E’ stata votata ieri dal consiglio comunale di Genova la delibera che dà il via libera agli espropri per lo Skymetro in Val Bisagno. Un provvedimento che rappresenta il primo atto ufficiale sull’opera passato all’interno della sala comunale che appone il vincolo preordinato all’esproprio sugli immobili interessati e quantifica gli indennizzi in circa 2,8 milioni di euro.
Tutto è certo da Tursi: il Comune vuole realizzare il progetto e far partire i lavori entro maggio 2024 per una spesa che si aggirerà intorno ai 545 milioni di euro. (già coperti)
Si tratta però di un’opera che fa ancora molto discutere: la delibera è stata approvata grazie all’approvazione unanime della maggioranza mentre l’opposizione ancora una volta si è schierata contro (23 voti favorevoli contro i 14 contrari). Troppi dubbi sull’opera: l’opposizione ha chiesto di fare passi indietro ritenendo l’opera – per la quale sono già stati presentati sei progetti – troppo impattante e inoltre i tempi sono stati giudicati troppo stretti tra la presentazione dei documenti (avvenuta venerdì) e la presentazione in aula ieri.
Skymetro, si alla delibera: l’intervento del sindaco Bucci
“Non si fa uno progetto scolpito nella pietra e poi non si cambia più niente. Ci saranno ancora tanti cambiamenti e magari ce ne saranno anche dopo l’inaugurazione. Facciamocene una ragione, i cambiamenti sono il pane quotidiano” è intervenuto il sindaco Bucci.
“Sapere che nel 2017 ero un convinto sostenitore del tram in Val Bisagno – ha detto ancora il sindaco – ma abbiamo realizzato che avrebbe significato rinunciare a due corsie di marcia su sei totali, e avrebbe significato bloccare la vallata durante i lavori, la soluzione dello Skymetro ci consente di aggiungere due corsie e a chi si lamenta che abbiamo modificato il progetto dico che ci saranno ancora tante modifiche, fino all’ultimo giorno prima dell’inaugurazione, i progetti non sono scolpiti nella pietra”.
Skymetro si alla delibera e via alle polemiche:
Al centro del dibattito che ha animato il consiglio comunale anche il prolungamento della linea da Molassana a Prato: un’ipotesi già prevista per il futuro del progetto. Oltre al problema della doppia curva a “S” all’altezza di via Canevari che deve attraversare il Bisagno per collegarsi alla stazione di Brignole. Si lavora quindi per trovare una soluzione a questo punto, molte ipotesi sono al vaglio ma finora non c’è alcuna soluzione definitiva. Il sindaco Bucci ha accennato alle tre alternative proposte per la “tripla S” a Borgo Incrociati, rassicurando che “in futuro si potrà decidere se e dove scendere”.
Ma le polemiche non si placano attorno al progetto Skymetro:
“Siamo di fronte a una delle vicende più imbarazzanti per l’amministrazione regionale e comunale – ha dichiarato Garibaldi, capogruppo del Pd -. Per la realizzazione dello skymetro la Regione ha cambiato tutte le procedure possibili per consentire al Comune di presentare e discutere il progetto. Ma non basta: nel momento in cui si inizia a esaminare il progetto, ecco che vengono fuori tutte le sue criticità. A dirlo sono gli stessi uffici della Regione e del Comune, del Ministero e della Soprintendenza che ne evidenziano le profonde carenze progettuali e i dubbi.
Lungo attacco anche da Rossetti di Azione che ha detto:
“Il progetto non è ancora definito, le relazioni degli uffici sono pesantissime per quanto riguarda la sicurezza, le norme e le lacune che il progetto presenta. Probabilmente il percorso dello Skymetro verrà modificato e il dibattito pubblico serve a capire che cosa pensa la gente. Così invece abbiamo raccolto delle osservazioni su un progetto che non ci sarà perché il sindaco Bucci ha annunciato che verrà cambiato. Ancora una volta Bucci non vuole il dibattito pubblico e la Regione gli consente di fare qualsiasi cosa. Abbiamo modificato le leggi che mettevano in sicurezza le edificazioni vicino e sopra i fiumi, adesso annulliamo il dibattito pubblico”
A questi continui attacchi ha risposto l’assessore Giampedrone che ha chiarito, rassicurando che il percorso è stato lineare e a norma di legge:
“È falso affermare che la fase di confronto pubblico non si sia svolta. Al contrario, c’è stata ed è terminata: la normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia di Via non prevede proroghe. È dunque evidente – ha proseguito l’assessore – che la mancata riapertura o proroga dei termini non dipende in alcun modo da una decisione politica, ma è frutto della assolutamente doverosa applicazione delle leggi da parte degli uffici. Il percorso di quel procedimento è stato assolutamente lineare, nel rispetto delle norme compresa la fase di dibattito pubblico. Ad oggi con riferimento alla procedura di Via del progetto Skymetro si rileva che la fase pubblica si è appena conclusa e sono state sottoposte al proponente le richieste di integrazioni e le osservazioni pervenute. La normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia non prevede proroghe della fase pubblica.” ha concluso l’assessore Giampedrone.
Foto di copertina: ANSA
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