Scuola: riforma istituti tecnici in Liguria, fra polemiche ed opportunità.

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La Regione Liguria, in risposta alle polemiche sull’accorpamento degli istituti savonesi, ha ribadito l’importanza del suo recente provvedimento. La delibera approvata integra il ‘Piano di dimensionamento della rete scolastica e piano dell’offerta formativa 2024/2025’, prevedendo tre accorpamenti nell’area genovese e uno aggiuntivo nel savonese, tra l’I.C. Carcare e il Liceo Calasanzio. Questo movimento rientra in una strategia più ampia mirata a ottimizzare le risorse e migliorare l’offerta formativa, rispettando le indicazioni del PNRR e del decreto “Milleproroghe”.

Riforma 4+2: un cambiamento nell’Istruzione Tecnica

A settembre, prenderà avvio la riforma del 4+2, che riduce a quattro anni i percorsi dell’istruzione tecnica e professionale, collegandoli poi con il sistema degli Istituti Tecnici Superiori (Its). Questa sperimentazione, per ora volontaria, vedrà la partecipazione in Liguria del solo istituto professionale Gaslini-Meucci di Genova, nonostante le resistenze da parte di una parte del corpo docente. Le opinioni sono divise: da un lato, il rappresentante industriale Torrielli vede la riforma come un passo necessario, dall’altro, il preside Fasce del Nautico di Genova e Camogli rileva una diffusa preoccupazione tra gli insegnanti.

Il ruolo crescente degli Its nella formazione

Gli Istituti Tecnici Superiori (Its) stanno acquisendo un ruolo sempre più rilevante nel panorama educativo italiano. Offrono percorsi post-diploma che si distaccano dall’approccio accademico tradizionale, privilegiando un’istruzione pratica e orientata al mondo del lavoro. In Liguria, gli Its sono sei e coprono settori chiave come l’efficienza energetica, l’ICT, e la nautica. Nonostante l’alta percentuale di inserimento lavorativo dei diplomati, gli Its lottano ancora per raggiungere numeri di iscrizioni in linea con le ambizioni nazionali.

Opinioni contrastanti sulla riforma

Mentre il settore industriale accoglie favorevolmente la riforma, i sindacati esprimono preoccupazioni. La Flc Cgil vede nella riforma un potenziale disastro per l’istruzione, temendo un’enfasi eccessiva sull’addestramento professionale a scapito dell’educazione più ampia. Anche la Uil Scuola manifesta dubbi, sostenendo che sarebbe meglio rafforzare i percorsi esistenti piuttosto che intraprendere una nuova direzione che potrebbe mancare di solide basi. D’altro canto, la Cisl è più aperta, pur avendo espresso alcune riserve.

Un bilancio regionale e nazionale della riforma

Nonostante l’esitazione iniziale, il progetto del 4+2 ha riscosso un buon successo a livello nazionale, con la formazione di circa un centinaio di reti Its-scuole. Tuttavia, in Liguria, l’adesione è stata limitata, con solo una scuola partecipante all’esperimento. Guido Torrielli, rappresentante industriale e presidente dell’associazione nazionale degli Its, rimane ottimista, sottolineando l’importanza di allineare il sistema educativo italiano agli standard europei e di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.

Insegnanti e la sfida del cambiamento

La resistenza al cambiamento è palpabile tra gli insegnanti. Paolo Fasce, dirigente dell’Istituto nautico di Genova e Camogli, sottolinea la necessità di una riforma che valorizzi gli istituti tecnici e professionali, spesso percepiti come di serie B. Egli evidenzia inoltre la necessità di un collegamento più forte tra gli Its e le università, suggerendo la possibilità di riconoscimento dei crediti formativi per facilitare il passaggio all’istruzione superiore.

Riforma istituti tecnici, il contesto più ampio

La riforma scolastica in Liguria si inserisce in un contesto più ampio di rinnovamento e adeguamento del sistema educativo italiano alle esigenze contemporanee. Tra integrazioni scolastiche e l’introduzione del modello 4+2, la regione affronta sfide significative. Le decisioni prese ora avranno un impatto duraturo sul futuro dei giovani liguri, sul mercato del lavoro e sull’economia regionale nel suo complesso. La strada è ancora lunga e ricca di ostacoli, ma l’obiettivo rimane chiaro: creare un sistema educativo che sia al contempo efficiente, inclusivo e in grado di preparare adeguatamente le nuove generazioni alle sfide del domani.

Leggi anche: Borse di studio, Regione Liguria amplia platea degli aventi diritto

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