Al via al Mu.Ma. il Convegno sull’Epopea dei Tabarchini e dei Genovesi d’Oltremare

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A pochi giorni dal grande successo del Convegno storico internazionale su L’Impero di Genova nel Medioevo è ai nastri di partenza un altro evento culturale che farà senz’altro parlare di sé.

All’Auditorium del Museo del Mare è infatti programmato per oggi, venerdì 2 (a partire dalle 15:00) e sabato 3 febbraio il Convegno internazionale Tabarca, l’Oltremare Genovese, Terre e Comunità identitarie.

Articolato in due intense giornate di conferenze di alto valore scientifico, ma anche con intenti divulgativi, farà il punto sulla storia dei Genovesi d’Oltremare e, in particolare, sull’avventura, durata due secoli, dell’antico insediamento coloniale di Tabarca, isolotto prospiciente la costa tunisina.

Dal 1542 divenne uno dei principali stabilimenti mediterranei di estrazione del corallo (una merce così preziosa da essere detto oro rosso), oltreché un fiorente centro mercantile internazionale tra mondo cristiano e mondo mussulmano, dove si trattava ogni genere di merci.

Fu popolato da subito da circa trecento famiglie di pescatori partiti da Pegli per conto del potente casato patrizio genovese dei Lomellini, alleato di Andrea Doria, che nel 1535, a capo della flotta ispano-genovese, aveva espugnato Tunisi per conto di Carlo V (sul cui Impero, esteso tra Europa e America, “non tramontava mai il Sole”).

Da autorevoli professori universitari e illustri ospiti, italiani e stranieri, verrà quindi rievocata la grande Epopea del popolo tabarchino.

Quale unica stabile enclave cristiana in Nordafrica, per due secoli la comunità tabarchina intrattenne lucrosi commerci con gli Infedeli della costa e dell’allora fertile entroterra tunisino della Crumiria.

Ma tra XVIII secolo e inizi del XIX dovette poi affrontare peripezie, riduzioni in schiavitù (ad opera dei corsari barbareschi) e faticosi riscatti, dovendo peregrinare in diverse direzioni nel Mediterraneo, fino a ritrovare un porto sicuro nelle isole minori della Sardegna del Sud di San Pietro e Sant’Antioco (dove i Tabarchini fondarono rispettivamente Carloforte e Calasetta) e nell’isolotto spagnolo di Nueva Tabarca, prospiciente le coste di Alicante.

In tutti i luoghi dove giunsero i Tabarchini portarono con sé la loro intraprendenza e le loro antiche tradizioni liguri, prima fra tutte, la loro lingua, il Tabarchino, tuttora viva a Carloforte e Calasettaparlata dall’80% della popolazione: un vero record per una lingua dialettale).

Una storia ampia e profonda, nel tempo e nello spazio: lunga mezzo millennio, coinvolge quattro Stati mediterranei: Tunisia, Algeria, Italia e Spagna. Un’Epopea per cui è da anni in corso il processo di riconoscimento quale Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco.

Il Convegno, una delle tante iniziative da anni ideate da Enrico Ottonello Lomellini di Tabarca, storico, Ambasciatore di Genova nel Mondo e Presidente della Compagnia Genovese d’Oltremare, è organizzato dal Comune di Genova in collaborazione con la Compagnia Genovese d’Oltremare, gli Ambasciatori di Genova nel Mondo, l’associazione Liguri nel Mondo, la Fondazione dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile e la partecipazione della Camera di Commercio di Genova.

Il sindaco Marco Bucci a ottobre 2019 ha nominato Enrico Ottonello Lomellini di Tabarca Ambasciatore di Genova nel Mondo con questa motivazione: “da sempre impegnato nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico genovese, ha ristabilito gli antichi legami tra Genova e i territori d’Oltremare della Tunisia, operando a sostegno del riconoscimento Unesco della grande Epopea del popolo tabarchino”.

Enrico Ottonello Lomellini di Tabarca eil sindaco Marco Bucci

In quest’ottica il marchese Enrico Ottonello Lomellini di Tabarca ha guidato l’anno scorso la seconda traversata velica (dopo quella del 2019) che, partita da Pegli, ha toccato Tabarka e Carloforte passando per la Corsica, anch’essa legata alla storia della sua famiglia: Sulla rotta del corallo, quella stessa rotta seguita mezzo millennio fa dai pescatori di corallo pegliesi e ponentini che fondarono la colonia di Tabarca.

È stato un evento di grande successo anche mediatico, collaterale al Grand Finale di The Ocean Race che per dieci giorni, a maggio dell’anno scorso, ha posto Genova al centro del mondo internazionale della vela.

A pochi giorni dal Convegno sull’Impero di Genova parliamo, al Galata Museo del Mare, di un altro ‘pezzo’ di questo Impero liquido, cioè il rapporto tra Genova e Tabarca: una storia straordinaria che risale al XVI secolo e arriva, con vicissitudini e avventure, fino a oggi, testimonianza della capacità di adattamento, delle nostre comunità alle diverse condizioni e culture – osserva il direttore del Mu.Ma. – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni Pierangelo Campodonico Una storia alla quale, come istituzione Muma, teniamo particolarmente perché ci riconnette a un’idea ‘larga’ di Mediterraneo, luogo della diversità e della mobilità”.

Un convegno di grande valore storico, scientifico e divulgativo che vuole raccontare al grande pubblico, e non solo agli addetti ai lavori, la straordinaria storia della Repubblica di Genova e dei suoi Territori d’Oltremare  – puntualizza il sindaco di Genova Marco Bucci – In particolare, l’Epopea del Popolo Tabarchino è il simbolo del nostro grande passato e dei legami storici, culturali e sociali che ancora oggi legano Genova ai suoi ex insediamenti nel Mediterraneo e non solo”.

Il Convegno sarà moderato da Maurizio Daccà, membro del Consiglio di Amministrazione del Mu.Ma – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e vice Presidente della Compagna di Zeneixi, e vedrà la partecipazione come relatori di autorevoli professori universitari quali Carlo Taviani (docente di storia moderna all’Università di Teramo) e Luisa Piccinno (docente di storia economica all’Università di Genova), nonché di studiosi come Monique Longerstay (l’archeologa belga promotrice dell’iter per il riconoscimento Unesco), Antonio Iodice (Università Roma Tre) e Pierangelo Campodonico (direttore Mu.Ma. – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni). 

Porterà la sua testimonianza anche Gianni Repetto, Presidente della Pro Loco di Carloforte, discendente dei coloni tabarchini che nel ‘700, dopo essere stati fatti schiavi dalle milizie del Bey di Tunisi e, a seguito di trattative che durarono due decenni, riscattati grazie all’intercessione del re di Sardegna Carlo Emanuele III, fondarono comunità ligurofone nelle isole sarde di Sant’Antioco e San Pietro, tuttora legate a Genova.

 Il Convegno sarà a ingresso libero fino ad esaurimento posti. 

 Qui di seguito si può leggere il programma completo:

Come comunicato dall’Ufficio del sindaco, il 2 febbraio, giorno di apertura del Convegno, sempre al Galata Museo del Mare, presso la Saletta dell’Arte, sarà inaugurata alle ore 17:30 anche una mostra documentaria sull’Epopea tabarchina.

I visitatori saranno accompagnati lungo un percorso storico, archivistico, archeologico e iconografico costituito da 28 pannelli illustrativi realizzati e messi a disposizione dall’associazione Raixe – Spazi digitali per la Cultura Tabarchina di Calasetta. Un viaggio dalle origini fino ai giorni nostri da ripercorrere in due lingue, italiano e tabarchino, che valorizza l’aspetto linguistico e antropologico della comunità. 

Il percorso espositivo si dipanerà poi attraverso l’esposizione di cimeli storici e opere d’arte riguardanti Tabarca, messi a disposizione dalla Biblioteca Universitaria di Genova e da collezioni private, e la famiglia Lomellini, artefice del primo storico insediamento del 1542 e principale protagonista delle vicende fino al 1741, per giungere infine alla postazione multimediale che consentirà, attraverso una serie di video trasmessi a ciclo continuo, di approfondire ulteriormente la lunga e ricchissima storia della Genova d’Oltremare

La mostra sarà visitabile fino al 17 febbraio e sarà fruibile al pubblico durante i normali orari di apertura del Galata Museo del Mare con il biglietto d’ingresso del museo.

Un nuovo, prezioso tassello si va così ad aggiungere al mosaico di eventi culturali di approfondimento della storia di Genova e della sua antica Repubblica, nei suoi territori metropolitani, di Terraferma e d’Oltremare, programmati nel 2024, sia nel Medioevo, sia nell’Età moderna, come nel caso della gloriosa Epopea dei Tabarchini.

Marco Bonetti

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Info Marco Bonetti

Marco Bonetti
Nato a Genova (1961), funzionario e avvocato presso una grande azienda pubblica genovese da troppi decenni, ha sempre parallelamente coltivato la cultura umanistica in varie declinazioni. È redattore, per diletto, dal 1994 del Gazzettino Sampierdarenese, sul quale pubblica mensilmente articoli culturali divulgativi, specie su temi storici e linguistici, soprattutto relativi a Genova e alle altre aree di influenza ligure nel mondo, ma anche su questioni di politica sociale (specialmente in campo sanitario) e di vario genere cronachistico. Appassionato di Enigmistica Classica, collabora come autore alle Riviste specializzate del settore (per abbonati). Dal 2020 collabora con l’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei (UJCE), di cui è membro dal 2021, anche come consulente storico e divulgatore. Nel 2021 la sua trattazione "Genovese e monegasco: due tradizioni a confronto" è stata pubblicata negli Atti del XVI Colloquio Internazionale dell'Accademia delle Lingue Dialettali del Principato di Monaco (tenutosi nel 2019). Il 21 settembre 2022 (Giornata mondiale della Pace) l'UJCE gli ha conferito il Premio giornalistico Steli di Pace per la sua attività nel campo della stampa locale.

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