Il campionato di Serie A ha il suo vincitore. Ieri sera, dopo aver trionfato nel derby contro gli storici rivali rossoneri, l’Inter ha conquistato la matematica per laurearsi campione d’Italia a un mese dalla fine del campionato.
Gli uomini di Simone Inzaghi si sono cuciti sul petto la tanto attesa seconda stella per i 20 scudetti conquistati nella storia. Una cavalcata trionfale voluta e studiata fin dall’inizio dalla dirigenza nerazzurra che ha potuto costruire una corazzata che in quest’anno ha guadagnato numeri impressionanti come miglior attacco, miglior difesa e capocannoniere.
Molto merito va proprio al mister Inzaghi cresciuto tantissimo sotto il profilo tattico a cui ha aggiunto una grande continuità che lo ha reso capace di dominare l’intero torneo. Un mister attento, volenteroso e paziente che ha saputo anche sopportare le numerose critiche, a volte ingiuste, da una tifoseria esigente come quella interista.
Applausi anche alla dirigenza formata da Marotta, Zanetti, Antonello e Ausilio, capaci di ridare lustro all’Internazionale e al suo ruolo. Ora nel mirino c’è una Champions League e il Mondiale per Club.
Uno scudetto fondamentale per la gloria sportiva ma che porterà cifre da capogiro nelle casse nerazzurre: i ricavi tra il tricolore e i diritti televisivi saranno di 100 milioni a cui si aggiungono 50 milioni per la partecipazione alla prossima Champions League. Poi ci sono i ricavi dagli sponsor (76 milioni) e quelli per la partecipazione alla prossima Coppa Italia (2 milioni).
Scudetto Inter, il trionfo nel derby
Era tutto pronto ieri sera al Meazza. Uno stadio gremito faceva da cornice ad un derby iconico. Le due curve si fronteggiavano una di fronte all’altra con le solite coreografie spettacolari e pungenti verso gli avversari. In avvio di gara però è subito l’Inter a fare la partita. Al 18′ sono i nerazzurri a passare in vantaggio grazie ad un colpo di testa di Acerbi solo in area di rigore che sfrutta la spizzata di Bastoni da corner.
Al 25′ ancora Inter con Lautaro che si divora il raddoppio mandando alto da ottima posizione. Match che si infiamma nel finale di primo tempo con tante occasioni da entrambe le parti.
La ripresa comincia invece con l’Inter ancora in avanti che mette in cassaforte il risultato. Al 49′ infatti segna Thuram con un gran gol beffando Tomori e Maignan che poteva fare meglio.
Al 79′ arriva il gol del Milan. Rossoneri che stavano ormai subendo l’euforia nerazzurra provano a rimettere in sesto la gara. Segna Tomori in tap – in dopo che Sommer aveva respinto il colpo di testa di Gabbia. Si incendiano i minuti finali con i rossoneri che provano a rovinare la festa ai cugini. Tensione alle stelle e rissa tra Dumfries e Theo che vengono entrambi espulsi. Negli ultimi secondi corner per il Milan, sale in area di rigore anche Maignan. Rosso per Calabria che tira un cazzotto a Frattesi e finalmente triplice fischio.
Apoteosi Inter. Esplode la festa in campo e poi prosegue negli spogliatoi e nelle vie della città. Milano resta sveglia tutta la notte. Migliaia di interisti si sono ritrovati in piazza Castello e sono partiti in corteo verso il Duomo dove sono proseguiti cori, canti e fuochi d’artificio. Per l’occasione apertura straordinaria degli store ufficiali del club che hanno alzato le serrande per permettere ai tifosi di acquistare i primi gadget firmati 20esimo scudetto.
Polemiche intanto per la reazione rossonera ai festeggiamenti di San Siro: al triplice fischio infatti la società Milan ha fatto partire musica tecno a tutto volume per coprire i festeggiamenti interisti che sono comunque proseguiti.
Adesso il club nerazzurro guarda già al futuro. Dopo i nove anni di egemonia bianconera, hanno proseguito Inter, Milan, Napoli e ora ancora Inter, il club che forse più di altri, potrebbe aprire un ciclo vincente e duraturo.