno è che Cortona non diventi un involucro vuoto e che torni ad essere patrimonio dei Cortonesi.
Un luogo meraviglioso dove una coppia può decidere di vivere e costruire il proprio futuro.
Un posto aperto, inclusivo, garante di tutti i diritti.
Adesso Cortona deve voltare pagina ed i cittadini diventare protagonisti della vita politica.
Ci vuole un metodo di governo nuovo, diffuso, che comprende e confronta.
Sono certo che tutti insieme troveremo la strada giusta.
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