Standing ovation per la cover dell’artista genovese Alfa con Roberto Vecchioni
Roberto Vecchioni e Alfa ci hanno fatto un regalo che di certo non ci aspettavamo.
Lasciamo stare per un attimo le classifiche, le regole del gioco, vincitori e vinti. Concentriamoci piuttosto sulla bellezza. La bellezza che ci hanno regalato ieri sera Roberto Vecchioni e Alfa, giovane talento genovese.
La loro esibizione ha offerto al pubblico presente in sala e anche a quello rimasto incollato davanti alla televisione, una gamma di emozioni davvero forti e, soprattutto, autentiche.
Alfa non ha avuto bisogno di nessun trucco e parrucco ad effetto per conquistarci perché i suoi occhi ed il suo sorriso hanno bucato schermo e cuori.
La sua interpretazione commossa, ma assolutamente precisa, ci ha sbattuto in faccia la verità: il pubblico crede alla verità e Alfa sa che lui ha da offrirla insieme ad una bella dose di bravura.
Roberto Vecchioni, che cosa possiamo dire? Lui è la star: 80 anni di talento, una carriera sempre con i piedi per terra e la testa tra musica e libri di latino e greco.
Quando prende per mano Alfa ed insieme intonano Sogna, ragazzo, sogna, il professore ci fa capire che la tenerezza non solo esiste, ma fa anche miracoli.
Il momento in cui invita Alfa a completare la canzone, quando dice “Manca solo un verso a questa poesia, puoi finirla tu” è un gesto simbolico e potente che rappresenta un ponte tra passato e futuro.
La musica linguaggio universale che unisce le generazioni
La differenza d’età tra i due artisti, 57 anni, si è trasformata in un’opportunità preziosa di confronto, ricordando che la musica può essere un linguaggio universale capace di unire le generazioni.
Roberto Vecchioni ha dimostrato a tutto il pubblico che i giovani sono meglio di come vengono solitamente rappresentati e che, soprattutto, con un po’ di incoraggiamento si possono fare miracoli.
La differenza d’età, 57 anni, tra i due artisti diventa preziosa opportunità di confronto e la canzone stessa si presta perfettamente al suo scopo di incoraggiamento.
Talvolta i giovani – che sono i nostri figli, i nostri nipoti, quelli chiassosi sull’autobus e con la musica a manetta in macchina – hanno solo bisogno di essere compresi e, soprattutto, ascoltati ed accompagnati.
Non è mica facile avere 20 anni oggi, è più complicato di ieri e se non credo ai genitori amici credo comunque agli adulti che affiancano, ascoltano e cercano di capire.
Credo ai padri e alle madri che come Roberto Vecchioni ad un certo punto lasciano ad altri il primo piano, ma non abbandonano la scena.
Si mettono defilati accanto al giovane di turno e lo seguono, lo accudiscono senza invadere il suo spazio. Lo spronano ad andare avanti, a non arrendersi mai anche nei momenti di tempesta.
Una lirica, quella di Vecchioni, che è una carezza per l’anima quando hai più di 40 anni.
A 20, invece, è un inno alla gioia, alla vita. La vita che non è solo lustrini e paillettes come certi influencer vorrebbero farci credere.
Una performance densa di emozioni
Ho pianto, ebbene sì’, mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi nell’ammirare la bellezza di Andrea De Filippi – vero nome di Alfa – che a soli 23 anni ha già capito che sostanza e costanza sono le vere chiavi del successo, indipendentemente dalle classifiche e dalle graduatorie.
Inutile fare polemiche su chi arriva primo, secondo o trentesimo, che sia la classifica del festival o quella delle cover.
Vasco Rossi nel 1983 è arrivato penultimo con Vita Spericolata, a dimostrazione che voti e graduatorie possono essere talvolta indicativi, ma non così tanto predittivi.
Bravo Alfa, quindi, primo, secondo o quinto non interessa più di tanto.
Andrea De Filippi in arte Alfa: è di Genova l’artista che ha conquistato Sanremo
Se, come è vero, nomen omen, il tuo l’hai scelto bene: alfa è infatti la prima lettera dell’alfabeto greco e tu, da ex studente del liceo Classico, sai che significa “inizio, principio”.
Alfa, nato a Genova nel 2000, ha cominciato presto, a otto anni, a studiare chitarra e pianoforte.
Ieri sera ha vissuto un sogno ad occhi aperti, come ha scritto lui stesso in suo post: “Sogna ragazzo sogna è la canzone che canteremo stasera, spero possa essere un invito a guardarsi dentro e a ricordarsi di tutti i sogni della nostra vita, anche quelli passati di cui magari ci vergogniamo un po’, anche quelli che ci sembrano irrealizzabili.
Sono convinto che sognare non sia stupido o inutile e, quando la realtà sembra che ti dica “è impossibile” , bisogna sempre provare a sognare più forte.
5 anni fa caricavo canzoni online da una cameretta con il poster di Roberto Vecchioni, oggi canto con lui al Festival di Sanremo… la vita è strana e se ci penso ho i brividi , a stasera”.
Di certo da ieri sera la sua carriera ha spiccato il volo, soprattutto dopo il passaggio di consegne di Vecchioni che ha diviso con lui palco, bravura ed emozioni.
Sogna, ragazzo, sogna
E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo
E credi solo a quel che vedi dentro
Stringi i pugni, ragazzo
Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l’amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c’è qualcuno che deve vederlo
Sogna, ragazzo, sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più
Sogna, ragazzo, sogna
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo
Fallo pure te
Sogna, ragazzo, sogna
Quando cade il vento ma non è finita
Quando muore un uomo per la stessa vita
Che sognavi tu
Sogna, ragazzo, sogna
Non cambiare un verso della tua canzone
Non lasciare un treno fermo alla stazione
Non fermarti tu
Lasciali dire che al mondo
Quelli come te perderanno sempre
Perché hai già vinto, lo giuro
E non ti possono fare più niente
Passa ogni tanto la mano
Su un viso di donna, passaci le dita
Nessun regno è più grande
Di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
Che attraversa i muri per farsi vedere
La vita è così vera
Che sembra impossibile doverla lasciare
La vita è così grande
Che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo
Convinto ancora di vederlo fiorire
Sogna, ragazzo, sogna
Quando lei si volta
Quando lei non torna
Quando il solo passo
Che fermava il cuore
Non lo senti più
Sogna, ragazzo, sogna
Passeranno i giorni
Passerrà l’amore
Passeran le notti
Finirà il dolore
Sarai sempre tu
Sogna, ragazzo, sogna
Piccolo ragazzo
Nella mia memoria
Tante volte tanti
Dentro questa storia
Non vi conto più
Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu