La cultura classica greca ai tempi degli influencer
La vicenda di Chiara Ferragni può avere molte chiavi di lettura, al di là, ovviamente, di quelli che sono i fatti oggettivi che saranno indagati dalla magistratura.
Gli studi classici ti segnano per sempre, secondo me. In molte situazioni mi sono ritrovata a scegliere un profilo basso e all’apparenza perdente solo per “mettermi al riparo”.
Al riparo da che cosa? Ma da loro, naturalmente, da quella schiera di dèi permalosi ed egocentrici che mal sopportano i nostri successi oltre misura.
Eh sì, “quelli del Classico” conoscono sicuramente il concetto di hybris.
Nella cultura greca antica l’hybris è l’insolenza, la tracotanza e la prevaricazione dell’uomo contro il volere divino.
L’uomo accecato dal proprio ego e che pecca di orgoglio
L’hybris rappresentava l’orgoglio, derivante dalla potenza o dalla fortuna personale e si manifestava con un atteggiamento di ostinata sopravvalutazione delle proprie forze.
Inevitabilmente, a questi soggetti veniva inflitta una pena direttamente dagli dèi.
Ed è proprio attraverso il concetto di hybris che vorrei indagare la repentina caduta di immagine di Chiara Ferragni, sottolineando come il suo attuale declino potrebbe essere interpretato proprio come la punizione degli dèi per aver troppo osato.
L’hybris e la fortuna di Chiara Ferragni
Celebre icona digitale e imprenditrice di successo, la nota influencer ha raggiunto vette straordinarie nel mondo della moda e del digitale.
Quasi trenta milioni i follower che la seguono con amore e devozione sui social.
La sua ascesa è stata caratterizzata da una presenza online costante, collaborazioni con marchi di lusso e una considerevole influenza sui social media.
Meno frequentati i giornalisti, fatta salva qualche rara eccezione. Come dice il marito Fedez: “Ci siamo fatti da soli con ditino e telefono”.
Non è proprio del tutto così, ma, appunto, una certa presunzione fa parte del DNA di famiglia.
Siamo umani, però, e l’errore è sempre in agguato. Certo che se sbaglia Maria Rossi sono in pochi ad accorgersene, ma se sbaglia un’icona come la Ferragni allora è tutta un’altra storia.
Amadeus, che quest’anno dirige e conduce per la quinta volta il Festival di Sanremo, non ha dubbi in proposito: “Quando sei a un certo livello la svista non ti è permessa”.
Conosciamo nei dettagli la vicenda del pandoro Balocco, il famoso “errore di comunicazione” che ha visto la Ferragni abbinare la beneficenza alla vendita del dolce natalizio.
La giornalista Selvaggia Lucarelli già lo scorso anno aveva avanzato dubbi sulla trasparenza dell’operazione.
I soldi per i bambini erano stati donati dalla Balocco, la Ferragni aveva messo la faccia per vendere il pandoro dietro una lauta ricompensa di un milione di euro.
Dopo quasi dodici mesi il Codacons è intervenuto e tutto il resto è storia.
E’ recente anche la notizia relativa alla stretta dell’Agcom sugli influencer.
Finalmente sarà obbligatorio comunicare in maniera chiara ed inequivocabile che il contenuto proposto è una pubblicità.
Ma torniamo a Chiara e al suo peccato di hybris
La caduta di immagine della famosa influencer potrebbe essere vista come una sorta di punizione divina per aver osato troppo nel suo percorso di successo.
Il peccato di hybris, manifestandosi nell’ostentazione e nell’eccessiva sicurezza, ha forse attirato l’attenzione degli dèi, portando con sé una serie di eventi che mettono in discussione la sua reputazione.
Alcune scelte e decisioni di Chiara Ferragni, come la gestione di controversie e critiche online, potrebbero essere interpretate come manifestazioni di hybris.
La sua risposta alle sfide potrebbe aver contribuito alla sua caduta di immagine.
L’hybris può manifestarsi anche nell’eccesso di esposizione mediatica e nella ricerca continua di attenzione
Questo comportamento potrebbe aver attirato critiche e insoddisfazione da parte del pubblico, influendo sulla sua immagine.
Quando poche settimane fa la Ferragni ha cominciato il virtual tour della sua nuova casa a City Life, in molti commenti si è letto un certo disappunto.
L’esposizione pluriquotidiana di outfit carissimi ed inaccessibili, l’ostentazione del cinema privato in casa e della cabina armadio addirittura soprannominata da Fedez La Rinascente, possono sì destare da un lato ammirazione, ma suscitare dall’altro un sentimento pericoloso di invidia.
Chiara Ferragni ha confuso se stessa con il suo brand
Chiara Ferragni è oggi un brand, ma temo che lei per prima si sia confusa con il suo brand: vende la sua immagine tutti i giorni, a tutte le ore, in quasi tutte le circostanze.
E’ come se Ferragni avesse venduto, ad un certo punto, un’immagine di sé e non la vera Chiara.
Motivo per cui, adesso, recuperare i danni della caduta sarà particolarmente difficile.
Avvengono strane alchimie sui social: ci si identifica con un personaggio finché ci rimanda un’immagine positiva, un’aura verrebbe da dire, che lo avvolge e protegge in ogni circostanza.
Poi, però, basta uno sbaglio – come in questo caso aver veicolato un messaggio poco chiaro e in più legato ad un’operazione di beneficenza per bambini malati di cancro -per assistere ad un tonfo repentino e piuttosto pesante.
Qualcosa si rompe, la fiducia incondizionata viene meno e noi stessi per primi guardiamo con occhi diversi “l’amato bene”. Amato bene che smette di essere quello che era.
Un po’ come quando si scopre di essere stati traditi: la relazione, ammesso che vada avanti, non sarà mai più quella che era.
E i nostri occhi non guarderanno mai più nello stesso modo la persona che ci sta accanto.
Ecco perchè la Chiara Ferragni che abbiamo conosciuto, oggi non esiste più
La Chiara che abbiamo amato ha smesso di essere quella Chiara il 15 dicembre 2023, giorno in cui è uscita la prima notizia sulla vicenda legata al pandoro.
Si è verificata una frattura, abbiamo tutti assistito ad un prima e ad un dopo.
Indipendentemente da come riuscirà ad uscire da questa profonda crisi d’immagine, i suoi follower ormai saranno lì davanti al cellulare non più con sguardo passivo ed adorante, ma piuttosto con un senso critico e d’indagine che non può che far bene a tutti.
I danni a livello economico saranno un capitolo differente: l’espansione dell’impero aziendale dell’influencer se non gestito con attenzione, potrebbe aggravare situazioni già oggi critiche.
È come se gli dèi, nella metafora contemporanea, rispondessero con contraccolpi aziendali alla tracotanza esibita negli anni passati.
D’altronde si sa che il peccato di hybris non perdona.
Mentre Chiara Ferragni affronta le sfide della sua attuale caduta di immagine, l’antico concetto di hybris ci invita infatti a riflettere sulle fragilità dell’essere umano di fronte al successo e sulla possibilità di attirare la punizione degli dèi quando si osa troppo.
La sua storia potrebbe fungere da monito contemporaneo a tutti noi sulla necessità di equilibrio, modestia e consapevolezza della propria fortuna.
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