Taglio fondi disturbi alimentari, il governo cambia rotta. Nel 2024, 10 milioni di euro alle Regioni, non si fermano le mobilitazioni.
La nuova legge di bilancio
Era stata varata la settimana scorsa la nuova legge di bilancio per il 2024, che annunciava un azzeramento dei fondi destinati alla lotta contro i disturbi alimentari.
Il fondo, stanziato nel 2022 dal governo Draghi, prevedeva 15 milioni per quello stesso anno, 10 per il 2023 e altri 10 per il 2024, in modo da garantire le stesse prestazioni. Dei 10 milioni stabiliti per il 2024, nella nuova legge, non c’era traccia.
Era subito scattato l’allarme per le associazioni che si occupano di disturbi alimentari, che al momento vedono 22 mila pazienti in fase di cura. Cura che, senza quei fondi, sarebbe potuta svanire da un giorno all’altro.
“Oggi sarebbe una follia interrompere le cure a carico di pazienti e day hospital istituiti ex novo con il fondo”, spiega Laura Dalla Regione, direttrice della rete dei servizi per i disturbi alimentari dell’Usl Umbria 1, alla guida del tavolo ministeriale.
“È necessario un lungo lavoro per ingaggiare i malati al percorso di cura, che non dura mai meno di due anni. Ottanta casi su cento, infatti, non sono consapevoli di avere un disturbo alimentare.”
Dei disturbi subdoli, che si insediano nella mente dei pazienti che poi faticano a distinguere i propri pensieri da quelli dettati dalla malattia, spesso perdendo anche la vita. È successo a Emanuela, manager milanese di 33 anni, che si è spenta a novembre dopo una lunga lotta contro la malattia.
“Sono sconcertato”, aveva detto il papà dopo aver appreso del taglio dei fondi. “Spero che questo provvedimento non sia il colpo di grazia ai nostri tentativi di contrastare un fenomeno in espansione.”
Un fenomeno in crescita
Un fenomeno esploso soprattutto nella realtà post covid, che ha visto aumentare i casi del 36% e i ricoveri del 48%. È quanto riportato nel 2022 dall’International Journal of Eating Disorder, con una revisione di 53 ricerche condotte sul tema che hanno coinvolto oltre 36 mila pazienti. Di questi, l’età media si aggirava intorno ai 24 anni, e il 90% era costituito da donne.
E proprio la crescita dei casi, oltre a una maggiore sensibilizzazione su questi temi, aveva portato un pubblico numerosissimo ad aderire alle manifestazioni proposte dalle organizzazioni per questo venerdì 19 gennaio, per protestare contro il taglio dei fondi.
Il dietro front del governo
Ieri sera, il dietro front del governo. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato lo stanziamento dei 10 milioni destinati al fondo: “Ho deciso, con un emendamento al decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del Fondo contro i disturbi alimentari un fondo pari a 10 milioni di euro per il 2024.”
Un annuncio giunto solo dopo che le opposizioni, non vedendo nel bilancio alcun fondo a tale scopo, avevano raccolto l’allarme delle associazioni.
Associazioni che, nonostante le rassicurazioni del governo, annunciano però di non voler fare nessun passo indietro finché l’emendamento al Milleproroghe non sarà approvato.
E così, questo venerdì 19 gennaio, saranno 28 le città ad aderire alla mobilitazione indetta inizialmente. Tra queste anche Genova, dove la manifestazione di svolgerà dalle 15:30 presso Largo Lanfranco.
La mobilitazione, organizzata da Chiedimi come sto, Fondazione Fiocchetto lilla, Animenta, Maruska Albertazzi e Silvia Persico, costituirà l’occasione per scendere in piazza, in nome dello slogan della manifestazione: “I Dca non sono una nostra scelta. Ci state tagliando il futuro”.