Tra le 200 migliori invenzioni del 2023 la prestigiosa rivista americana Time, nella sua recensione annuale, ne segnala due che riguardano l’Italia. O meglio, Genova.
In proposito, il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, parlando del giovane ricercatore Jean Maillard (33 anni, nella foto), nato a Genova da padre francese e madre genovese (e ottimo conoscitore e locutore di zenéize), ha dichiarato: “Con i colleghi ha creato un traduttore automatico, in grado di trattare molte lingue diverse, che la rivista Time ha eletto tra le migliori invenzioni del 2023, insieme alla prima batteria ricaricabile ed edibile al mondo di IIT. Complimenti a Jean e a tutti i nostri talenti che con impegno portano in alto il nome della Liguria“.
Per la precisione, il progetto vincente dell’Istituto Italiano di Tecnologia, diretto dal 2019 da Giorgio Metta, riguarda Genova in quanto qui ha sede il cuore scientifico dell’IIT, ma è stato portato avanti ‘sul campo’ da un gruppo di ricercatori della sede di Milano, guidato da Mario Cerioni.
Si tratta di un micro-dispositivo, ingeribile come una comune pillola, che apre nuovi, affascinanti orizzonti alla scienza. Consentirà misurazioni fisiologiche o di marker e altre analisi nel sistema gastrointestinale, in base ai dati trasmessi da micro-sensori tramite impulsi elettrici, prima che la pillola sia digerita come un qualunque altro alimento. E, quindi, senza problemi di recupero del micro-dispositivo a posteriori.
E’ la prima volta che un progetto scientifico basato su un prototipo prodotto da un centro italiano riceve un tale riconoscimento.
Il progetto al quale contribuisce il genovese Jean Maillard, laureato a Cambridge in linguistica computazionale ed esperto di intelligenza artificiale, è condotto invece in California, nella Silicon Valley da un gruppo di ricercatori internazionale per conto del Gruppo Meta (Facebook) guidato da Mark Zuckerberg. E riguarda un sofisticato sistema informatico di traduzione automatica vocale, denominato SeamlessM4T.
Rispetto a sistemi già esistenti, come Google Translate, presenta caratteristiche fortemente innovative. In particolare, è molto più efficiente nel produrre traduzioni vocali precise. E’ anche in grado di tradurre più lingue compresenti in uno stesso contesto.
Una vera rivoluzione nella tecnologia offerta da Internet (peraltro in modalità open, consentendo ad altri ricercatori di sviluppare ulteriormente il progetto). Lo scopo finale è potenziare la capacità degli utenti di interconnettere testi tradotti nelle rispettive lingue.
Si tratta, in sostanza, dell‘evoluzione di un altro progetto di cui si è parlato nel 2023: il NLLB (No Language Left Behind: nessuna lingua [sia] lasciata indietro), un traduttore automatico testuale. L’alto numero di idiomi presi in considerazione da NLLB (200) ha comportato la possibilità di introdurre anche lingue minoritarie. Tra cui il genovese.
Il team di ricercatori si avvale di collaboratori esterni esperti nelle varie lingue, in modo da ottenere una supervisione il più accurata possibile dei testi di riferimento a cui attinge l’intelligenza artificiale e da garantire una resa ottimale delle traduzioni.
Jean è, tra l’altro, Presidente del Conseggio pe-o patrimonio linguistico ligure, che si propone la valorizzazione degli idiomi liguri. Recentemente ha partecipato, insieme ad altri giovani esperti e cultori della materia, al Convegno Leggere e scrivere in genovese, tenutosi a Genova il 19 dicembre scorso.
Un’invenzione, quella a cui lavora Jean Maillard, al contempo utile a livello globale, quale prodotto della tecnologia informatica più sofisticata, e a livello locale: un valido strumento ‘glocal’ che in prospettiva potrebbe essere impiegato per rivitalizzare e diffondere lingue a rischio di estinzione, come il genovese, anche tra i giovani, più inclini a fruire delle applicazioni Web.
Sarebbe bello che nel nuovo anno il gruppo di ricerca di cui fa parte Jean riuscisse a inserire il genovese anche nel nuovo progetto SeamlessM4T selezionato da Time, così come nel progetto NLLB.
Marco Bonetti