Doggy bag, cosa dice la nuova proposta di Forza Italia

Doggy bag, lo spreco alimentare in Italia

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Doggy bag, il fenomeno dello spreco alimentare in Italia tra la nuova proposta di Forza Italia, le opinioni dei ristoratori e della popolazione.

Gli sprechi alimentari in Italia

Il tema degli sprechi alimentari è una problematica sempre più attuale: secondo il Waste Watcher International, lo spreco pro-capite di cibo settimanale, nel 2023, era di circa 500 grammi. In Italia, in particolare, secondo la Fondazione Barilla, ognuno di noi spreca 65 kg di cibo l’anno “Per comportamenti sbagliati nel consumo, in casa e al ristorante.”

La proposta di Gatta

Proprio sugli sprechi nei ristoranti si basa la nuova proposta di legge del deputato di Forza Italia Giandomenico Gatta. Il testo propone l’obbligo, per tutti i ristoratori, di fornire al cliente la possibilità di richiedere la cosiddetta doggy bag.

La doggy bag, nata negli Stati Uniti negli anni ’40, consiste in quel contenitore in cui il ristorante può incartare al cliente eventuali avanzi del suo pasto. In particolare, la proposta avanzata da Gatti implica l’utilizzo, da parte dei ristoratori, di contenitori rigorosamente riutilizzabili o riciclabili, con sanzioni per i trasgressori dai 25 ai 125 euro.

Il tutto, purché la richiesta provenga dal cliente. Qualora non vi sia tale condizione, decade l’obbligo del ristorante con le eventuali sanzioni. “Il ristoratore, va precisato per evitare equivoci e forse anche strumentalizzazioni, è obbligato a fornire la vaschetta solo nel caso che il consumatore la richieda”, precisa Gatta. “La legge fa solo in modo che nessuno ponga rifiuto a questa richiesta.”

Le opinioni dei ristoratori

Una proposta interessante sulla carta, ma che non incontra il favore di tutti i ristoratori. Dichiara lo chef bistellato Ciccio Sultano: “Bisogna tenere conto anche del risvolto finanziario per il ristorante, che deve munirsi di contenitori adatti al trasporto degli alimenti”. Gli fa eco anche da Denis Lovatel, maestro pizzaiolo: “L’impegno per il ristorante non è solo economico, ma anche organizzativo.”

Costi non solo per i ristoranti, ma anche per i clienti. Tuttavia, secondo Gatta, la maggiorazione del coperto per poter usufruire della doggy bag sarebbe tutto sommato trascurabile: “Sono 6 centesimi in più per il contenitore, mi sembra una contestazione pretestuosa.”

Gli italiani e le doggy bag

E se sulla carta si tratta di una buona soluzione per contrastare gli sprechi nel rispetto dell’ambiente, che scontenta parzialmente i ristoratori a causa dei possibili costi, per esprimere una valutazione sulla proposta bisogna forse interrogarsi su quale possa essere l’impatto del nuovo testo in Italia, a fronte delle abitudini della popolazione.

Rispetto a Spagna e Francia, che già presentano l’obbligo di doggy bag, sono solo 4 su 10 gli italiani che richiedono di portare via i propri avanzi ai ristoratori. Il dato rivela quindi che si tratta di un’abitudine ancora poco diffusa in Italia.

Tuttavia, ulteriori ricerche e sondaggi lascerebbero ben sperare. Secondo una ricerca del Waste Watcher, il 47% degli italiani chiede di trovare la possibilità di usufruire, in ciascun ristorante della doggy bag, con un 32% che ritiene necessario utilizzare contenitori riutilizzabili ed eco-compatibili.

È solo un numero molto ridotto, invece, quello degli italiani che ritiene sia vergognoso o imbarazzante richiedere di poter portare via i propri avanzi. Si tratta del 3%, il più basso registrato dall’intero sondaggio.

Il motivo, secondo il fondatore di Waste Watcher, Andrea Segré, è da ricercarsi nel nome stesso dell’iniziativa: “Non chiamiamole doggy bag (borse per il cane), perché si rischia di togliere valore al gesto del recupero del cibo e di scoraggiare il recupero. Con il Ministero dell’Ambiente abbiamo proposto il termine family bag, che restituisce una visione anche domestica della prevenzione dello spreco alimentare.”

Altre idee contro lo spreco alimentare

Ma sono fortunatamente sempre più numerose le iniziative che possono aiutarci, nel quotidiano, a intraprendere soluzioni contro gli sprechi alimentari.

Nata nei Paesi Bassi nel 2015, Too Good To Go è un’applicazione che permette di ritirare dai propri esercenti preferiti piatti, ingredienti e molto altro che non sono stati acquistati durante la giornata, e che altrimenti verrebbero buttati via in quanto non più freschi.

L’app permette ai consumatori di ritirare box a sorpresa dai supermercati, panifici e ristoranti, il tutto a prezzi ridotti. Un ottimo metodo per evitare sprechi alimentari ed economici, oltre che un buon mezzo per stimolare la creatività in cucina e provare nuovi sapori. Un sistema in crescita, che nel 2023 ha registrato un aumento degli utenti del 51%, forse anche a causa della crescita dei prezzi degli ultimi anni.

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