Non si esce dalla violenza domestica senza l’autonomia economica e, di conseguenza, senza opportunità di lavoro: per questo motivo Regione Liguria, continuando il lavoro iniziato a novembre 2023 con il convegno sulla violenza economica, ha deciso di stanziare un fondo di 110mila euro per concedere contributi finalizzati a sostenere l’inserimento lavorativo delle donne in carico ai centri antiviolenza accreditati o ai servizi sociali territoriali.
L’incentivo si rivolge ai potenziali datori di lavoro, che sono tenuti ad assumere attraverso le tipologie contrattuali previste dalla misura (anche a scopo di somministrazione):
- contratto a tempo indeterminato (contributo per il datore di lavoro fino a 6.000 euro);
- contratto a tempo determinato, la cui durata sia inizialmente prevista per un periodo pari o superiore a 3 mesi, poi il datore potrà ottenere altri incentivi per un massimo di 12 mesi in caso di trasformazione del rapporto di lavoro in contratto a tempo indeterminato, (contributo fino a 900 euro per un contratto full time a tempo determinato della durata di 3 mesi, fino a 2000 euro per un contratto full time a tempo determinato da 3 a 6 mesi, fino a 4000 euro per un contratto full time a tempo determinato da 6 a 12 mesi);
- tirocinio di durata inizialmente prevista per un periodo pari o superiore a 3 mesi (la successiva eventuale trasformazione in contratto a tempo indeterminato permetterà di usufruire del beneficio per un massimo di 12 mesi complessivi).
In casso di assunzione con contratto part time, le indennità previste saranno dimezzate.
Il lavoro come strumento per uscire dalla spirale della violenza domestica
«Il lavoro aiuta le donne che hanno subito violenza a riprendere in mano la propria vita», spiega l’assessore alle Pari Opportunità di Regione Liguria Simona Ferro. «La violenza di genere non si manifesta solo con aggressioni fisiche e verbali, ma anche in forme più subdole. A novembre abbiamo organizzato il primo convegno pubblico sul tema della violenza economica, una forma di abuso esercitata attraverso il controllo delle risorse economiche, che può comportare anche l’esclusione della vittima dal mondo del lavoro».
La mancanza di indipendenza economica è infatti uno dei fattori principali che ostacola l’uscita da preesistenti situazioni di violenza domestica e a questo serve il fondo istuito da Regione Liguria.
Come rincara l’assessore Ferro, «vogliamo rispondere a queste difficoltà attraverso un contributo che agevola l’inserimento o il reinserimento lavorativo delle donne in un percorso virtuoso che può restituire loro autonomia, indipendenza e autostima. Regione Liguria si è già resa disponibile ad implementare e agevolare le comunicazioni tra i centri antiviolenza e le organizzazioni datoriali, un passaggio necessario per arrivare all’effettiva assunzione».
Come ottenere le indennità per l’assunzione di donne maltrattate
L’avviso integrale, corredato dai relativi allegati, è pubblicato sul sito internet di Alfa, l’Agenzia Regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento nella sezione “Gare, Contratti e Avvisi”. I datori di lavoro interessati possono far pervenire la propria domanda utilizzando il modello allegato A entro il 31/12/2024.
Alla ricezione della domanda di contributo, Alfa provvederà alla verifica della correttezza e completezza della modulistica trasmessa e, in caso di esito positivo della stessa, trasmetterà via PEC al soggetto richiedente apposita nota di approvazione della richiesta.
Le risorse verranno assegnate in base all’ordine di ricezione delle domande e fino ad esaurimento delle risorse disponibili, previa verifica della correttezza e completezza della modulistica trasmessa. Sarà possibile la creazione di una lista d’attesa per l’attivazione di nuovi progetti nel caso di eventuali residui.
C.S.