Non mi stanco mai di un cielo azzurro.
(Vincent van Gogh)
In questi giorni di festa di inizio anno sono andata in centro Roma a passeggiare con mia sorella. Tra luci e addobbi natalizi a piazza del Popolo tra via del Corso e via del Babbuino, abbiamo aspettato per entrare nella Basilica di Santa Maria Montesanto meglio conosciuta come la Chiesa degli Artisti dove ammassi stellari, nebulose e comete trasformano la cupola del Bernini in una volta celeste.
Questa Basilica ha sempre avuto un forte legame con il mondo dell’arte, tanto che vengono celebrate le esequie di molti artisti dello spettacolo. Nata come chiesa dedicata alla Vergine e retta dai frati Carmelitani.
Nel 1662 iniziano i lavori con un nuovo progetto della chiesa a firma Carlo Rainaldi per volere del Papa Alessandro VII, ma si fermarono ha seguito della sua morte. I lavori ripresero un anno dopo sotto la supervisione di Gian Lorenzo Bernini. Vi furono alcune variazioni al progetto iniziale, ad opera di Carlo Fontana e Mattia de Rossi tra cui la pianta che divenne ellittica e la cupola dodecagonale, concludendo i lavori nel 1675 e le decorazioni nel 1679.
Nel grande linguaggio metaforico della millenaria raffigurazione cristiana, la ‘Cupola’ ha sempre rappresentato un transfert per il ‘Cielo’ e l’Infinito’, e questo prima che la scienza ci abituasse a viaggiare verso spazi cosmici e a imbatterci in tutte le sue componenti espressive”, spiega l’architetta Susanna Nobili. “Ecco perché restituire a Bernini e alla sua volta tutto lo spessore dei suoi sensi, significa anche vederne quel planisfero che ogni suo contemporaneo vi sapeva leggere. Inimmaginabile quello splendore e biancore interno, senza allusioni a Cieli e infiniti Multiversi”.
La cupola, è per antonomasia l’immagine della volta celeste, è stata trasformata in un cielo stellato grazie all’installazione luminosa Cielo, realizzata dall’architetta Susanna Nobili con un susseguirsi di proiezioni reali – a cura del graphic designer Sergio Metalli – che riproducono stelle, nebulose, nuvole, comete e il loro movimento.
Il cielo stellato a sempre attratto tutti noi, questa volta celeste che ci illumina e ci fa sentire fragili, piccoli, ma allo stesso tempo ci fa pensare che tutto sia possibile.
Chi ha creato il mondo, ha creato l’universo, dandoci la possibilità di sognare a occhi aperti. Spesso io lo faccio, quando la mattina mi alzo per andare al lavoro con l’aria terza, vedo il cielo letteralmente colmo di stelle e costellazioni, una sensazione unica!
Così con l’occasione lasciamo Piazza del Popolo per andare a vedere una volta celeste “permanente” poco conosciuta ai molti.
Un luogo dove il cielo è sempre illuminato dalle stelle ed è chiamato la “barca dei sogni” una volta celeste illuminata da stelle di cristallo.
Dietro c’è una storia vera, come tante storie di Roma. Ci troviamo nel quartiere delle Vittorie precisamente si tratta della soffitta della chiesa di San Gioacchino zona Prati dove, durante l’occupazione nazista di Roma con in atto un rastrellamento, trovarono rifugio 34 uomini e un bambino.
Si trovano ancora i mattoni usati a quel tempo per murare l’ambiente, con dentro le persone che fuggivano dai rastrellamenti. Sui muri, si vedono ancora i disegni che furono fatti da alcuni rifugiati.
E’ ora di tornare a casa ed il cielo oggi è davvero stellato!
Queste sono alcune foto dell’installazione ma vederlo dal vivo è un esperienza unica. Non dimenticate è visibile gratuitamente fino al 7 gennaio dalle 17:00 in poi.
Vi aspetto al prossimo giro augurandovi un Buon 2024 fatto di sogni stellati e realizzati. A presto.
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