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Agnellini e illusione di purezza: può una pornostar tornare vergine con l’abito bianco?

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Tempo di lettura: 2 minuti

L’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo: anno 2024 e soluzioni magiche

Ma voi pensate veramente che mangiare l’agnellino bello bianco simbolo di purezza vi tolga i peccati del mondo?

Mi dite quindi che credete al pensiero magico, ad un mondo fatto di illusioni.

Eh sì, uccidere e mangiare l’agnellino di trenta giorni sperando di guadagnarsi la purezza dei vostri animi è come credere che se Cicciolina indossasse l’abito bianco tornerebbe vergine.

Credete ancora alle favole. E invece non c’è nessuna favola, se non quella degli orrori che ogni anno si compiono per imbandire a festa tavole che sanno di morte.

Sarebbe bene, con l’avvicinarsi della Pasqua 2024, riflettere su antiche tradizioni che, seppur radicate, richiedono una seria considerazione. 

In particolare, la pratica di consumare carne di agnello, simbolo di sacrificio e purificazione, è al centro di un dibattito che invita a riconsiderare l’impatto su vite innocenti e l’urgente necessità di evolversi.

La Chiesa conferma: la strage di agnelli è lontana dalla tradizione religiosa

Già qualche anno fa il Direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Rizzolo ha scritto:

“L’attuale strage di agnellini per la Pasqua è ormai lontana da ogni tradizione religiosa.

Né ha alcuna giustificazione teologica, in quanto il vero agnello pasquale è Cristo stesso. Si tratta solo di abitudini alimentari che si possono superare.

Si tratta – prosegue don Rizzolo – di evitare inutili stragi e maltrattamenti sia nell’allevamento sia nel trasporto.

E comunque, diminuire il consumo di carne può fare solo bene, così come mangiare a Pasqua un agnello… sotto forma di dolce”.

I dati ci raccontano che nel 2023 sono stati oltre due milioni gli agnelli sacrificati con la speranza di liberarci dai mali del mondo e regalarci pace e serenità.

I risultati direi che sono sotto gli occhi di tutti: gli agnellini sono morti invano e la loro sofferenza non ha di certo alleviato la nostra.

Fame, guerre, violenza, sono all’ordine del giorno: nessun agnellino strappato alla propria madre urlante ha potuto compiere il tanto atteso miracolo.

La sofferenza animale non porta alla redenzione umana

E’ pertanto giunto il momento di sfidare questa tradizione antiquata e comprendere che la strada della sofferenza animale non porta affatto alla redenzione umana.

Di contro, per fortuna, sono molte le associazioni ed anche gli influencer che adesso esprimono chiaramente la propria opinione sulla barbarie di mangiare l’agnello di Pasqua.

E’ assolutamente necessario sottolineare che le tradizioni sbagliate devono cambiare.

In un’epoca in cui la sensibilità verso gli animali cresce, è fondamentale considerare il significato profondo di ciò che mettiamo nei nostri piatti.

L’importante messaggio della scienziata Margherita Hack

La compianta Margherita Hack, scienziata e vegetariana, sosteneva che i bambini dovrebbero essere portati a vedere i macelli, rompendo il velo di ignoranza che separa la carne nei supermercati dalle sofferenze degli animali sacrificati.

“Se i bambini conoscessero le origini della carne nel loro piatto, sarebbero più propensi a rifiutare il cibo ottenuto attraverso la violenza e la crudeltà.

Il massimo dell’ipocrisia da parte degli adulti, infatti, è proporre ai bambini carne da mangiare – senza nulla spiegare loro circa gli allevamenti intensivi – e poi insegnare, di contro, ad amare cani e gatti o gli animali meno comuni rinchiusi negli zoo.

Sono certa che se tutti i bambini facessero la conoscenza di un piccolo agnello si rifiuterebbero categoricamente di farlo uccidere per poi mangiarlo”.

E’ una vergogna assistere ogni anno a un massacro insensato di creature innocenti solo in nome della tradizione.

La scelta di un menu vegetariano per celebrare la Pasqua è invece un atto di pace che risparmia sangue innocente.

E’ quantomeno necessario riflettere e prendere coscienza del fatto che prima di arrivare nei nostri piatti gli agnelli, come tutti gli altri animali di cui ci cibiamo, soffrono in quanto esseri senzienti.

Gli oltre 2 milioni di agnelli macellati in Italia per Pasqua provengono da Romania ed Ungheria. Questi cuccioli, separati dalle madri e uccisi a soli 2-3 mesi, potrebbero vivere fino a 12 anni.

Il problema è ancorato a una richiesta di agnelli giovani per garantire la tenerezza delle carni, alimentando così un’inutile catena di sofferenza.

Per gli agnelli un’agonia senza fine per finire dentro un piatto

Sofferenza alla quale vanno aggiunte le condizioni di trasporto e di macellazione a causa di un vuoto normativo che necessita di una revisione a livello europeo.

La firma per una revisione della normativa sui trasporti di animali è un passo concreto verso una maggiore tutela degli esseri viventi.

Ogni anno diverse associazioni animaliste – tra cui Essere animali cercano di documentare in modo puntuale gli orrori cui sono sottoposti gli agnelli.

A cominciare dalla pesatura che li vede appesi per le zampe per un tempo lunghissimo, anche superiore ai dieci minuti.

Si tratta ovviamente di pratiche illegali , ma purtroppo ampiamente diffuse.

E’ necessario aggiungere un altro problema legato agli addetti alla macellazione che spesso non sono adeguatamente formati.

Succede quindi che le pratiche di stordimento degli animali si rivelino inefficaci poiché effettuate in modo errato.

Si procede quindi, per molti agnellini, al taglio della gola quando sono ancora coscienti e mentre i loro simili assistono terrorizzati a queste uccisioni.

Cucciolo di agnello con la mamma - Il Sarrabus
Cucciolo di agnello con la mamma – Il Sarrabus

Pasqua 2024 e alternative vegetariane

La Pasqua 2024 ci offre pertanto un’alternativa: l’opportunità di abbracciare una sensibilità crescente verso gli animali e di abbandonare tradizioni cruente.

La decisione di un menu vegetariano non solo promuove la pace, ma anche il rispetto per la vita di creature indifese.

Internet è pieno di siti dove trovare interi menù vegetariani. Anche noti chef nazionali propongono oggi dolci vegani e piatti senza cadaveri dentro.

Il rinomato sito La cucina italiana è ricco di preparazioni coreografiche e sicuramente buonissime.

Può essere stimolante cimentarsi in piatti eticamente sostenibili che conquisteranno anche il palato dei più scettici.

Per quanto riguarda la tradizionale colomba, poi, diventa stellata: lo Chef Antonino Cannavacciuolo propone infatti l’interessante variante all’arancia e cioccolato.

E’ significativo che anche gli chef più tradizionali decidano di promuovere alternative vegane che nulla hanno da invidiare alle altre.

Vale la pena provare, tanto, che l’agnello non toglie i peccati del mondo l’abbiamo già tristemente constatato.

Rosella Schiesaro©

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Info Rosella Schiesaro

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Nata a Savona, di origini toscane, Rosella Schiesaro ha svolto per più di vent'anni attività di ufficio stampa e relazioni esterne per televisioni, aziende e privati. Cura per LiguriaDay la rubrica Il diario di Tourette dove affronta argomenti di attualità e realizza interviste sotto un personalissimo punto di vista e con uno stile molto diretto e libero. Da sempre appassionata studiosa di Giorgio Caproni, si è laureata con il massimo dei voti con la tesi “Giorgio Caproni: dalla percezione sensoriale del mondo all’estrema solitudine interiore”. In occasione dei centodieci anni dalla nascita del poeta, ci accompagna In viaggio con Giorgio Caproni alla scoperta delle sue poesie più significative attraverso un percorso di lettura assolutamente inedito e coinvolgente.

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