In ogni città del mondo c’è almeno un posto che incute timore e paura, e anche Roma ovviamente ha il suo. Viene nominato “Vicolo Scellerato” ed è situato nel caratteristico ed elegantissimo rione Monti.
Vicolo Scellerato è uno dei luoghi più suggestivi e misteriosi di Roma, ricco di storie particolari che lo rendono uno dei posti da visitare se si vuole uscire dal circuito della “solita” Roma ed esplorare, invece, quella più oscura e insolita.
E’ comunemente conosciuta come la scalinata che porta alla chiesa di San Pietro in Vincoli ed è lo scenario di omicidi e intrighi familiari degni delle migliori crime series americane.
Il “Vicolo Scellerato” di Roma, ai fasti vicus sceleratus, altro non è che una rampa di scale dalla sinistra fama di cui ora vi spiegheremo le origini.
La leggenda del Vicus Sceleratus risale al 535 a.C., l’epoca degli ultimi tre re di Roma di origine etrusca.
Servio Tullio, sovrano di Roma e successore di Tarquinio Prisco, ebbe due figlie, Tullia minor e Tullia maior, due fanciulle con caratteri decisamente opposti: la prima dall’animo turbolento, la seconda dall’indole buona.
Il re decise di dare in sposa le due giovani ai figli del suo predecessore, Arunte e Lucio Tarquinio (in seguito Tarquinio il Superbo). Anche i due fratelli avevano personalità diverse tra loro. Le coppie però furono mal assortite perché il pacifico Arunte finì con la Tullia audace e il prepotente Lucio con la Tullia mite. Per loro la legge degli opposti che si attraggono non funzionò, tant’è che Lucio e la Minore decisero di uccidere i rispettivi coniugi per unirsi in matrimonio.
Non contenta, Tullia istigò suo marito a compiere un secondo omicidio: ai danni di suo padre e sovrano di Roma, Servio Tullio. Tarquinio fece presto a sbarazzarsi del re, scaraventandolo sulle gradinate della curia (luogo che in seguito verrà rinominato Vicus Sceleratus).
Inutili i tentativi di fuga di Tullio che venne brutalmente assassinato dai sicari mandati proprio da sua figlia. E non ancora soddisfatta, quella Tullia “scellerata” infierì sul cadavere di suo padre ordinando al proprio cocchiere di passarci sopra.
Foto di copertina di Romabbella.com