Oggi celebriamo l’8 marzo, Giornata internazionale della donna, ricordando l’aviatrice genovese Carina Massone Negrone (Bogliasco, 20 giugno 1911 – Bogliasco, 19 marzo 1991).
Il 20 giugno 1935 l’aviatrice decollò dall’aeroporto di Montecelio a bordo di un biplano Caproni Ca.113 con motore Pegasus 1110 per tentare di migliorare il record di volo in altitudine di 11.289 metri detenuto dalla francese Maryse Hilsz. In considerazione della rarefazione dell’aria e delle basse temperature a quelle altezze (fino a -56 °C), i medici che seguirono la sua impresa prevedevano che non avrebbe superato gli 11.000 metri di altitudine, ma l’aviatrice riuscì, nonostante uno stato di stordimento dato dalla carenza di ossigeno, a portarsi fino a 12.043 metri, stabilendo il nuovo record mondiale. Questo record, per quanto riguarda i velivoli ad elica, è tuttora imbattuto nella storia dell’aviazione.
Carina Massone fu anche presidente dell’Aeroclub di Genova, ed è di diritto una delle pioniere dell’Aeronautica italiana, assieme a Rosina Ferrario (1888-1957), la prima donna italiana ad ottenere un brevetto di volo.
Donne straordinarie come Carina Massone e Rosina Ferrario sono d’esempio per le donne – e gli uomini – di oggi ed è pertanto appropriato ricordarle in questa data come simbolo di dedizione e perseveranza e omaggiando al contempo i piloti e equipaggi di volo dell’Aeronautica italiana, di cui è ricorso l’anno scorso il centenario.
Una genovese straordinaria per l’8 marzo Festa della Donna: l’aviatrice Carina Massone Negrone
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